PRIMO INCONTRO CON IL MINISTRO DI PAOLA

PRESENTE ANCHE IL SOTTOSEGRETARIO DELEGATO MAGRI. ALL’ORIZZONTE, LA RIDUZIONE DEL MODELLO DIFESA. DISPONIBILTA’ AL CONFRONTO, SI PARTE MERCOLEDI’ 21 P.V.

Ministro Di Paola

Con una rapidità che ha sorpreso un po’ tutti, e noi per primi, il nuovo Ministro della Difesa, amm. Gianpaolo Di Paola, ha incontrato in data odierna per la prima volta, e a tavoli uniti, le OO.SS. nazionali. A memoria di chi scrive, infatti, non era mai successo in passato che un Ministro incontrasse le forze sociali a meno di un mese del suo insediamento, segno questo di una sensibilità e di una attenzione verso il Sindacato a cui certo non eravamo abituati in questi ultimi ultimi tempi.

In avvio di riunione, dopo i saluti di rito, il Ministro ha innanzitutto comunicato alle OO.SS. di avere attribuito la delega alle relazioni sindacali al Sottosegretario prof. Gianluigi Magri, presente all’incontro. Ha quindi dichiarato di voler comunque seguire “in presa diretta” le relazioni sindacali, cosa questa che non può non farci piacere. Ha quindi illustrato, in poche battute e senza tanti giri di parole, i propri intendimenti per la Difesa, ribadendo essenzialmente quanto già detto qualche giorno prima nel corso della sua audizione in Parlamento (vds. Notiziario n. 143 del 2 u.s.).

Questo, in estrema sintesi, il pensiero del nuovo Ministro: alla luce delle oramai insufficienti risorse finanziarie, l’attuale modello Difesa non regge più. Ci sarà dunque bisogno di un suo ridimensionamento, e dunque di una nuova fase di ristrutturazione in senso riduttivo dello strumento militare, a cui il Ministro intende porre mano e che dovrà necessariamente essere messa a punto entro l’orizzonte temporale di questo governo (15 mesi circa, poiché in primavera 2013 si andrà a votare).

Nel suo intervento, la FLP DIFESA, dopo aver ringraziato il Ministro per la rapidità della convocazione, ha convenuto innanzitutto sulla forte criticità dell’attuale situazione di bilancio del nostro Ministero, che a partire dal 2004, ma in particolar modo in questi ultimi anni (chi si dimentica i 3,5 mld tagliati con il D.L. 112/2008?), è andato incontro ad una serie di sforbiciate consistenti che hanno messo in grandissima sofferenza i nostri Enti, ed è da qui che occorre partire per decidere presto e concretamente cosa sia possibile fare e verso quali direzioni procedere. Si potrà lavorare anche sul fronte delle entrate (per esempio, la valorizzazione degli immobili, anche alla luce delle norme derogatorie introdotte per la Difesa che ci consentono una iniziativa in proprio), ma è indubbio che l’azione decisiva dovrà essere avviata sul fronte della riduzione delle spese, cosa che, pur comprendendo altre auspicabili direzioni di marcia (taglio agli sprechi; eliminazioni di privilegi fuori tempo; reinternalizzazioni di lavorazioni appaltate all’esterno; etc. etc.), portano però direttamente al cuore del problema, che è rappresentato da un modello Difesa attuale che non è più sostenibile a giudizio di tutti, ma che finora è rimasto tale, al di là dei roboanti annunci fatti e delle Alte Commissioni di studio nominate, posto che non hanno portato ad alcuna scelta concreta. Ebbene, a tal proposito, la nostra O.S. ha rappresentato la propria disponibilità a discutere e a confrontarsi, riservandosi ovviamente ogni giudizio e ogni iniziativa in merito agli intendimenti operativi dell’Amministrazione, una volta che ne saremo venuti a conoscenza, assumendo, come sempre abbiamo fatto, le nostre responsabilità di fronte ai lavoratori civili. C’è però un problema a monte, che va rapidamente chiarito: come si intende procedere nei confronti delle rappresentanze sindacali? Con il piglio e con il passo del precedente Governo, che ha sempre sistematicamente perseguito una politica di marginalizzazione delle OO.SS., alle quali ha sottratto spazi enormi in materia di contrattazione e di concertazione, cercando di ridurle a mere destinatarie di informazioni, quasi sempre successive, e ponendo in capo al Dirigente poteri quasi assoluti? E, per entrare nello specifico della nostra Amministrazione, con il passo del precedente Vertice politico della Difesa, che negli ultimi due anni ha negato ogni confronto di merito con le OO.SS. e che ha lasciato irrisolte tutte le questioni che interessano più da vicino la componente civile (riordino ed efficientemente degli Stabilimenti industriali, in primis degli Arsenali MM; impiego del personale e civilizzazione; esuberi 1^ area; rapporto tra civili e militari; salute e sicurezza “dei” e “nei” posti di lavoro; piano straordinario di assunzioni; progressioni; formazione e aggiornamento; mobilità; etc. etc. etc.), limitandosi a convocare le OO.SS. solo per gli stanchi rituali legati alla necessità di sentire le OO.SS. su provvedimenti già preconfezionati al netto di qualsiasi confronto preliminare con il Sindacato, e con modalità di confronto (mezz’ora a sigla) che si commentano da sole. Questo, abbiamo detto, è per noi, in partenza, il punto cruciale: c’è disponibilità, abbiamo chiesto al Ministro, a riprendere le fila interrotte di un confronto vero sul livello nazionale, pur nel quadro dei diversi e rispettivi ruoli e delle diverse e rispettive sfere di competenza? E ancora: sulle questioni che toccano l’impiego e il lavoro dei dipendenti civili, quelle antiche non risolte e quelle nuove potenzialmente legate alla preannunciata fase di ristrutturazione, intende il Ministro discutere e confrontarsi con il Sindacato, avviando così una nuova e diversa fase nelle relazioni sindacali del nostro Ministero? Qui sta, a nostro avviso, il nodo iniziale del problema: occorre, abbiamo detto al Ministro, una parola chiara e un segnale di discontinuità rispetto al passato; occorre rilanciare e dare forza al confronto sul tavolo politico che è stato in questi ultimi anni del tutto mortificato, e che in ogni caso si pone da sempre a monte di qualsiasi confronto tecnico (Persociv; SGD; SS.MM.) che certo non è mai mancato nella nostra Amministrazione traguardando anche risultati positivi; occorre recuperare un rapporto positivo di interlocuzione con le forze sociali, con le quali si può e si deve discutere prima di decidere; e occorre, infine, portare al centro dell’attenzione le problematiche dei civili, lavorando insieme per trovare le più idonee soluzioni operative.

