RIUNIONE CON IL SOTTOSEGRETARIO MAGRI: CONFERMATA L’APERTURA SULLA MOBILITA’ VERSO ALTRE AMMINISTRAZIONI

Il Sottosegretario Magri con il Presidente Monti

Notiziario n. 86 del 19 giugno 2012 –

Nella giornata odierna si è svolta presso il Gabinetto del Ministro, presieduta dal Sottosegretario delegato dr. Gianluigi Magri, una riunione con le OO.SS. Nazionali della Difesa alla presenza di SMD, di Segredifesa e Persociv, che aveva all’ordine del giorno  “Disegno di legge delega sulla revisione dello strumento militare: tematiche del personale civile con particolare riguardo alla mobilità”.

L’incontro inaugurava una nuova modalità di organizzazione del tavolo politico nazionale, già anticipato e pertanto a conoscenza delle OO.SS., che prevedeva la relazione introduttiva del Sottosegretario a fattor comune e dunque a tavoli uniti,  e il successivo prosieguo del confronto rigorosamente a tavoli separati per esclusiva volontà di CGIL-CISL-UIL che, anche in  questa difficilissima fase, continuano indefessamente a tenere alta la bandiera della separazione dei tavoli sindacali. La nuova modalità è stata però subito contestata dalle stesse CGIL-CISL-UIL che, subito dopo la relazione del Sottosegretario, hanno abbandonato il tavolo di confronto.

E’ davvero incredibile, e lo abbiamo rappresentato al tavolo, come anche in un momento come questo in cui il Ministro Di Paola sta calando la scure con il previsto taglio di 10.000 posti di lavoro e una riforma che penalizza pesantemente la componente civile (anche a giudizio di CGIL-CISL-UIL), invece di concentrarci sulle cose da fare e magari da fare anche insieme, ci si perda in “quisquilie e pinzillacchere” che certo non aggiungono neanche un grammo di valore e di peso specifico al tavolo sindacale nel difficilissimo confronto con la controparte. A nostro avviso, e lo abbiamo detto chiaramente,  il problema non sta certo nella modalità di organizzazione dei tavoli separati,  ma esclusivamente nella scelta, oggi ancor più incomprensibile, dei tavoli separati che CGIL-CISL-UIL hanno avanzato nel novembre del 2009, senza peraltro mai spiegare ragioni e obiettivi di questa scelta, e che l’Amministrazione ha a suo tempo interessatamente accettato (“divide et impera”…), come ha candidamente ammesso l’on. Cossiga,  all’epoca Sottosegretario, a nostra precisa domanda in sede di  riunione. Bene, andiamo avanti così, ci attende un luminoso cammino e un futuro di enormi soddisfazioni!

La riunione era cominciata con l’intervento introduttivo del Sottosegretario Magri che ha affrontato tre ordini di problemi legati al disegno di legge delega sulla revisione dello strumento militare  attualmente all’esame del Senato (A.S. 3271), e precisamente:

  In materia di mobilità,  il dr. Magri ha confermato l’apertura del Ministro Di Paola sulla c.d.  “mobilità esterna individuale”,   allo scopo di favorire quanto più possibile il transito verso altre AA.PP., come è peraltro già avvenuto recentemente in ordine alle richieste di transito pervenute dall’Agenzia delle Dogane concernenti dipendenti della Difesa collocati in posizione utile nelle graduatorie relative ad un bando di mobilità. Il  Sottosegretario delegato ha anche segnalato che l’A.D.  sta cercando di verificare la disponibilità di altre AA.CC. ad accogliere lavoratori civili interessati al transito, anche per quanto attiene la possibilità di eventuali “accordi di mobilità” su contingenti definiti di personale. Il dr. Magri ha quindi dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione a discutere con le OO.SS. anche in materia di “mobilità interna individuale”, e cioè sui trasferimenti a domanda in ambito Difesa, per  ridefinire i criteri e le modalità operative. Infine, il Sottosegretario ha reso noto che verranno avviati appositi tavoli tecnici di confronto con le OO.SS. nazionali, intervallati da incontri di livello politico.

  In materia di formazione: il Sottosegretario ha trattato l’argomento in poco tempo, dicendo solo che l’A.D. sta attualmente studiando il problema allo scopo di individuare le più ottimali soluzioni al riguardo.

  Infine, per quanto riguarda la spinosa questione legata alla personale di 1^ area, ci ha informato che il MEF ha posto dei problemi per quanto attiene la copertura finanziaria del provvedimento relativo alla proposta di legge presentata nell’aprile 2008 dagli onn. Vico e altri (A.C. 102), attualmente al vaglio della Commissione lavoro della Camera dei Deputati (si veda il Notiziario n. 72 del 23 maggio u.s.). Ha quindi  segnalato la possibilità che il problema possa trovare soluzione attraverso una apposita norma inserita in uno dei Decreti Legislativi attuativi della legge delega.

