Audizione del Ministro. Una difesa a tutto campo delle scelte contenute nei decreti attuativi della delega. Ora attendiamo i testi definitivi

Notiziario n. 132 del 16 dicembre 2013 –

Il Ministro della Difesa, sen. Mario Mauro

Il Ministro della Difesa, sen. Mario Mauro

Difesa a tutto campo delle scelte contenute negli schemi di decreti attuativi della legge delega  per la riduzione dello strumento militare, in particolare per quanto attiene la distribuzione di competenze tra Capo di SMD e Segretario Generale;  apertura minima, ma strumentale, sulla vicenda che è esplosa sui media, quelli dei c.d. “scivoli d’oro” dei militari;  infine, alcune precisazioni per quanto attiene il transito dei militari in esubero verso i ruoli civili, questione posta dalla nostra O.S. in modo molto forte. Sono questi i punti di nostro maggior interesse dell’audizione di giovedì 12 u.s.  del Ministro Mauro di fronte alle Commissioni Difesa di Camera e Senato riunite in seduta congiunta, che è stata presieduta dal Presidente sen. La Torre e il cui video pubblichiamo, completo di tutti gli interventi, su questa stessa pagina.

Il sen. Mauro è partito innanzitutto dalla precisazione che l’operazione che si andrà a fare è solo una riduzione dello strumento militare dettata dagli attuali squilibri di bilancio, ma non rappresenta una riforma del modello Difesa, alla quale Egli, dopo il varo dei decreti attuativi e dopo la pubblicazione del “Libro Bianco”  della Difesa , intenderebbe porre mano subito dopo anche con il concorso del Parlamento. Si è quindi soffermato sulla grave situazione finanziaria della Difesa (nel 2014, -2,6% per la Funzione Difesa), soprattutto sul versante dell’esercizio, evitando però di esprimere la propria valutazione sulla permanente dinamica in crescita delle spese per il personale (al 71%, dato SMD). La grandissima parte delle quali (90%) servono ad alimentare i trattamenti economici del personale militare che, nonostante il blocco pluriennale delle retribuzioni dei lavoratori pubblici, sono comunque cresciuti  in questi anni (DPCM 2010; una tantum; etc.). Con una nuova  spending review  alle porte, quella allo studio del prof. Cottarelli, che l’AD dovrà subire non avendo realizzato l’unica vera ed efficace spending review:  la civilizzazione!

Il Ministro ha poi ricordato come le norme delegate relative alla gestione delle eccedenze di personale siano nate dal concerto con altre AA.PP. e ha detto che la ratio che li ha ispirate non è stata certo quella di assicurare privilegi, ma solo quella “di evitare problemi”.  Ha quindi preso in esame le diverse fattispecie interessanti i militari. In primo luogo, i transiti verso i ruoli civili delle PP.AA., che dovranno avvenire nei limiti delle facoltà assunzionali  delle AA. riceventi, attraverso una apposita tabella di corrispondenza (nessun accenno dal Ministro  ai termini del confronto con le OO.SS. – si veda il Notiziario n. 122 del 12 nov. u.s.), e con il corredo dell’ assegno ad personam che rimarrà a carico dell’AD.. Dette regole dovranno valere anche per i transiti nei ruoli civili della Difesa (precisazioni già venute, su nostra sollecitazione, nel corso della riunione con la sen. Pinotti del 23 ott. u.s., Notiziario n. 116), rispetto ai quali però il Ministro ha chiarito che dovranno avvenire anch’essi su base volontaria. Il Ministro ha quindi affermato che i transiti verso i ruoli civili dell’AD saranno comunque all’interno della dotazione a 20.000 unità entro il 2024, comprensive  delle nuove assunzioni da fare e dunque senza alcun soprannumero, e ha anche ricordato le novità in positivo, frutto del confronto con le OO.SS. di luglio scorso, riferite agli Enti dell’area industriale e alla formazione.  Ebbene, FLP DIFESA esprime piena soddisfazione per queste importanti precisazioni venute dal Ministro in sede istituzionale e di fronte alle Commissioni Difesa,  atteso che da mesi la nostra O.S. pone e ripone questi problemi,  anche perché la modifica condivisa dall’Amministrazione e  recepita  nel testo di decreto attuativo riscritto dopo i confronti di luglio con le OO. SS.,  è stata poi incredibilmente cassata nel testo uscito da Palazzo Chigi.  Una soddisfazione che non nasce certo da posizioni pregiudiziali nei confronti dei militari, che non fanno parte della nostra cultura sindacale,  ma solo dalla necessità di difendere i ruoli civili che non possono diventare sfogatoio di esuberi, e questo a tutela del ruolo e delle funzioni di tutti i civili, vecchi e nuovi.

