Dopo due e anni e mezzo di cose non fatte, quali gli obiettivi realisticamente perseguibili in queste ultimo e breve tratto di legislatura? Nostra lettera alla Ministra Pinotti. In primis, aprire subito la trattativa FUA 2017 per gli sviluppi economici 2017 con nuovi criteri e numeri più alti. E poi altre tre cose da fare…

Notiziario n. 6 del 9 gennaio 2017 –

La Ministra R. Pinotti e il Sottosegretario D. Rossi

Quando il 22 febbraio 2014 Roberta Pinotti è diventata Ministra della Difesa del Governo Renzi, primo ministro donna nella storia di un Ministero storicamente e tradizionalmente “maschile”, nel quale l’incarico di vertice era da sempre appannaggio degli uomini,  abbiamo salutato la Sua nomina con grande piacere e con la quasi certezza che fosse davvero la volta buona (vds. Notiziario n. 17 del 24.02.2014).

 Riportiamo di seguito parte del telegramma da noi allora inviato alla sen. Pinotti, dopo la Sua nomina: “ La componente civile svolge da sempre un ruolo fondamentale ed insostituibile nell’ A.D.,  e siamo certi che le diverse e tuttora presenti problematiche della categoria troveranno nella S.V. adeguata attenzione e piena disponibilità al confronto con le Forze Sociali, in continuità con  la Sua precedente esperienza di Sottosegretario delegato e con riferimento in particolare alle incombenze legate ai DD. LLgs. attuativi della delega per la riduzione dello strumento militare”.  Parole non certo di circostanza, le nostre, ma sentite da parte di chi, come noi,  aveva molto apprezzato, dopo gli anni bui delle precedenti esperienze La Russa e Di Paola,  la ripresa di relazioni sindacali finalmente corrette e costruttive, che avevano raggiunto il punto più alto nella tre giorni non stop di luglio 2013 con il confronto sugli schemi di decreti attuativi della delega ex L. 244/2012,  che si sarebbe poi tradotto nei due Decreti Legislativi nn. 7 e 8/2014, e in particolare in quella norma (art.1 D.Lgs. 7) che prevedeva la scrittura di un Regolamento sulle funzioni del personale civile.

Con Roberta Pinotti Ministra sembrava finalmente arrivato il momento di dare corpo e gambe a quella “civilizzazione” che era stata – volutamente – la grande incompiuta dalla riforma Andreatta in avanti.

E altrettanta speranza avevamo pure riposto nella scelta della Ministra di conferire la delega alle relazioni sindacali al SSS D. Rossi, già generale dell’Esercito e Presidente COCER, che a nostro giudizio,  “proprio in ragione della sua storia professionale e di rappresentanza, potrebbe avere la sensibilità giusta per leggere e interpretare al meglio le istanze della nostra categoria” (Notiziario n. 33 del 3.04.2014).

Purtroppo per noi, in questi due anni e mezzo, le cose sono andate avanti in una direzione totalmente diversa, nel senso che non uno dei problemi della nostra categoria sono stati affrontati e risolti. L’elenco sarebbe lungo, ma non serve declinarlo punto per punto, i colleghi ne sono a piena conoscenza. Ma in questi due anni e mezzo si è fatto addirittura di peggio, cancellando di fatto approdi negoziali già acquisiti, come il Regolamento sulle funzioni, inopinatamente sostituito con un “protocollo d’intesa” che è evidentemente ben altra cosa, o la vergognosa vicenda del mancato recepimento in DPCM della tabella di corrispondenza mil/civ.

La riconferma di questa Ministra e di questo Sottosegretario, nel contesto però di un orizzonte temporale molto ridotto (un anno se si arriverà a fine legislatura, qualche mese in caso di fine anticipata), ci interrogano sul che fare e sul come. Conosciamo la comprensibile diffidenza dei colleghi sulla loro rinomina (il sondaggio pubblicato sul nostro sito la misura in oltre l’80%), pur tuttavia noi pensiamo che ci sia ancora la possibilità di dare un senso a questa esperienza di governo del MD., o che almeno si debba tentare.

Lasciamo perdere l’elenco delle cose non fatte e degli appuntamenti mancati, e lasciamo perdere anche la diffidenza. Pensiamo in positivo, anche se il tempo è ridotto qualcosa può e deve essere fatto.

