Seconda riunione, ancora interlocutoria, in ARAN sul CCNQ relativo alle assenze dal servizio

Notiziario n. 103 del 9 settembre 2014 –

La sede dell ARAN in via del Corso a Roma

La sede dell ARAN in via del Corso a Roma

Riportiamo di seguito il Notiziario FLP n. 33 del 26.09.2014 che riferisce della seconda riunione in ARAN avvenuta il 25 settembre in ordine all’ipotesi di un CCNQ sulle assenze dal servizio.

”  Nella mattinata di ieri, seconda riunione in ARAN, dopo quella di apertura del 18 u.s., con all’o.d.g. la stipula di un nuovo accordo quadro (CCNQ) sul rapporto di lavoro.

Il titolo pomposo delle convocazioni non tragga in inganno… l’ARAN, sulla base dell’atto di indirizzo del Governo, intenderebbe infatti limitare l’ambito della negoziazione solo ad alcuni aspetti del rapporto di lavoro, principalmente quelli relativi alle assenze per malattie ed alle problematiche del diritto allo studio per il personale con contratto a tempo determinato.

Una trattativa quindi già in partenza assolutamente circoscritta a quello che la Funzione Pubblica ha deciso che si deve trattare e che ha inserito nell’atto di indirizzo,  mentre (secondo loro) dovrebbero restare fuori dal negoziato numerose altre rilevanti questioni relative al rapporto di lavoro.

Ma l’atto di indirizzo vincola l’ARAN, non certo il sindacato, che deve invece rispondere al mandato che gli viene dai lavoratori!

Detto questo intendiamo chiarire che comunque, anche sulle poche materie sulle quali l’Aran intende negoziare, non intendiamo in alcun modo sottrarci.

Per rendere però proficua la trattativa è necessario innanzitutto conoscere in dettaglio gli spazi d’azione dell’Aran rispetto ai singoli temi.

Cosa al momento non chiara, atteso che i contenuti dell’atto di indirizzo sono stati solo riassunti “a voce” dai rappresentanti dell’Aran.

Per noi è ineludibile ribadire preliminarmente che una nuova regolamentazione pattizia delle materie in esame, dopo le recenti incursioni legislative, non può certamente limitarsi a recepire tali disposizioni, ma deve muoversi nella direzione di superare le criticità e le iniquità esistenti, portando al livello più elevato oggi presente nei diversi CCNL il livello di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

Cosa assolutamente ardua e complessa se permane nell’atto d’indirizzo, come dichiarato dall’Aran, il vincolo di non creare con l’accordo in questione, una “riduzione degli attuali risparmi”.

Il che significa per loro cercare di fare un’operazione a costo zero che difficilmente può coniugarsi con il riconoscimento di maggiori diritti, con l’aggravante che permangono le norme che prevedono la prevalenza della legge sui contratti e l’impossibilità per gli stessi di derogare ad essa.

Se qualcuno quindi pensa che con la firma del sindacato si possano avallare per via contrattuale le nefandezze dei governi che si sono succeduti in questi anni con il disconoscimento “condiviso” del diritto alla salute dei pubblici dipendenti, ha sbagliato di grosso.

La priorità per noi della FLP resta il rinnovo economico e normativo dei contratti nazionali di lavoro ed il superamento delle norme relative al blocco delle retribuzioni e della carriere.

Non è pensabile che mentre permangono tali odiose misure e continua la campagna di attacco al lavoro pubblico il sindacato possa impelagarsi in interminabili e dilatorie  dispute capziose sul “sesso degli angeli”.   Se è vero che rispediamo al mittente l’idea di barattare i giusti e dovuti riconoscimenti economici, dopo un decennio di sostanziale blocco dei salari, con il pannicello caldo del solo contratto giuridico proposto dai sindacati consociativi, tanto più è pericoloso un “contrattino” giuridico ridotto solo ad alcune, specifiche, materie.

Non vogliamo più assistere al solito “andamento lento” ed alle ritualità tipiche delle riunioni che da troppo tempo, in maniera sistematica, si susseguono in Funzione Pubblica e in ARAN, che dimostrano come le distanze tra le aspettative ed i bisogni dei lavoratori e quelle delle caste sindacali, sempre più autoreferenziali e sostanzialmente interessate  alla propria sopravvivenza, sia sempre più incolmabile.

Questo è un Governo che quello che gli interessa lo decide a suon di decreti legge e fa della velocità e del decisionismo il suo fiore all’occhiello. Nel solco della continuità con Brunetta,  ha presentato un disegno di legge sulla PA che oltre a depotenziare e smantellare la presenza dello Stato sul territorio prevede un ulteriore taglio delle materie oggetto di contrattazione ed una forte contrazione delle sedi negoziali decentrate.  Non c’è quindi tempo da perdere.

Se  si vogliono veramente risolvere le criticità evidenti dalla sovrapposizione delle norme e da interventi improvvisati e punitivi di Governo e Parlamento su malattie, esami diagnostici, permessi studio etc, ebbene noi ci stiamo, ma facciamolo subito. Perché noi abbiamo ancora tanto, ma tanto da fare a difesa della dignità, della professionalità e della tutela del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego.                                                                                                                     

                                                                                                           LA SEGRETERIA GENERALE