IL CORAGGIO DI ESSERCI, ANCHE DA SOLI !

Notiziario n. 94 del 9 luglio 2012 –

E’ stata davvero una gran bella manifestazione,  ordinata, allegra, molto colorata e festosa, ma anche ricca di tanta sostanza e di contenuti significativi.   La manifestazione nazionale promossa da FLP DIFESA a sostegno della nostra richiesta di modifiche del disegno di legge delega (DDLD) per la riduzione dello strumento militare, è pienamente riuscita, anzi possiamo dire tranquillamente che è andata al di là delle nostre più rosee aspettative.

L’iniziativa era sta decisa dal Comitato Direttivo Nazionale della nostra O.S. riunito a Chianciano il 26 e 27 maggio u.s.. Questa manifestazione (a Roma, in via xx settembre, di fronte a Palazzo Baracchini, sotto le finestre dell’Ufficio del Ministro)  l’abbiamo fortemente voluta, pur convinti della difficoltà della prova,  l’abbiamo vissuta come una sfida con noi stessi per verificare fino in fondo la capacità organizzativa e di “presa” della nostra O.S., e ci siamo impegnati per la sua riuscita.

Le premesse non erano certamente delle migliori:  fare una manifestazione a luglio è di per sé molto difficile (ma non c’erano alternative, il DDLD a settembre forse sarà già legge…),  il caldo, molti colleghi già in ferie, etc.;  in aggiunta, i limiti rigidissimi imposti dalla Questura per la sua effettuazione in via XX settembre (max 150 partecipanti!) per comprensibili motivi legati alla sicurezza in una strada dove, oltre al Ministero della Difesa, si trova anche il Ministero dell’Economia, cosa che ci ha costretto a dire no a tantissime richieste di partecipazione dai territori;  infine, botta finale, lo sciopero nella stessa giornata dei trasporti pubblici, che ha paralizzato Roma (bus e metro ferme fino alle 17), creato parecchi problemi di accesso alla città e conseguentemente impedito la partecipazione di molti colleghi, romani in particolare.

Pur in questo quadro certamente non allettante e agevole, la manifestazione è,  per unanime giudizio, ampiamente riuscita, e ne è prova il richiamo contenuto nell’articolo pubblicato il giorno successivo sul giornale “Il Messaggero”, con tanto di foto della nostra manifestazione (vds. allegato).  Non ricordiamo, a memoria, nulla di simile almeno negli ultimi dieci anni. I lavoratori civili sono tornati a scendere in piazza, e, preso atto  che tutti i segnali che avevamo lanciato alle altre sigle sindacali per una manifestazione unitaria sono caduti nel dimenticatoio, hanno avuto il coraggio di scendere in piazza anche da soli, testimonianza straordinaria di un orgoglio civile ritrovato. Un grazie di cuore, dunque, a tutti coloro che hanno partecipato alla nostra manifestazione,  ma in particolare (ed era la stragrande maggioranza)  alle colleghe (tantissime!) e ai colleghi che, per esserci, si sono sobbarcati un viaggio lungo e faticoso e ci hanno rimesso un giorno di ferie, esempio di attaccamento alla bandiera e alla causa.

Qualcuno tra i componenti delle forze dell’ordine presenti, ha parlato di oltre duecento partecipanti alla manifestazione,  probabilmente saranno stati anche di più, ma non è il numero che conta in questi casi. Conta la sostanza, e la sostanza è che i lavoratori civili sono scesi in piazza per chiedere profonde modifiche del disegno di legge delega (DDLD) di riforma dello strumento militare, che vede la componente civile estremamente penalizzata sul piano delle scelte. Da qui la nostra richiesta di profonde modifiche di quel provvedimento, che si sono tradotte nelle parole d’ordine della manifestazione: meno tagli e più lavoro, più formazione, più riqualificazione,  motivi che abbiamo ripreso in un sondaggio pubblicato sul nostro sito, al quale vi invitiamo a partecipare per esprimere la vostra opinione.