Abbiamo pertanto scritto alla Ministra Pinotti la lettera che pubblichiamo e riportiamo su questa stessa pagina, nella quale con estremo realismo indichiamo quattro obiettivi da qui a fine legislatura: incremento trattamento economico civileavvio prima fase procedura transito personale area 1^ (in ambedue i casi, norme già scritte dal Gabinetto); varo tabella corrispondenza; e, in primis, l’avvio urgente della trattativa FUA 2017 con, al suo interno, la scelta di rinnovati criteri e di numeri più alti dei 12.000 previsti, per il più rapido avvio degli sviluppi 2017.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: 09.01.17- lettera a Ministra, obiettivi 2017 e richiesta  incontro

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera  inviata in data odierna alla Ministra Pinotti:

” La scrivente O.S. intende proporre con la presente lettera alla Sua attenzione alcune riflessioni di carattere politico-sindacale e formulare, a conclusione, alcune richieste.

La recente crisi di governo, innescata dal pronunciamento,  per certi versi clamoroso ma inequivocabile, del popolo italiano nel referendum sulla riforma della seconda parte della Costituzione, e la successiva nomina del nuovo Esecutivo, che ha visto la Sua riconferma a Ministra della Difesa e quella degli onn. Alfano e Rossi a Sottosegretari alla Difesa, segnano indubbiamente uno spartiacque anche per quanto riguarda le vicende sindacali di casa nostra.

C’è un “prima” del 4 dicembre, ed è un “prima” costellato, a nostro avviso, purtroppo, di questioni antiche e non risolte, di problemi nuovi e non affrontati, di lancette di orologio continuamente spostate in avanti (“tabella di corrispondenza” docet)  e di impegni disattesi.

On. Ministra, noi siamo tra coloro che avevano enormemente apprezzato il Suo lavoro sul fronte delle relazioni sindacali da Sottosegretaria del Governo Letta, e consideriamo ancor oggi il confronto sugli schemi di decreti attuativi della L. 244/2012 del luglio 2013 come la pagina più bella delle relazioni sindacali degli ultimi dieci anni. Noi siamo tra coloro che avevano enormemente apprezzato le Sue parole sul ruolo del personale civile e gli impegni programmatici assunti il 15 marzo 2014 di fronte alle Commissioni Difesa di Camera e Senato. E noi siamo tra coloro che avevano sperato che fosse arrivata davvero, con Lei Ministra, la volta buona per trovare le risposte che invocavano da anni e anni i lavoratori civili, che nel corso dei decenni si sono sempre sentiti all’interno del nostro Ministero come autentici figli di un dio minore.

Ma proprio per aver nutrito convintamente queste speranze, oggi siamo tra coloro che hanno vissuto in modo enormemente negativo il nulla, o quasi, di questi due anni e mezzo. Dispiace dirlo, on. Ministra, ma purtroppo è così. Anche qui c’è una data che segna un “prima”, caratterizzato da zero risultati sul fronte del personale civile secondo il condiviso giudizio di allora di tutte le OO.SS., e un “dopo” di questo arco temporale, ed è il 14.12.2015 quando, prima volta nella storia delle relazioni sindacali del M.D., Ella decise di incontrare formalmente e separatamente alcune OO.SS. estendendo poi alle altre gli “impegni” assunti con le prime, e oggi vediamo tutti bene che fine hanno fatto gli impegni allora così tanto esibiti da quelle sigle……..

Di quegli impegni, on. Ministra, ora cosa resta? Nulla, o quasi, a nostro modesto giudizio.

Ne sono convinte, peraltro, anche le stesse OO.SS. che Ella incontrò separatamente il 14.12.2015, che però salvano solo due risultati, che noi invece accomuniamo nel giudizio negativo: innanzitutto, i 7.002 sviluppi economici realizzati nel 2016 che, comunque, nel giudizio di quasi tutta la nostra gente, sono stati una sorta di clamoroso autogol che, oltre al basso numero di progressioni, ha aggiunto ingiustizia a ingiustizia (centinaia di lavoratori già bloccati nel 2010 e non transitati alla fascia superiore neppure nel 2016, e altre centinaia con sviluppo doppio) dopo ben sei anni di blocco di contratti e retribuzioni; in secondo luogo, il “protocollo d’intesa 2.05.2016”, i cui approdi operativi sono ancora però tutti di là da venire nonostante gli impegni fissassero entro i 90 giorni l’emanazione delle direttive applicative SMD/SGD, ma che presenta comunque una indelebile macchia d’origine, avendo cancellato una previsione legislativa a noi molto cara, frutto delle intese di luglio 2013 sugli schemi di decreti attuativi della L. 244/2012.   

