APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE DELEGA PER LA RIFORMA DELLA DIFESA

Notiziario FLP Difesa n. 53 del 10.04.2012 –

In Ministro Di paola in conferenza stampa

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della seduta del 6 aprile u.s., ha approvato  il Disegno di Legge Delega (DDLD) per la revisione dello strumento militare proposto dal Ministro Di Paola, che ora dovrà passare al vaglio e al voto del Parlamento. Siamo venuti in possesso del testo presentato in Consiglio dei Ministri, e lo alleghiamo al presente Notiziario con l’avvertenza che, in fase di stesura finale, lo stesso potrebbe subire ancora qualche aggiustamento prima dell’invio formale al Parlamento.

Trattasi di un documento estremamente complesso, che dovremo esaminare attentamente in tutte le sue parti e in tutte le sue implicazioni, anche per prepararci a dovere ai confronti che ci attendono.

In ogni caso, proponiamo ai colleghi una sintesi per punti dei contenuti più importanti del provvedimento, con particolare riferimento alle parti che toccano maggiormente i dipendenti civili, accompagnandole su  taluni aspetti da alcune nostre primissime considerazioni a caldo.

1 – La delegaha un ambito temporale di un anno dalla data di entrata in vigore della legge, entro il quale il Governo potrà varare due o più decreti legislativi  attuativi che, entro due anni dalla loro entrata in vigore, potrebbero essere comunque integrati e modificati da altri decreti. Una delega ampia, ma nei termini temporali di questa legislatura, che attribuisce all’Esecutivo la possibilità di prorogare con apposito DPCM il termine del 2024 per la riduzione degli organici.

2 – I decreti legislativi dovranno disciplinare“la revisione dell’assetto strutturale e organizzativo del Ministero della Difesa, in particolare con riferimento allo strumento militare”, e la revisione in senso riduttivo delle dotazioni organiche del personale militare e del personale civile.

3 – Per quanto attiene la revisione dell’assetto strutturale e organizzativo della Difesa, i principi ispiratori sono contenuti nell’art. 2 e prevedono interventi sostanziosi finalizzati a “conseguire una contrazione strutturale complessiva non inferiore al 30%” entro sei anni dalla data di entrata in vigore dei Decreti legislativi”, che interesseranno praticamente tutte le attuali articolazioni della Difesa, con logiche di taglio e, per quanto possibile, di riorganizzazione in chiave interforze. Dunque, una cura da cavallo per un organismo però già  alquanto debilitato, sulla cui portata ed efficacia si dovrà riflettere.

4 – La riduzione delle dotazioni organiche del personale militare conferma i numeri già noti: entro il 2024, la consistenza passerà dalle attuali 183.000 alle 150.000 unità, interessando anche i dirigenti.

Per centrare questo ambizioso traguardo, il DDLD propone diverse strade che ci sembrano:

alcune, francamente difficili da digerire da parte di una opinione pubblica oggi molto sensibile alla luce delle difficoltà economiche e della precarizzazione che costituisce il tratto essenziale dei nostri tempi: incremento del contingente annuo da collocare in ausiliaria, una previsione che sorprende;  estensione a tutti dell’istituto dell’ARQ – aspettativa per riduzione quadri- con il 95% di stipendio percepito a casa; estensione a tutti della riserva di posti per le assunzioni in altre AA.PP.; agevolazioni per il reinserimento nel lavoro dei volontari congedati; concorsi straordinari per l’accesso a inquadramenti superiori; ripristino dell’esonero art.72 DL 112 cancellato dal DL 201/2011;

altre, a nostro avviso difficilmente praticabili e di dubbia efficacia in termini d’impiego,  come il transito presso altre AA.PP., previsto a domanda dell’interessato, attraverso tabelle di corrispondenza difficili da costruire e con il meccanismo dell’assegno ad personam che dovrà essere pagato dalla Difesa. Una domanda che abbiamo già posto, ma che rimane inevasa anche dopo il DDLD: perché non si è esteso al personale militare in esubero quanto previsto per il personale civile in eccedenza  dall’art. 16 della legge di stabilità 2012 (legge 183/2011)?. E’ lecito sapere il perchè?

la verità nuda e cruda, a nostro avviso,  è  che  l’unica strada davvero praticabile risulta il transito

verso i ruoli civili della Difesa, che infatti il DDLD propone quasi froidianamente al primo posto delle previsioni, con contingenti annuali, attraverso una tabella già messa a punto ma che l’A.D. non rende nota, e che quasi sicuramente prevederà il transito dei marescialli in 3^ area, mantenendo l’assegno ad personam ex DIM 18.04.2002 e accompagnandolo con il trasferimento di quote per il FUA. Dunque,  i ruoli civili diventeranno lo sfogatoio, primo ed effettivo, degli esuberi militari; in aggiunta, con le altre previsioni del DDDL, la spesa pubblica lieviterà. Cosa dirà a tal proposito  il Parlamento?

