CSE propone a tutto il Sindacato lo sciopero generale del pubblico impiego

Notiziario n. 122 del 17 settembre 2012 –

Marco Carlomagno, Segretario Generale della CSE

Riportiamo di seguito il Notiziario CSE n.21 del 17.09.2012, in cui la CSE propone a tutto il sindacato la proclamazione dello sciopero generale.

L’inflazione nel mese di agosto è salita al 3,2 per cento ma l’aumento del cosiddetto “carrello della spesa” cioè i prodotti consumati più di frequente dalle famiglie italiane è del 4,2 per cento; gli stipendi sono fermi da anni e continua ad aumentare il numero di coloro che perdono il lavoro o vanno in cassa integrazione; la tassazione sul lavoro non è mai stata così alta nella storia del nostro paese e l’evasione fiscale continua a farla da padrona a danno dei percettori di redditi fissi (salari e pensioni) che devono sobbarcarsi tutto l’onere delle spese dello Stato.

Sembra un bollettino di guerra e infatti lo è: la guerra delle famiglie che ogni giorno devono far quadrare i conti mentre in quasi un anno di governo, Monti non ha tagliato un euro degli sprechi della politica (che lo mantiene a galla), non ha approvato una legge anticorruzione che ci farebbe risparmiare da sola 60 miliardi di euro all’anno, non ha fatto l’accordo sulla doppia tassazione con la Svizzera che rischierebbe di portarci altri 100 miliardi di euro in cassa mentre anche Grecia e Spagna lo stanno facendo. Forse aspetta che i soldi siano fuggiti verso lidi più tranquilli grazie alle banche a lui tanto care.

Ecco, per quelle i soldi ci sono: siamo il paese che nello stesso decreto ha tagliato i dipendenti pubblici e regalato 4 miliardi di euro ad una banca, senza che ci sia stato un moto globale di indignazione.

Rispetto a una situazione del genere e a nessuna idea presentata per far ripartire il lavoro, nessuna per rimettere in moto l’economia, solo tasse e tagli indiscriminati e recessivi, Monti scopre che la colpa è …. dello Statuto dei Lavoratori, che a sentir lui, è troppo rigido e non fa crescere l’occupazione. La colpa insomma, è dei pochi diritti che ci restano come lavoratori. Peccato che un minuto dopo Monti sia smentito da Marchionne, che nonostante abbia avuto in regalo gratuito la cancellazione di quasi tutti i diritti dei lavoratori negli stabilimenti FIAT, annuncia che non ha alcuna intenzione di fare gli investimenti promessi.

Di fronte allo sfacelo e alla totale mancanza di idee del governo non si può essere inerti  e  non  si  può  pensare  nemmeno  di  affrontare un problema globale con vertenze nelle singole categorie. Il tempo è scaduto, i lavoratori pubblici e privati, i pensionati, le imprese sane di questo paese hanno toccato con mano i fallimenti di questo governo.

 È NECESSARIA ANZI INDISPENSABILE UNA GRANDE MOBILITAZIONE GENERALE!!

Per questo la CSE chiede a tutti i sindacati la proclamazione di uno sciopero generale unitario per recuperare la democrazia, i diritti, la giustizia e l’equità. Uno sciopero che faccia cambiare subito strada al governo che taglia con strabismo solo la carne viva e lascia inalterati superfluo e privilegi; oppure che lo mandi a casa se non comprende il grido di dolore del ceto medio e delle fasce deboli della popolazione.

La CSE, pur condividendo appieno le ragioni dello sciopero proclamato da alcune sigle sindacali per il 28 settembre prossimo nel pubblico impiego (esclusa la scuola), e comprendendo che un sindacato non chiede mai a cuor leggero ai lavoratori di rinunciare a un giorno di salario, propone di sospendere (non revocare) questo sciopero e proclamare tutti insieme lo sciopero generale.

 “Con una situazione come questa” – ha dichiarato Marco Carlomagno, segretario generale della CSE – “non possiamo chiedere a una parte dei lavoratori pubblici di rinunciare da soli a un giorno di salario e caricarsi sulle spalle una vertenza che ormai riguarda tutto il mondo del lavoro”.

 “E nemmeno possiamo immaginare di chiamare questi lavoratori a due scioperi ravvicinati, uno di categoria e uno generale, viste le difficoltà economiche nelle quali si trovano”.

 “La proclamazione di uno sciopero generale” – conclude Carlomagno – “con una grande mobilitazione unitaria può davvero scuotere il governo e la politica dalle fondamenta e far capire ad entrambi che la situazione è ormai insostenibile e bisogna trovare soluzioni subito!!”

LA SEGRETERIA GENERALE CSE “

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