Riordino della sanità militare. La richiesta di FLP: le strutture soppresse diventino punti di sanità civile

Notiziario n. 150 del 7 novembre 2012 –

Nel pomeriggio di oggi si è tenuto al Gabinetto  l’incontro da noi richiesto sul riordino della sanità militare, presieduto dal Sottosegretario Magri e alla presenza di rappresentanti di tutti gli OO.PP. .

Come si ricorderà (vds. Notiziario n. 117 del 3 set. u.s.),  FLP DIFESA era venuta a conoscenza a fine agosto che, con lettera a sua firma prot. n. 004 del 9 agosto u.s. indirizzata al Capo di SMD, il Ministro Di Paola aveva  espresso le proprie  “valutazioni e direttive”  per una nuova fase di  riordino della Sanità Militare in chiave interforze dopo quella posta in essere negli anni 2005/2006. E questo, al netto di qualsiasi informazione e/o confronto con le OO.SS., ancora una volta tenute fuori in ordine a scelte aventi ricadute dirette sulla pelle dei lavoratori. Da qui, sempre in data 3 settembre, la nostra richiesta di incontro urgente al Sottosegretario, cui sono poi seguite analoghe richieste da parte di altre OO.SS.

Nel suo intervento introduttivo, il dr. Magri ha riepilogato i principali contenuti della Direttiva del Ministro, che brevemente richiamiamo nelle parti di maggior interesse:  costituzione dell’Ispettorato di Sanità Militare (IGESAN) che  coordinerà tutta l’area interforze, e che vedrà comunque il mantenimento all’interno di ogni singola F.A. di un proprio Vertice Sanitario; soppressione dei Comandi Servizi Sanitari Nord (Padova) e Sud (Napoli);  conferma del Policlinico militare Celio di Roma quale unico “polo ospedaliero polifunzionale” e specialistico in materia  di medicina d’urgenza, e mantenimento del Dipartimento lungodegenza di Anzio;  depotenziamento dell’ Ospedale Baggio di Milano e sua trasformazione in “day hospital”,  mentre per il Centro Ospedaliero di Taranto si prevede l’efficientamento; drastico ridimensionamento dei DMML (ne rimarranno 7, con soppressione dei Dipartimenti di Torino, Firenze, Chieti, Caserta e Palermo) e soppressione del Magasan di S. Maria Capua a Vetere (CE).

Due, in particolare, le precisazioni venute dal Sottosegretario: la prima,  riguarda la tempistica di attuazione dei provvedimenti relativi ai Comandi di Padova e Napoli, che ne prevede la soppressione nel corrente mese di novembre;  la seconda, più importante, riguarda invece i sopprimendi D.M.M.L., di cui  si prevede l’azzeramento delle attuali funzioni medico-legali entro settembre 2013. Per essi, verrà comunque operata una  attenta verifica sotto il profilo della convenienza e del costo-efficacia in ordine alla possibilità di mantenere in vita, in toto o in parte, le attuali strutture, ovviamente riconvertite attraverso l’individuazione di nuove incombenze funzionali anche riferibili alla c.d. “area di aderenza” delle FF.AA.,  sulle quali verrebbe dimensionata la necessità di professionalità civili che permarrebbero in loco, le altre dovendo naturalmente essere reimpiegate altrove.  Il dr. Magri ha tenuto a sottolineare, e lo ha fatto più volte, che è comunque preciso impegno dell’Amministrazione di “tutelare” al massimo gli oltre 300 dipendenti civili toccati dal processo di riordino, fornendoci le più ampie garanzie al riguardo.

 E’ poi iniziato il giro degli interventi delle Parti sindacali presenti (CGIL, CISL, UIL ed FLP), che, lo diciamo subito, hanno espresso valutazioni e proposte di segno sostanzialmente identico e in piena condivisione, il che ha offerto l’ennesima prova che, sul piano delle rivendicazioni, l’unità delle OO.SS. c’è.

Nel suo intervento, FLP DIFESA ha posto innanzitutto due questioni di ordine politico:

– la prima: perché si procede al riordino della sanità militare “prima” e “al di fuori” del processo di riforma complessiva dello strumento militare che sta dentro il disegno di legge delega attualmente al vaglio delle Camere? Perché questa fuga in avanti? La cosa appare del tutto ingiustificata,  anche perché si dimostra irriguardosa nei confronti delle prerogative del Parlamento.

– la seconda: perché nelle tante riunioni che sono state fatte in questi mesi con Ministro e Sottosegretario mai si è accennato ad una eventualità di questo genere, e ancora una volta dobbiamo assistere a scelte operate al netto di ogni confronto con le  OO.SS.?  Ancora una volta, siamo di fronte a un metodo inaccettabile, l’ esclusione delle Parti sociali dal  coinvolgimento sulle scelte da fare.