Il sen. Mauro si è poi soffermato sulle altre due opzioni previste per il personale militare, l’ARQ (solo in via subordinata, in quanto  avviata d’autorità)  e, più in particolare,  sull’ “esenzione dal servizio”, gli “scivoli d’oro” come connotati dai media,  che hanno davvero indignato la pubblica opinione.  Il Ministro ha però difeso questa scelta, arrivando addirittura ad affermare che “si tratta di un meccanismo volto a evitare situazioni tipo esodati”.  Un paragone davvero incredibile!  Il Ministro ne ha proposto una lettura volutamente e decisamente alleggerita: innanzitutto perchè l’85% diventerebbe nei fatti solo il 70%; in secondo luogo perchè, essendo riferita al  solo trattamento stipendiale, il risparmio per le casse statali ci sarebbe comunque; in terzo luogo, perchè le previsioni di SMD fanno riferimento a numeri molto contenuti, solo qualche centinaio; e, infine, chicca conclusiva, perchè trattasi di norma non nuova nelle nostre leggi.  A questo proposito, il Ministro avrebbe però dovuto aggiungere due cose: che la norma precedente (“esonero”)  prevedeva il 50% e non l’85% dello stipendio  e che la stessa è stata cancellata dall’ordinamento da parte del Governo Monti.  E non si tratta certo di dettagli!  Aggiungiamo, infine, che non una sola parola è venuta dal Ministro riguardo alla richiesta avanzata da tutte le OO.SS. della Difesa di estendere la norma anche al personale civile, attraverso apposito veicolo normativo.  Con queste premesse, la disponibilità del Ministro a modificare l’istituto dell’ esenzione appare non poco strumentale.

Altra parte estremamente significativa della relazione del Ministro è stata quella dedicata al problema, da noi posto sin da luglio, circa la riduzione di competenze del Segretariato a favore di SMD. La tesi del Ministro è che le previsioni contenute nello schema di decreto attuativo c.d. “ordinamentale” sono “perfettamente legittime” e in linea con le norme legislative vigenti e l’impianto determinato dalla Legge 25/1997;  inoltre, che la scelta prevista dall’art. 15 novellato del COM di rinviare al “Regolamento” per la distribuzione delle competenze tra Segretariato ed Stamadifesa appaiono coerenti con la previsione dell’art. 2 del D. Lgs. 165/2001. Non una sola parola, invece, non una,  sull’incremento dei costi per unità di prodotto lavorato, che è palesemente connesso con il transito di competenze agli SS.MM.

In merito alla questione relativa ai sistemi d’arma, il sen. Mauro ha ritenuto del tutto legittima la previsione che il Segretario Generale si debba muovere “nell’ambito delle direttive tecnico-operative del Capo di SMD” (art. 41 novellato del COM), precisando che l’integrazione del testo è solo “meramente specificativa e non modificativa nè ampliativa”.   Nessuna parola e nessun giudizio sono venute dal Ministro in merito al tentativo in atto di sottrarre competenze a PREVIMIL E PERSOMIL per attribuirle agli SS.MM.,  rese evidenti dal Capo SMD nel corso dell’ultima audizione parlamentare (vds Notiziario n. 126 del 25 nov. u.s.),  e contro il quale tentativo sono oggi in lotta i lavoratori delle due DD.GG.. Ne prendiamo atto, ci interroghiamo solo su quale sia davvero la spending review che ha in testa il Ministro!

Infine, il sen. Mauro ha fornito alcune risposte in merito alle “preoccupazioni” espresse dalle Parti sociali: ha assicurato che la riduzione dei posti di lavoro non produrrà macelleria sociale e ha confermato la disponibilità a recepire alcune richieste del Sindacato (cancellazione dell’aggettivo “tendenziale” a proposito di attribuzione di compiti e funzioni al personale civile, art. 15 novellato del COM;  rivisitazione  dell’ordine di priorità delle fattispecie previste ai fini del riassorbimento delle eccedenze, art. 12 decreto attuativo sul personale). Non altre, però, come quella che chiedeva una mobilità interna su base regionale solo subordinata ad una istanza individuale, esattamente come previsto per i militari.  E nulla  il Ministro ha detto sulla riconducibilità alle regole del CCNI Difesa  in materia di reimpieghi (il riferimento, concordato con l’AD nei confronti di luglio, è stato poi cassato nel testo uscito dal CdM).

Gli interventi successivi hanno delineato le diverse posizioni dei partiti: il via libera da parte di SC e di FI (ma non era passata all’opposizione?);  il sì ,  ancorchè un po’ critico, da parte del PD;   il no secco, invece, con richiesta non accolta di differimento della delega, da parte di M5S e SEL.  Dunque, di fatto il via libera ai decreti.

Le Commissioni Difesa sono già convocate per martedì p.v. per il parere di competenza,  che è comunque previsto per giovedì.  Dopo il quale, si va in CdM  per la seconda lettura.  Ci si chiede: e cosa si fa dei tanti problemi che gli stessi partiti hanno evidenziato?  Per questi, ha detto il Ministro, ci saranno i decreti modificativi previsti dalla L. 244 entro i successivi 24 mesi.  Campa cavallo!

(Giancarlo Pittelli)

Guarda il video completo dell’audizione del Ministro