SPENDING REVIEW, LA DIFESA C’E’ DENTRO !!!!

Notiziario n. 95 del 12 luglio 2012 –

E menomale che la Difesa doveva rimanere fuori dalla spending review del duo Bondi-Giarda!  Come si ricorderà, nel corso dell’ultimo incontro con il Sottosegretario Magri (vds. Notiziario n. 86 del 19 giu. u.s.),  FLP DIFESA aveva chiesto di “conoscere le relazioni tra il disegno di legge delega sul riordino della Difesa e l’operazione di spending review”  in arrivo. La risposta del dr. Magri era stata molto netta, anche in considerazione delle risultanze di un recente  incontro con  il Ministro Giarda: “il contributo, anche notevole,  all’operazione spending da parte della Difesa è tutto all’interno del disegno di legge delega di riordino”.   Purtroppo,  non è proprio così, in quanto la Difesa, e in particolare il suo personale, sta dentro, e anche pesantemente, nella spending review!  Vediamo dunque il perché.  

Nel S.O. n. 141/L della G.U. n. 156 di pari data, è stato pubblicato il Decreto Legge (DL) 6.07.2012, n. 95 (vds. “Quaderno” sul ns. sito) che reca “disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”: trattasi del secondo provvedimento di spending review (il primo – DL 27.06.2012, n. 87 – ha interessato l’Amministrazione finanziaria e la Presidenza del Consiglio), che questa volta tocca direttamente le AA.CC. e il personale statale (ivi compreso purtroppo il personale civile della Difesa), e sui cui contenuti hanno preso duramente posizione sia la Confederazione CSE che la Federazione FLP.  La mazzata più forte è contenuta nell’art. 2, comma 1: è prevista una nuova riduzione del 20% degli Uffici dirigenziali di livello generale (salterà Previmil?)  e non generale (quali?) e un nuovo taglio del 10% della spesa rispetto alle dotazioni organiche derivanti dall’attuazione del D.L. 138/2011. Siamo dunque al quarto taglio lineare degli organici, dopo quelli già intervenuti con i DD.LL. 112/2008, 194/2009 e 138/2011 e che hanno già prodotto la perdita secca di 11.800 posti di lavoro. E questa quarta riduzione potrebbe avere questa volta effetti pesantissimi, leggasi eccedenze, che dovranno essere formalizzate (responsabilità disciplinari in capo al Dirigente) e poi gestite con le procedure ex art. 33 D.Lgs. 165/2001, così come riscritto dall’art. 16 L.183/2011 voluto da Brunetta.   I commi dal 3 in avanti dell’art. 2  del DL 95 tracciano il percorso operativo di questo nuovo taglio:

– entro il 31 ott. p.v.,  dovrà essere adottato il DPCM (Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri) sui nuovi organici, con riduzioni selettive e anche compensate da maggiori tagli di altre AA., in assenza del quale interverrebbe il blocco delle “assunzioni a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto”  (fino all’emanazione del DPCM, gli organici vengono rideterminati sulla base delle presenze al 6 luglio 2012);

– entro i sei mesi successivi al  DPCM,  l’A.D. dovrà adottare il nuovo regolamento di organizzazione;

 le posizioni in soprannumero risultanti dal rapporto tra nuovi organici e presenze effettive (circa 2.000?) dovranno essere gestite con le “seguenti procedure e misure in ordine prioritario”:

   • in primo luogo, individuazione concreta dei soggetti in soprannumero interessati all’anticipo del pensionamento tra coloro che:  o hanno già maturato con le vecchie regole i requisiti entro il 31.12.2011 optando per il posticipo o che ne sono in possesso ai fini della maturazione della decorrenza entro il 31.12.2014 (l’Amministrazione dovrà predisporre entro il 31 dicembre 2012 un piano relativo alle cessazioni dal servizio indicando i tempi per il riassorbimento delle posizioni soprannumerarie);

   • per le restanti posizioni in soprannumero non riassorbibili, l’Amministrazione dovrà avviare la “procedura di mobilità guidata”, anche  verso AA.PP. di altri comparti, che sarà disposta con DPCM, previo esame con le OO.SS. da concludersi entro 30 gg., e tramite apposita tabella di equiparazione;

   • per le posizioni residue, partendo da quelle con maggiore anzianità contributiva, l’Amministrazione ne dovrà dichiarare formalmente l’eccedenza, e solo per esse verranno esaminati con le OO.SS. “criteri e tempi di utilizzo di forme contrattuali a tempo parziale”, da definire in proporzione alle eccedenze;

   • infine, il personale che risulti non riassorbibile a conclusione di tutti i percorsi di cui sopra, verrà “collocato in disponibilità”  (la cassa integrazione degli statali) non oltre il 30 giugno 2013, rimanendo a casa per 24 mesi con stipendio all’80 % (ma con retribuzione effettiva ridotta a circa il 60/65 % di quella attualmente in godimento, tenuto conto che I.d.A. e FUA/FUS non verrebbero più percepiti); detto periodo potrà essere prorogato fino a 48 mesi per il personale che maturi i requisiti per la pensione.  La F.P. pubblicherà sul proprio sito i posti vacanti, aggiornandone progressivamente i dati, e le Amministrazioni dovranno obbligatoriamente accogliere le domande del personale in disponibilità. In ogni caso, decorso tale periodo di 24 mesi, c’è il licenziamento definitivo e l’uscita dai ruoli dello Stato.