La manifestazione è partita a mezzogiorno, forzatamente, per dar modo alle delegazioni provenienti dai diversi territori (dal Nord, dal Centro, dal Sud e dalle Isole) di arrivare in via XX settembre. L’intervento introduttivo è stato  dello scrivente  Coordinatore Generale, che, dopo aver ringraziato i partecipanti,  ha ricordato le ragioni, le motivazioni e le finalità dell’iniziativa, soffermandosi sulle problematiche in essere della categoria, e in particolare su quelle afferenti all’area industriale e all’eccedenza dell’ area 1^, problema drammaticamente rilanciato dal nuovo taglio del 10% sulle dotazioni organiche che proprio  nella notte il Governo Monti aveva deciso e inserito nell’emanando secondo decreto legge sulla spending review (D.L. 6 luglio 2012, n. 95).  Ha infine ricordato la nota stonata di questa manifestazione, l’assenza delle altre sigle sindacali della Difesa nonostante gli appelli che pure avevamo lanciato, ha segnalato i rischi di una divisione sindacale (tavoli separati) che CGIL-CISL-UIL vogliono incomprensibilmente mantenere anche in questo difficilissimo momento,  ed ha lanciato un appello all’unità delle OO.SS. della Difesa, auspicando una forte iniziativa unitaria.

 A seguire, tutta una serie di testimonianze di lavoratori (di Taranto, di La Spezia, di Padova, di Venezia, di Napoli, etc.), nel mentre la delegazione muoveva verso Palazzo Baracchini. Dobbiamo davvero ringraziare sentitamente il Sottosegretario alla Difesa, dr. Gianluigi Magri, per la sensibilità  che ha mostrato anche in questa circostanza, per la disponibilità che ha avuto a riceverci in una giornata densissima di altri impegni,  e per l’ascolto che ha riservato alle nostre ragioni. La delegazione, guidata dallo scrivente Coordinatore Generale, era volutamente composta da semplici lavoratori civili provenienti da diversi sedi, alcuni neanche iscritti a FLP!

Nel corso dell’incontro con il Sottosegretario Magri, la delegazione ha innanzitutto ricordato le nostre critiche  e le nostre preoccupazioni in merito al DDLD, che peraltro, dal  nostro osservatorio,  ci pare siano condivise dalla stragrande  maggioranza dei colleghi. Un componente della delegazione, lavoratore di area prima, ha parlato del problema molto serio che vive come lavoratore in eccedenza. Infine, le richieste  al Vertice politico: ridurre i tagli nelle dotazioni organiche civili e introdurre modifiche nella legge delega in direzione di una più efficace civilizzazione del Ministero: più lavoro, anche attraverso le reinternalizzazione delle lavorazioni, più formazione (con risorse aggiuntive), riqualificazione e progressioni, più attenzione verso le attività degli Enti della c.d. area industriale, ed  in primis degli Arsenali M.M. e dei Poli Esercito.

Il Sottosegretario ha ascoltato le richieste della delegazione, ha assicurato attenzione in ordine ai problemi sollevati e si è riservato di approfondirne tutti gli aspetti, in  particolare per quanto attiene gli sviluppi della problematiche dell’area 1^ alla luce dell’ulteriore taglio degli organici inserito nell’emanando D.L. sulla spending review,  ancora non noto nel testo al momento dell’incontro.

A conclusione dell’incontro con il sottosegretario Magri, durato circa mezz’ora, la delegazione è rientrata in manifestazione, e lo scrivente  Coordinatore Generale ha illustrato ai presenti i contenuti e le risultanze del colloquio, esprimendo grande soddisfazione e l’auspicio che le nostre richieste possano alla fine trovare spazio nel testo della legge delega, per cui stiamo lavorando anche in sede parlamentare.

L’intervento del Coordinatore Generale ha di fatto chiuso la manifestazione, che si è conclusa con una grande applauso e la convinzione da parte di tutti di aver partecipato ad una iniziativa che lascerà un segno importante, che ha dimostrato tutto il coraggio e la forza della nostra O.S., dei suoi dirigenti e dei suoi militanti, un coraggio ed una forza fatti soprattutto di consapevolezza del difficile momento che la nostra categoria sta attraversando e del dovere di ciascuno di noi di dare una mano e di contribuire a difendere una storia antica ma ancora attuale, quella scritta da decenni di attività e di lavoro dai dipendenti civili della Difesa.

Sul sito sono  pubblicate alcune foto della manifestazione.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: L’articolo de IL MESSAGGERO

Allegato 2: Foto 1-25

Allegato3: Foto 26-33

Allegato 4: Foto 34-49

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