CSE chiede un accordo che garantisca il rinnovo di tutti i contratti a termine e la stabilizzazione

Notiziario n. 33 del 18 marzo 2013 –

Il Palazzo dove ha sede l' ARAN

Il Palazzo dove ha sede l’ ARAN

Riportiamo di seguito il Notiziario CSE  n. 04  del 15 marzo 2013 relativo alla seconda riunione tra  ARAN e Confederazioni sindacali maggiormente rappresentative sul lavoro precario nelle Pubbliche Amministrazioni.  

La bozza di proposta di accordo quadro predisposta dall’Aran sulla base dell’atto di indirizzo del Dipartimento della Funzione Pubblica, su cui oggi è proseguito il confronto nella riunione appositamente convocata, non risponde in alcun modo alle esigenze prospettate in questi mesi dalla nostra Confederazione nel corso del confronto che si è sviluppato nell’ultimo anno con il Ministro della Funzione Pubblica e che ha portato, anche su questa problematica, alla firma dell’intesa del 3 maggio 2012.

 La nostra azione, è bene ricordarlo, si è mossa lungo due linee di azione:

  • Ribadire la centralità del lavoro a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione e limitare invece l’utilizzo del lavoro precario solo a circostanze determinate ed eccezionali, al fine di evitare l’uso indiscriminato di questo strumento che, ovviamente, oltre a creare forti tensioni e problemi sociali rende anche difficile programmare le attività e rendere sempre più efficaci i servizi resi al sistema paese;
  • Prevedere per tutta la pubblica amministrazione, e per tutte le tipologie, il rinnovo dei contratti a termine in scadenza a luglio 2013, in un quadro programmato di eliminazione del precariato con l’avvio delle procedure di stabilizzazione.

 La proposta dell’Aran, che trovate allegata al presente notiziario, pur essendo una prima bozza, non si discosta dai vincoli e dalle rigidità dell’atto di indirizzo e quindi non offre, allo stato attuale, alcuna sostanziale soluzione alle problematiche ed alle esigenze dei lavoratori precari.

 Anzi prevede nei fatti l’allargamento delle fattispecie di utilizzo del lavoro precario, con un ventaglio di possibilità che lo renderebbero strumento ordinario e non eccezionale, aprendo la strada ad un’ulteriore precarizzazione del rapporto di lavoro nella pubblica amministrazione.  In buona sostanza il tentativo di inserire nella P.A., per via contrattuale,  tutti gli elementi portanti della cosiddetta riforma Fornero.

Con queste premesse e su questo testo, ovviamente, non ci sono le basi per definire un’intesa, ma neanche per proseguire un confronto che non sia un semplice rituale.    Abbiamo bisogno, per rendere possibile il negoziato, di sostanziali modifiche da parte del Governo del mandato ricevuto dall’Aran.

 Che, è bene dirlo da subito, non servono solo a proseguire il confronto alla ricerca di una possibile intesa, ma sono anche indispensabili per rendere coerenti poi gli eventuali accordi con il quadro normativo di riferimento che resta sempre, anche su queste problematiche, comunque la cornice di riferimento, sia per gli aspetti ed i vincoli di spesa, sia per le autorizzazioni ai rinnovi ed alle stabilizzazioni.

 Questa è stata al tavolo la posizione della CSE, in coerenza con quanto tra l’altro anticipato con il notiziario n. 2 del 1 marzo 2013 .

 Il Presidente dell’Aran, al termine della riunione che ha visto buona parte delle Confederazioni esprimere, anche se con toni e sensibilità diverse, posizioni critiche rispetto al testo presentato, pur consapevole della difficoltà del negoziato, dati gli attuali stretti margini di manovra, ha ritenuto necessario tenere comunque aperto il confronto, considerata la rilevanza della questione e le aspettative che vi sono riposte, impegnandosi a verificare con la Funzione Pubblica tutti gli ulteriori spazi di azione che rendano possibile, come da noi richiesto, il dispiegarsi di una vera trattativa e non invece il mero recepimento degli indirizzi dati dal governo.  Verificheremo nei prossimi giorni se emergeranno sostanziali elementi di discontinuità rispetto ad oggi.

 In ogni caso, ed a prescindere dal confronto in Aran sul CCNQ, è chiaro che sulla questione, visti i tempi comunque ristretti connessi alla necessità di avere garanzie sul rinnovo dei contratti in  scadenza, non  mancherà la nostra azione come CSE di vigilanza e di proposta ad ogni livello per garantire la continuità del rapporto di lavoro a tutti i nostri colleghi, oggi purtroppo, ancora precari.

                                                                                                                                             LA SEGRETERIA GENERALE CSE  

Allegato 1 : La bozza di articolato presentata da ARAN

Allegato 2 : Atto indirizzo lavoro a tempo determinato

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