Questa la complessa procedura che riguarda la gestione delle posizioni soprannumerarie del personale non dirigente.  Prima questione, la più importante: ci saranno  posizioni soprannumerarie per noi civili della Difesa?  Probabilmente sì, tenuto conto che rispetto al quadro attuale (dotazioni organiche conseguenti L.148/2001, n. 30.283; presenze  effettive n. 29.350 circa ad aprile 2012),  il nuovo taglio degli organici, presumibilmente quantificabile in 2800/3000 posizioni circa,  determinerebbe esuberi reali, in carne e ossa. Seconda domanda: a quali aree verranno imputate le posizioni da sopprimere? Se si dovesse seguire lo schema adottato nelle riduzioni precedenti, è di tutta evidenza che le eccedenze toccherebbero in primis l’area 1^. Questo è uno dei nodi da sciogliere entro il 31 ottobre p.v.: come andranno rimodulati gli organici civili della Difesa? Noi speriamo che, a differenza di quanto avvenuto per lo schema di DPR attuativo della L. 148/2011, e al di là della natura della relazione sindacale che il DM 95 addirittura modifica,  l’A.D. operi un coinvolgimento preventivo ed effettivo delle OO.SS. ai fini della non facile scelta da fare, e dalla quale emergeranno le eccedenze reali.  Poi ci saranno i passaggi successivi: individuazione delle posizione soprannumerarie assorbibili, prima attraverso i pensionamenti e poi attraverso mobilità e part-time;  quindi, entro giugno 2013, la dichiarazione formale sulle eccedenze, che verranno collocate nelle liste di  disponibilità, anticamera del licenziamento.

A questo punto, dobbiamo tornare alla amara considerazione fatta in apertura di Notiziario: a differenza di come ci era stato detto, nonostante la Difesa abbia in itinere una propria spending review (disegno di legge delega di riduzione dello strumento militare) che prevede 10.000 tagli da qui al 2024, il personale civile della Difesa è interessato a questo ulteriore trattamento, ed in tempi molto più rapidi. La cosa non ci sta per niente bene, è incredibile ed inaccettabile questa assurda sovrapposizione, e lo diremo al Ministro Di Paola nell’incontro già convocato per martedì 17 p.v., al quale arriveremo con una proposta ben precisa: il personale della Difesa, al pari di quello del comparto sicurezza e delle altre categorie individuate dal comma 7 dell’art. 2 del DL 95, venga escluso dalla riduzione di organici e degli Uffici ex DL 95. Questo il Ministro dovrebbe cercare di ottenere per il suo personale, anche per coerenza con le scelte del DDLD che porta la sua firma, e per allontanare il rischio che una Amministrazione un po’ matrigna con alcuni suoi figli (pensiamo ai lavoratori di area 1^), possa diventare  alla fine addirittura figlicida. Sentiremo il Ministro, e poi trarremo le relative riflessioni e assumeremo le conseguenti iniziative,  auspicabilmente insieme alle altre OO.SS.: se anche in questo momento, e in quelli più difficili che verranno,  ci si presenterà ai tavoli divisi e separati, allora la vocazione suicida sarà ben evidente!

Nel DL 95, la Difesa è comunque toccata anche su altri fronti: innanzitutto la riduzione non inferiore del 10% (art.2, comma 3) del personale militare, con la differenza che il personale soprannumerario non riassorbibile andrà in ARQ e non in disponibilità (e scusate se è poco!); poi, le riduzioni di spesa di cui al comma 5 dell’art. 7, che interessano anche i finanziamenti 2012-2014 per A.I.D., in un momento decisivo per la sorte di alcuni Stabilimenti (è di pochi giorni fa l’idea di fare dell’Arsenale di  Messina un centro di eccellenza NATO); ridotte di un terzo le spese per le missioni all’estero;  invece, le spese per la mini naia vengono parzialmente mantenute: un assurdo!  Su una cosa il Ministro ha tenuto, e  bene: l’acquisto dei 90 aerei F-35, duecento milioni di dollari l’uno (vds. allegato). Potremmo allora chiudere con una battuta: gli aerei volano, ma buona parte del personale resterà a terra!

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Quaderno 2-12-D.L. 6.07.2012, n. 95

Allegato 2: Articolo de La Repubblica

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