In merito ai punti toccati dal Sottosegretario, la FLP DIFESA ha rappresentato quanto segue.

 Mobilità: la nostra O.S. prende atto dell’apertura operata dall’Amministrazione in materia di “mobilità esterna”,  che certo farà contenti molti colleghi, ma non può evitare di evidenziare che la stessa appare non casuale alla luce del progetto di riforma.  D’altronde,  il legame tra le due cose è reso evidente anche dalla lettura dell’ordine del giorno della riunione, che lega la mobilità al disegno di legge delega (DDLD).  E questo nesso, reso evidente dalla stessa Amministrazione, ci conforta nel sospetto,   già da noi avanzato in sede di commento alla nota a firma del Capo di Gabinetto datata 23 mag. u.s. (si veda il nostro Notiziario n. 73 del 24.05.2012),  che la disponibilità ad aprire all’esterno i cancelli della Difesa sia dettata dalla necessità di liberare sedie e posti  in attesa del transito nei ruoli civili di personale  militare in esubero,  per i quali il disegno di legge delega costruisce un sorta di percorso privilegiato.  Questa apertura farà contenti molti colleghi,  e noi ne siamo ovviamente felici, ma non può non indurre a riflessioni preoccupate su quale sia l’effettivo disegno del Ministro in merito al personale civile,  nella nuova Difesa che nascerà dall’attuazione della sua legge delega.  Ed è paradossale che questa convinzione non sia presente in tutte le OO.SS., una parte delle quali sembra soddisfatta della presunta e tutta ipotetica vittoria e invita i colleghi a produrre istanze di mobilità, il cui esito, però, è bene precisarlo, dipende innanzitutto dal via libera dell’Amministrazione ricevente,  che non è per nulla scontato, tutt’altro, a ben guardare alle più recenti esperienze, per esempio in materia di reimpieghi .

Per quanto attiene la “mobilità interna”, FLP DIFESA ha preso atto della disponibilità dell’Amministrazione a ridefinire i criteri e le modalità, e ha chiesto che se ne dia priorità in previsione dei costituendi tavoli tecnici di confronto a Persociv.   Va a tal riguardo ricordato, e lo abbiamo segnalato al Sottosegretario, che i criteri e le modalità per l’attuazione della mobilità interna sono presenti nel CCN Integrativo Difesa del 6.07.2000,  che però non sono stati mai posti in essere  dall’Amministrazione  dietro il paravento della continua ristrutturazione: anche per questo, in sede di piattaforma,  FLP DIFESA aveva chiesto il recupero, ovviamente  attualizzato,  di quelle regole.  Attendiamo dunque l’avvio dei tavoli tecnici, che dovrebbero portare ad un CCNI sui criteri di mobilità interna ed esterna, oltre che anche su quelli relativi a bandi di mobilità,  reimpieghi, comandi, etc.

Infine,  è rimasta sostanzialmente inevasa la nostra richiesta di conoscere quali siano,  nelle more del CCNI,  i criteri che presidieranno alla gestione delle mobilità,  anche con qualche uscita un  po’ azzardata sul supposto superamento delle dotazioni organiche. Agli OO.PP. presenti, che sono molto  impegnati attualmente nella ridefinizione in attuazione L148/2011, saranno fischiate le orecchie….

  Formazione: abbiamo  preso atto degli approfondimenti avviati dall’A.D., che non possono che essere salutati positivamente dalla nostra O.S., che ha sempre dichiarato la centralità della materia, che però nella Difesa  ha registrato in questo decennio approcci un po’ riduttivi.  Abbiamo quindi ribadito la nostra richiesta di un piano di formazione annuale che ricomprenda tutte le aree del nostro Ministero e di un accordo nazionale che lo supporti  attraverso la definizione di criteri, modalità e percorsi operativi.  Tutto questo al solo fine di fare della formazione  quella leva strategica  fondamentale di cui parlano i CC.CC.NN.LL.,  garantendo, attraverso risorse adeguate,  il principio della pari opportunità e del diritto per tutti alla formazione e all’aggiornamento professionale, anche in considerazione delle ricadute che oggi avrebbero sulla progressione economica e professionale.

