IN ARRIVO IL DISEGNO DI LEGGE DELEGA SUL LAVORO PUBBLICO

Notiziario n. 81 dell’11 giugno 2012 –

I Ministri Patroni Griffi e Fornero

Riportiamo di seguito il Notiziario CSE  n. 13 del 7 giugno 2012 relativo al disegno di legge delega per il lavoro pubblico che dovrebbe a breve essere sottoposto al vaglio del Consiglio dei Ministri e alle risultanze della riunione tecnica avvenuta in data 6 u.s. tra le Confederazioni Sindacali maggiormente rappresentative (per noi, CSE) e la Funzione Pubblica in merito alle problematiche del precariato nelle PP.AA.

Nella giornata di ieri, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, è proseguito il confronto fra le Confederazioni maggiormente rappresentative del Pubblico Impiego e i datori di lavoro pubblici in ordine alla problematica del personale precario delle Pubbliche Amministrazioni, ai sensi dell’intesa del 10 maggio u.s. sottoscritta con il Ministro Patroni Griffi.

La riunione, presieduta dal Capo Dipartimento, Cons. Antonio Naddeo, è stata caratterizzata da un percorso assolutamente interlocutorio nel quale, in premessa,  la parte datoriale ha chiarito alcuni punti su cui poi si è snodata la discussione:

– non si trattava di sottoscrivere alcuna  intesa che portasse  alla stabilizzazione degli attuali precari della P.A. ma occorreva definire un percorso che consentisse di confermare le attuali situazioni in essere;

–  per ottenere tale risultato potevano essere utilizzate almeno due “strade”, la prima quella di un avviso comune fra le parti che consentisse successivamente all’Autorità Politica di definire la materia, e la seconda, preferita dal Ministro, quella di un atto di indirizzo per l’Aran che consentisse di definire un CCNQ teso a regolamentare tale materia per tutta la P.A. con i relativi datori di lavoro pubblici.

 Su queste due ipotesi di lavoro si sono snodati gli interventi delle Confederazioni Sindacali che, in buona sostanza hanno evidenziato la necessità di tenere fermo il tavolo politico sull’argomento “PRECARIATO” per ancor meglio monitorare e successivamente definire le diverse situazioni presenti nella “galassia” della Pubblica Amministrazione Italiana.

 Sulla soluzione prospettata dal Ministro Patroni Griffi (quella dell’atto di indirizzo e successivo accordo in sede Aran) le parti sociali hanno richiamato l’imminenza della approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega in materia di riforma del lavoro pubblico, che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) recepire in toto le espresse indicazioni scaturenti dall’accordo sottoscritto il 10 maggio.

 Per quanto ci riguarda, pur ritenendo  più ortodossa la via del confronto contrattuale in sede Aran, alla luce dello scenario di riferimento caratterizzato da processi di riorganizzazione e riduzione ipotizzata degli organici, come CSE non escludiamo la possibilità della coesistenza di entrambi i tavoli, politico e contrattuale, che forse rappresentano la strada migliore.

 Inoltre, pur comprendendo la posizione della Funzione Pubblica sulla proroga e non sulla stabilizzazione dei precari, la nostra posizione è e rimane quella di batterci per misure che superino la precarietà a vita.

 Sempre come CSE abbiamo sostenuto al contempo la necessità dell’immediato avvio degli altri tavoli di carattere tecnico su materie determinanti quali, ad esempio, la formazione, la mobilità e sullo “spending review”, per meglio inquadrare il rapporto fra risparmi conseguiti e utilizzo degli stessi ai fini di un ottimale funzionamento della macchina amministrativa, per lo svolgimento di attività istituzionali di sempre maggiore qualità e per servizi più rispondenti alla richiesta dell’utenza.

 In buona sostanza, con l’impegno da parte del Cons. Naddeo di riferire al Ministro gli esiti finali, la riunione praticamente si è conclusa anche se, lo diciamo con estrema franchezza, nella bellissima Sala Tarantelli già dall’inizio della riunione aleggiava il “fantasma” di una prima bozza di schema di disegno di legge per la riforma del lavoro pubblico contenente 7 articoli, nella quale, si declina l’accordo del 10 maggio u.s. ma soprattutto si comprende e si rafforza la presenza e i poteri di rappresentanza delle Regioni e della Autonomie locali, datori di lavoro pubblico questa volta inseriti tutti a pieno titolo in un unico quadro di riforma.

 Attendiamo di leggere il testo definitivo del DDLD per capire, apprezzare o muovere critiche  e verificare la reale portata innovativa delle scelte operate dal Ministro Patroni Griffi che, contrariamente ai suoi predecessori, occorre ricordarlo, ha fatto precedere il disegno di legge da un accordo che abbiamo condiviso e sul quale ci siamo impegnati con proposte e documenti.

 Chiediamo ora il massimo coinvolgimento delle Forze Sociali nella stesura dei decreti legislativi attuativi, avendo la sensazione che stia ripartendo una nuova fase di caccia alle streghe (= lavoratore pubblico) come ai tempi di Brunetta.

 Confermiamo la massima attenzione della CSE su tali delicatissime problematiche che riguardano quasi quattro milioni di lavoratori italiani, il loro futuro, le loro famiglie. 

LA SEGRETERIA GENERALE CSE

Allegato:  Prima bozza del disegno di legge delega sul lavoro pubblico

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