Un impegno è stata realizzato, certo, peraltro su nostra iniziale richiesta: l’anticipazione al 2016 della destinazione al FUA dei risparmi da riordini. Ma andrà misurato, per il resto nulla.

Di fronte a questo quadro impietoso sul piano del merito, accompagnato da un metodo nelle relazioni sindacali fatto di spazi ristretti di confronto e di continui rinvii, cosa fare ora?

Una considerazione, innanzitutto. Il tempo che resta è davvero molto poco: un anno circa se si va a scadenza naturale di legislatura, o anche meno nel caso di voto anticipato.  Occorre dunque essere estremamente realisti e concentrare tutti gli sforzi su pochi e ben definiti obiettivi da raggiungere da qui alla conclusione della legislatura.  Proviamo  a indicarli:

  • in primis, aprire rapidamente la trattativa FUA 2017 per introdurre, all’interno dei criteri per la formazione delle graduatorie degli sviluppi economici 2017, quei correttivi assolutamente necessari a evitare il riprodursi delle distorsioni registrate nel 2016, e anche per alzare possibilmente il numero di sviluppi 2017, allineandoci in tal modo alle scelte di altre AA.CC. e a compensazione delle scelte incomprensibilmente riduttive compiute nel 2016. Una trattativa da chiudere rapidamente, per evitare di imbatterci nel limite del numero di sviluppi che il redigendo Testo Unico P.I. potrebbe contenere (20% max rispetto effettivi);
  • tradurre in norma, attraverso idoneo veicolo normativo, in tempi brevi ed entro la fine della corrente legislatura, gli impegni assunti da A.D. in materia di crescita del trattamento economico civile, oggi maglia nera nel raffronto con le retribuzioni accessorie di altre AA.CC.;
  • nelle more della soluzione radicale da noi da tempo sollecitata con riferimento al personale ausiliario e che ora pare sia sostenuta anche da altri pezzi del fronte sindacale (soppressione dell’area 1^ e transito di tutto il personale ausiliario nell’attuale area 2^), avviare subito una prima fase di progressioni verticali dalla 1^ alla 2^ area con i numeri oggi possibili;
  • ottenere l’urgente emanazione del DPCM recante la nuova tabella di corrispondenza tra gradi militari e posizioni di inquadramento civile nei termini concordati con la S.V. a novembre 2013 (sono passati più di tre anni, troppi, e forse anche non casualmente), che potrebbe offrire una soluzione nell’immediato, ancorchè parziale, ai tanti problemi che nell’impiego civile (e dunque anche nell’attribuzione di incarichi e dei livelli di responsabilità) continuiamo a registrare sistematicamente, in particolare negli Enti dell’area di SMD.

Questi, dunque, i quattro obiettivi che a nostro avviso, sul fronte del personale civile  dovrebbero essere prioritamente perseguiti a breve, e comunque da qui a fine legislatura. 

In aggiunta, noi pensiamo che si dovrebbe dare urgente soluzione all’irrisolto problema innescato dalla nota prot. n. 35237 del 20.05.2014 a firma del D.G. pro tempore di PERSOCIV  sulle agibilità sindacali,  che ha creato in questi anni notevoli problemi sul piano delle relazioni sindacali locali, come è ben noto a tutti,  e che oggi finalmente, oltre a noi, viene segnalato anche da altre OO.SS. nazionali con il supporto di nuove proposte, frutto di esperienze operanti in altre AA.CC.,  e che a nostro avviso sono degne di essere attentamente valutate.

Queste le nostre proposte per dare senso a quest’ultimo tratto di legislatura, e saremmo ben lieti di poterne discutere con la S.V. nel corso di un incontro, che noi Le sollecitiamo in tempi possibilmente ravvicinati, compatibilmente con i suoi tanti impegni istituzionali.

         Distinti saluti.                                          IL COORDINATORE GENERALE – f.to Giancarlo Pittelli “