 Problematica area 1^: la nostra O.S. ha detto di essere a conoscenza dell’approccio che il MEF ha espresso sul problema del transito dalla 1^alla 2^area,  di cui alla proposta di legge Vico e altri. In buona sostanza, il MEF negherebbe la possibilità di utilizzo delle risorse FUA, che attualmente finanziano la maggiore retribuzione F3, e che, in caso di passaggio nell’area superiore, verrebbero reintegrate nel Fondo, cosa che renderebbe necessaria una copertura extra FUA del provvedimento.

A nostro avviso, e lo abbiamo detto al Sottosegretario, la questione posta dal MEF ci sembra un po’ tirata per i capelli, e comunque,  per gli elementi di conoscenza a nostra disposizione,  potrebbe essere superabile attraverso una soluzione che in primis andrà perseguita sul piano politico, e quindi con un diretto intervento del Ministro,  che nella circostanza abbiamo ancora una volta sollecitato. Nel Parlamento delle decine e decine di leggi ad personam,  pensiamo ci possa essere per una volta spazio per una legge ad categoriam che risolva un problema storico della nostra Amministrazione e che tolga dalla condizione di esubero duemila lavoratori, che potrebbe anche diventare  a breve effettivo e dunque pericolosissimo, nel contesto  degli scenari attuali che preannunciano un ulteriore taglio degli organici.  Abbiamo anche detto al Sottosegretario che l’ipotesi del rinvio del problema ai decreti attuativi non ci convince per nulla, tenuto anche conto che nel testo del disegno di legge delega presentato al Senato dal Ministro è stato tolto il riferimento alla riqualificazione che era presente nel testo entrato a palazzo Chigi.  Non è più tempo di ipotesi tutte da costruire, l’occasione c’è ed è a portata di mano (il ddl Vico), ed è irripetibile; disperderla sarebbe un autentico suicidio, verosimilmente  senza recupero. Ai colleghi interessati, diciamo che seguiremo con particolare attenzione, come abbiamo fatto sino ad ora, gli sviluppi in Commissione Lavoro e, nel caso in cui dovessimo comprendere che gli spazi fossero irrimediabilmente compromessi,  avvieremo tutte le iniziative del caso, conseguenti e necessarie.

La FLP DIFESA ha posto inoltre al Sottosegretario le seguenti questioni:

  Spending Review: la nostra O.S. ha chiesto di conoscere le relazioni tra il disegno di legge delega sul riordino della Difesa e l’operazione di spending review che il Governo intende portare a compimento entro fine mese  e alla quale anche il nostro Ministero dovrà contribuire. Quali tagli, quali economie, quali ottimizzazioni, e per quali importi: questo abbiamo chiesto al Sottosegretario. La risposta è stata molto netta: c’è stata qualche giorno fa una riunione con il Ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda, e in quella circostanza si è convenuto che il contributo, anche notevole,  all’operazione spending da parte della Difesa è tutto all’interno del disegno di legge delega di riordino, che prevede una contrazione dello strumento militare pari al 30% nel giro dei prossimi sei anni, anche se ancora non esattamente quantificata in termini di risparmio di spesa. Una precisazione importante, quella del dr. Magri, che offre una lettura diversa da quelle di segno opposto comparse su organi di stampa.

 Rideterminazione dotazioni organiche: abbiamo riproposto al Sottosegretario la richiesta da noi avanzata con la nota del 23 u.s. (vds. Notiziario n. 57 di pari data),  nella quale chiedevamo che, in ottemperanza alle norme contrattuali vigenti,  venissero avviati i tavoli di confronto, di livello nazionale e locale, a premessa del nuovo DPCM sulle dotazioni organiche. Per quanto riguarda l’area operativa, preso atto che abbiamo già trattato l’argomento nella riunione con lo SMA del 29 mag. u.s.  e che faremo la stesso nella riunione con SMM in calendario per i primi giorni di luglio, rimane ancora scoperto il versante Esercito, che in ogni caso è il settore più importante dell’area operativa. Abbiamo pertanto riproposto la nostra esigenza che venga avviato il confronto anche con questa Forza Armata.

 Infine, un aggiornamento sul disegno di legge delega per la riduzione dello strumento militare attualmente all’esame della Commissione Difesa del Senato: concluse le audizioni, dovrebbe a breve cominciare la discussione di merito, attraverso la quale conosceremo finalmente  le valutazioni dei diversi Gruppi parlamentari. La nostra posizione è chiara al riguardo: vorremmo che il provvedimento venisse significativamente modificato nella parte relativa al personale civile, e per questo siamo impegnati attualmente  in decine di assemblee con i lavoratori  e abbiamo messo in programma una manifestazione nazionale prevista per il 6 luglio p.v., in merito alla quale forniremo nei prossimi giorni tutti i dettagli.

(Giancarlo Pittelli)

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