Le “linee guida” per il Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la Difesa

Notiziario n. 71 del 3 luglio 2014 –

FF.AA. 2Dopo l’illustrazione al Consiglio Supremo di Difesa da parte della Ministra Pinotti, le “Linee guida” del redigendo Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa  sono state pubblicate sul sito del Ministero della Difesa (disponibili anche su questa stessa pagina). Si tratta di 90 tesi per i diversi argomenti,  redatte da un “gruppo di esperti”, e che costituiscono la base di partenza per l’elaborazione del Libro, che fisserà la strategia di evoluzione nei prossimi 15 anni dello strumento mil.

Le  tesi muovono  dal contesto attuale,  caratterizzato da una diffusa e frequente instabilità” . Ricordato “il legame con la comunità internazionale”, il rapporto con la NATO e il ruolo dell’ONU come “riferimento principale ed ineludibile di legittimazione” ,  le tesi segnalano l’esigenza di pervenire “ad una nuova idea di sicurezza e difesa nazionale”, che dovrà poggiare sui tre pilastri: integrazione europea., coesione transatlantica e relazioni globali”.

Siccome è   la Costituzione che li fissa,   occorre   interrogarsi non tanto sui compiti assegnati alle FF.AA. quanto piuttosto su come esse potranno essere assolti e su come lo Strumento militare dovrà essere  configurato per poterli assolvere anche nel futuro”.  Il Libro Bianco dovrà  individuare “la corretta futura postura delle nostre FF.AA.”,  che dovrà essere configurata in base a quattro parametri: “geostrategico”  (in funzione di interessi e priorità nazionali); quantitativo” (in base alla dimensione numerica delle disponibilità umane e materiali);“qualitativo” (cioè adeguato per tecnologia, formazione, addestramento e prontezza);  infine “capacitivo”,  per poter conseguire gli obiettivi assegnati.  In sintesi, lo strumento militare futuro dovrà essere “interforze,internazionale, interoperabile”  e inoltre “efficace, efficiente ed economico”. Occorrerà dunque individuare ”il  più idoneo modello organizzativo generale”,eliminando duplicazioni, riducendo “il numero dei livelli gerarchici”  e razionalizzando e semplificando i processi e le strutture.

In questo contesto, un ruolo fondamentale è assegnato al personale del MD: a tal fine, le “Linee guida” evidenziano “la necessità di interrogarsi su quali saranno le indispensabili capacità umane, culturali e professionali che saranno richieste al personale militare e civile della Difesa e che ne caratterizzeranno lo status ed i percorsi formativi ed addestrativi”.  Per i militari,  occorrerà  “interrogarsi se la condizione di militare e le relative assolute peculiarità, anche di impiego e di stato giuridico, non possano essere meglio garantite e rese di maggiore utilità per il Paese riconoscendo a tale condizione una differenza tanto marcata dal pubblico impiego da superare il rapporto di genere e specie che, fino ad ora, ha condizionato entrambi i domini”.  Dunque, una specificità ancor più specifica…… A noi civili, i redattori delle “Linee guida” dedicano poche righe: “nell’ambito di una struttura futura nella quale le componenti civili e militari risulteranno necessariamente più integrate e sinergiche, va valutato quali ruoli prevedere per il personale civile della Difesa e come garantirnelepossibilità di crescita meritocratica e di valorizzazione culturale e professionale”.  Bene, ma a quando, allora?

In materia di acquisti,  andranno affrontati i nodi relativi al “rapporto fra i Vertici T-O e quelli T-A”, al rapporto fra Difesa e lndustria”   e,  ai fini dell’attività di acquisizione,  occorrerà porsi il problema  della formazione del personale “riconsiderando la formazione e l’impiego della componente civile, al fine di poter disporre di personale più qualificato a livello gestionale”.  Infine, l’ultima tesi: da valutare la percorribilità di una legge di bilancio quinquennale scorrevole per i maggiori investimenti della Difesa”,  per dare stabilitàal sistema.

Segnaliamo  però ai colleghi che  neanche un rigo viene dedicato all’area industriale,  da sempre definita “strategica”.   Mah!

Per completare questi brevi note sulle “Linee Guida”,   va infine detto che la Ministra ha fatto attivare un indirizzo  mail, librobianco@difesa.it , già operativo,  al quale è possibile inviare dei contributi per il Libro Bianco che il Governo intende licenziare entro l’anno. Bene, speriamo solo che, come avvenuto per la c.d. riforma P.A.,  non si usi strumentalmente questa iniziativa per negare il doveroso e utile confronto con le Rappresentanze del personale, su scelte che comunque  peseranno enormemente sulla pelle dei lavoratori.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Linee Guida per il Libro Bianco

Allegato 2: Articolo de L’ESPRESSO