Se il Ministro dovesse raccogliere in positivo questa nostra sollecitazione, abbiamo proseguito nel nostro intervento, è chiaro che si porrà solo un istante dopo il problema di come avviare il confronto tra le Parti, con quali modalità, con quali tempi e con quali priorità: l’elenco dei problemi è lungo, essendo sostanzialmente immutato rispetto a quello che abbiamo indicato, analizzato e accompagnato con alcune nostre proposte e poi recepito nel “Documento politico” inviato al Ministro La Russa a inizio del suo mandato (si veda il Notiziario n. 80 del 20.06.2008). Si tratta solo di decidere da dove si parte. Resta poi, ovviamente, il contenuto delle proposte avanzate dall’Amministrazione e degli interventi, che ne seguiranno, in merito ai quali la nostra O.S. farà ovviamente le proprie valutazioni e opererà le proprie scelte al momento opportuno, informandone, come sempre facciamo, puntualmente i lavoratori. E con questa ultima considerazione, si è chiuso l’ intervento di FLP DIFESA.

Alla fine degli interventi delle OO.SS., è intervenuto il Ministro Di Paola, e dalle sue parole abbiamo compreso che quel segnale forte e chiaro di discontinuità che avevamo invocato, è arrivato in modo preciso, e che la disponibilità ad avviare un percorso di confronto e di lavoro comune con il Sindacato, che noi avevamo richiesto, ci è stata alla fine assicurata dal Ministro, non sul piano delle enunciazioni di principio troppo spesso fini a sé stesse, ma, e questo è il lato che ci premeva di più, sul terreno della concretezza e dell’operatività immediata. Ebbene, il confronto con le OO.SS. partirà già dalla prossima settimana, attraverso una prima riunione con il Sottosegretario delegato prof. Gianluigi Magri, che è già in calendario per mercoledì 21 p.v. , e che servirà a individuare priorità di argomenti, tempistica e modalità con il quale si procederà nel confronto tra le Parti.

Alla luce dei contenuti e degli approdi conclusivi di questa prima riunione con il nuovo Ministro della Difesa, è del tutto evidente che non possiamo non dichiararci soddisfatti. Ma il giudizio è, allo stato, ovviamente sospeso in attesa delle verifiche sul campo, attraverso le quali misureremo le reali intenzioni del nuovo Vertice politico e valuteremo la reale portata e l’efficacia degli interventi proposti.

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