5 – Le previsioni del DDLD per i ruoli civili sono tutte in  funzione di questa logica di “sfogatoio”:

riduzione delle nostre dotazioni organiche entro il 2024 a 20.000 unità, a fronte dei circa 30.000 effettivi oggi esistenti (i ruoli militari subiscono una riduzione di circa il 20%, quelli civili del 33%),  che non ci sta assolutamente bene per i motivi già illustrati nel precedente Notiziario n. 51 del 4 u.s., con  previsione di piani di riduzione graduale in funzione dei processi di riordino, accompagnati da piani di formazione e di “riqualificazione professionale” non meglio precisata nei contenuti e percorsi;

– l’adeguamento delle misure per l’“ottimizzazione della produttività” (quali misure? dovremo capire meglio!) e, cosa per noi interessante ma che appare forse un tantino demagogica, la “determinazione dei limiti e delle modalità di applicazione dei titoli II e III”  della famigerata legge Brunetta  (performance individuale, fasce e premi), che certo potrebbe far contenti molti, noi per primi;

– la “revisione della disciplina relativa alla mobilità interna” , “l’adozione di misure per agevolare il trasferimento di personale civile verso altre AA.PP.”,  l’implementazione di telelavoro e part-time (di questi tempi?) e il ripristino dell’istituto dell’esonero ex art. 72 L. 133, confermano l’intendimento di svuotare il più possibile i nostri ruoli: certo, più posti civili si liberano, più militari possono arrivare!

– dulcis in fundo, la previsione di “riserva di posti nei concorsi banditi dal Ministero della Difesa per l’accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia, non superiore al 50%, a favore del personale civile appartenente alle aree funzionali dello stesso Ministero in possesso dei prescritti requisiti” (il periodo temporale di riferimento –il triennio 2013/2015- e l’estensione a tutte le aree funzionali potrebbero costituire, in ragione degli attuali limiti assunzionali, solo un specchietto per le allodole).

La logica di “sfogatoio” che viene riservata ai nostri ruoli ci appare invece molto evidente, e ove la nostra impressione rispondesse al vero,  la cosa apparirebbe alquanto offensiva sul piano della stessa dignità della categoria: è bene dirlo subito per evitare equivoci! Se altri soggetti la pensano diversamente da noi, si accomodino pure,  è bene che ognuno si assuma le proprie responsabilità!

6 – L’art. 5  contiene tutte le modificazioni da apportare al Codice dell’Ordinamento Militare di cui al D.Lgs. 66/2010,  e prevedono alcune norme per aumentare le entrate finanziarie del nostro Ministero (oneri per attività di supporto tecnico- amministrativo e contrattuale; cessione di sistemi d’arma; rimborsi per concorsi a titolo oneroso rese dalle FF.AA. attraverso l’istituzione di apposita contabilità speciale:; etc. etc.). Nulla o quasi, invece, sul fronte della riduzione di sprechi e privilegi. Perchè?

7 – Nelle disposizioni transitorie di cui all’art. 6, si segnala infine la soppressione del Consiglio Superiore delle FF.AA., organo di alta consulenza del Ministro,  entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge.

Quale è il nostro primo giudizio politico a seguito della prima lettura del testo del DDLD passato in Consiglio dei Ministri?  L’amm. Di Paola ha detto in conferenza stampa (che rendiamo disponibile all’ascolto degli interessati sul nostro sito web) che “non sarà una riforma lacrime e sangue”.  Sarà anche così, sig. Ministro, ma il peso di questa operazione che si annuncia epocale non ci sembra equamente distribuito tra le due componenti, militare e civile. Troppo garantismo per la prima,  tanto di meno per i lavoratori civili. Occorre riequilibrare i pesi, e in modo significativo. Sarà disponibile il  sig. Ministro?

Ultimo nodo, il più importante: il DDLD prevede che siano “sentite” le OO.SS sui contenuti dei Decreti attuativi. Ma sul fondamentale disegno di legge delega ci sarà un confronto di merito, che peraltro abbiamo più volte richiesto? A tal proposito, abbiamo inviato al Ministro la lettera qui allegata e contestualmente inizieremo ad avviare sin da subito specifiche iniziative, anche in ambito parlamentare.

(Giancarlo PITTELLI)

Allegati:

  1. Testo del DDL delega sulla riforma della Difesa
  2. Lettera al Ministro
  3. Conferenza stampa Di Paola

 

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