 A tal riguardo, insieme con tutte le altre OO.SS., abbiamo richiamato la necessità che l’Amministrazione fornisca in tempi rapidissimi tutte le risposte in merito alla vicenda relativa al trasferimento di sede di Persociv e alla ventilata ipotesi di accorpamento a tre (Persociv-Persomil-Previmil), naturalmente inserite nel contesto più generale delle scelte relative alla riorganizzazione discendente dai tagli della L.135. Ove così non fosse, le OO.SS. sarebbero pronte a riscendere in piazza.  Come appare altrettanto urgente e non più rinviabile il confronto sulle scelte delle FF.AA., alcune delle quali stanno portando avanti operazioni di riordino anch’esse al netto di ogni confronto preventivo con le OO.SS. nazionali: è notizia di questi giorni la scelta della Marina di scorporare il DSD dagli Arsenali, ponendolo all’interno della nuova struttura logistica a sua volta inserita nel costituendo Com. Log. M.M..

Tornando al riordino della sanità militare, queste le considerazioni svolte da FLP DIFESA: in merito ai provvedimenti annunciati,  la nostra O.S. condivide la costituzione di IGESAN, la previsione di Vertici sanitari di F.A., il potenziamento del Policlinico Celio e l’efficientamento del Ce.Osp. Taranto; non condivide in alcun modo il depotenziamento dell’Ospedale Baggio di Milano ridotto a “day hospital”, davvero un lusso ( e uno spreco) per una struttura che ha fatto la storia della sanità militare;  FLP DIFESA non condivide altresì la scelte relative alle soppressioni previste dalla Direttiva del Ministro, ed in particolare quelle riferite ai D.D.M.L., che ci sembra, in ragione delle incombenze ad essi iscritte,  producano in prospettiva più danni di quelli che l’A.D. ritiene essere alla base del taglio. A tal riguardo, la nostra O.S. ha fornito all’Amministrazione le note intersindacali provenienti da Palermo e da Chieti, dove si evidenziano le situazioni di maggiore criticità (in allegato).

 In generale, ha continuato la nostra O.S., ancora una volta ci troviamo di fronte a tagli ispirati da una evidente logica di risparmio economico. Una logica comprensibile, ma che in relazione al particolare settore d’intervento (strutture, strumentazioni e professionalità specialistiche) dovrebbe interrogare tutti sulla sua reale efficacia. Abbiamo segnalato al tavolo di aver letto in questi giorni relazioni di Gruppi di lavoro che, in ordine a soppressioni di strutture sanitarie, ne denunciavano i maggiori costi rispetto allo stesso loro mantenimento in vita, e  per questo abbiamo sollecitato una ulteriore riflessione da parte dell’Amministrazione.

E’ praticabile e credibile un’alternativa in tal senso?  A nostro avviso, e lo abbiamo detto in chiaro al tavolo, un’alternativa è possibile se si cambia la direzione di marcia, rendendo le strutture sanitarie militari punti di erogazione anche di sanità civile. L’emendamento votato dalla Commissione Difesa e inserito nel testo del disegno di legge delega uscito dal Senato,  pur diverso da come inizialmente concepito dai proponenti (on. Pinotti e altri) e da noi fortemente sollecitato,  offre sotto questo profilo una opportunità nuova che va colta laddove fa espresso riferimento  ad una riorganizzazione della sanità militare “sulla base di convenzioni stipulate tra Ministero della Difesa, Ministero della Salute, MEF e le Regioni interessate..”.  A tal riguardo, esiste già una “convenzione quadro” sottoscritta da SMD e Regione Lazio; altre se ne potrebbero utilmente aggiungere, nel cui contesto verrebbero ad inserirsi le convenzioni specifiche interessanti le singole strutture sanitarie. E utile potrebbe venire anche  l’emendamento votato l’altro giorno al Senato sull’attività intramoenia. A nostro avviso, é una strada da seguire e un percorso da intensificare.

Ultima informazione.  Dietro precisa richiesta della nostra O.S., l’Amministrazione ha assicurato che, nelle more delle scelte da operare, la soppressione delle strutture riguarda per ora solo le  loro funzioni, e non implica alcun movimento di personale. Operate le scelte, nel caso in cui si rendessero necessarie ricollocazioni di personale,  verranno attuate le procedure di reimpiego con le regole vigenti.

Il confronto sul riordino della sanità militare proseguirà a breve  con una nuova riunione.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Direttiva datata 9.08.2012 del Ministro sul riordino sanità militare

Allegato 2: Accordo quadro 28.02.2012 SMD-Regione Lazio in tema di sanità pubblica

Allegato 3: Nota intersindacale DMML Chieti

Allegato 4: Documento RSU DMML Palermo

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