Rinnovo contrattuale senza ulteriori ritardi e azione legale per il riconoscimento di un congruo indennizzo. Il testo dello schema di decreto sul licenziamento per falsa attestazione della presenza in servizio

Notiziario n 11 del 23 gennaio 2016 –

imagesSi riporta di seguito il Notiziario n. 3 diffuso in data 21 gennaio dalla nostra Federazione con il quale la Segreteria Generale FLP fa il punto di situazione sullo spinoso problema legato al rinnovo contrattuale e  preannuncia i propri intendimenti al riguardo.

 “La sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti pubblici, perpetrato dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi 6 anni, sarebbe di volta in volta merito di CGIL, CISL e UIL, di qualche sindacato autonomo salito all’ultimo momento sul carro o, perché no, di qualche associazione di consumatori.

Ma qual è la verità? Facciamo parlare i fatti.

La Corte Costituzionale, il 23 giugno 2015, ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti pubblici in seguito alla remissione effettuata, alla stessa Corte, dal giudice Ileana Fedele sul ricorso denominato “un euro per fare giustizia”, presentato dalla FLP contro il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, ravvisando la possibile violazione degli articoli 2, 3, 35, 36 39 e 53 della nostra Carta Costituzionale.

Nel 2011, infatti, la FLP decise di mettere in campo l’iniziativa denominata “un euro per fare giustizia” che coinvolse migliaia di lavoratori nel proporre un ricorso, tramite il giudice del lavoro, per vedere riconosciuta l’incostituzionalità della norma che bloccava sine die i contratti del pubblico impiego.

A tale percorso CGIL, CISL e UIL non diedero alcun contributo. Anzi fin dall’inizio bollarono quel ricorso come “azione puramente propagandistica e priva di ogni possibilità di riuscita” paventando anche in caso di non accettazione del ricorso pesantissime spese di soccombenza processuale.

Poi però, il 27 novembre 2013, il giudice che doveva esaminare il nostro ricorso, accogliendo le eccezioni di illegittimità costituzionale, decise di rimettere lo stesso alla suprema Corte affinché si pronunciasse sulla questione sollevata.

A quel punto la FLP rivolse un invito a tutti gli altri sindacati rappresentativi del pubblico impiego chiedendo loro di costituirsi nel giudizio pendente alla Consulta e avviare così un percorso comune per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori.

Quell’appello fu però ignorato da CGIL, CISL e UIL, come anche da altri.

Qualcuno di loro si affannò a predisporre piattaforme contrattuali generiche e prive di ogni reale riferimento economico, invitando il governo a rinnovare subito i contratti anche solo per la parte normativa, con l’evidente fine di sottrarre alla Corte la materia su cui doveva pronunciarsi.

Non solo: tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 (durante la campagna elettorale per il rinnovo delle RSU), qualche dirigente nazionale dei tre sindacati, incominciò a rilasciare pompose interviste con le quali magnificava “la novità e l’importanza” di una iniziativa giurisdizionale (identica a quella precedentemente da noi attuata) assunta da quei sindacati e di una udienza che ci sarebbe stata di li a poco su un loro ricorso contro il blocco dei contratti… il tutto mentre attendevamo che la Corte Costituzionale si pronunciasse sul ricorso FLP… con il rischio che se il Giudice de quo avesse malauguratamente rigettato il loro ricorso, anche le nostre giuste tesi a difesa dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori pubblici si sarebbero indebolite.

Ma così fortunatamente non è stato, anche se è indubbio che la sentenza della Consulta ha subito i condizionamenti del momento e le isterie del Governo che, tramite l’Avvocatura, ha preconizzato sfracelli per la finanza pubblica in caso di pronuncia favorevole della Corte.

La dichiarata illegittimità sopravvenuta, pur essendo uno straordinario risultato visto lo scenario di riferimento, rende ovviamente più difficile la battaglia per vedere riconosciuto il danno subito in termini di perdita del potere d’acquisto per i 6 anni di blocco; e il continuo richiamo ai vincoli di bilancio rischia contestualmente di rendere puramente virtuale lo sblocco, atteso che il Governo ha stanziato una somma assolutamente ridicola, messa lì nella legge di stabilità per attuare un recepimento della sentenza puramente di facciata, offensivo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego.

La strada è quindi ancora in salita ed è necessario mettere in campo azioni le più unitarie possibili:

  • di MOBILITAZIONE E DI LOTTA per costringere il Governo ad aprire un vero negoziato (vedi manifestazione nazionale a Roma del 28 novembre 2015 che ha visto tra i promotori proprio la FLP);
  • LEGALI per veder riconosciuto e quantificato mediante la proposizione di uno specifico ricorso, da giudici terzi e da organismi giurisdizionali comunitari, il danno subito da ogni singolo lavoratore.

 GIA’ LO ABBIAMO ANNUNCIATO E ORA LO RIAFFERMIAMO

 Metteremo in campo una serie di iniziative capaci di contrastare ancora con efficacia e successo la nuova scellerata e violenta azione di delegittimazione dei lavoratori pubblici ripresa con grande enfasi in questi giorni per oscurare i ritardi colpevoli del Governo sul rinnovo dei contratti e per dare una copertura mediatica all’ennesima controriforma della pubblica amministrazione

Essere riusciti a mettere in corto circuito il piano di chi aveva già messo per sempre una pietra tombale sul diritto alla contrattazione per i dipendenti pubblici è un risultato di assoluta rilevanza che non ci lasceremo scippare.

Perché dovranno sempre fare i conti con la FLP il sindacato non degli annunci, ma  dei fatti, che non scende a compromessi e che quello che promette poi realizza.

                                      LA SEGRETERIA GENERALE FLP “

Invitiamo i colleghi e gli amici visitatori di partecipare al sondaggio che abbiamo attivato sulla home page del nostro sito in merito allo schema di decreto legislativo adottato dal Governo che prevede il licenziamento dei dipendenti pubblici che attestato false presenze in servizio.

In allegato, lo schema di decreto legislativo sul licenziamento per falsa attestazione della presenza in servizio, adottato nella scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri e che sarà sottoposto all’ora al parere non vincolante delle Commissioni parlamentari competenti.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA

Allegato: Schema decreto legislativo Madia sul licenziamento per falsa attestazione della presenza in servizio