Mobilità interna del personale civile: chiediamo regole nuove e certe

Notiziario n. 120 dell’ 11 settembre 2012 –

La dr.ssa Preti alla recente Festa degli anziani di Padova

Nel pomeriggio di oggi, a Persociv, si è tenuta la seconda riunione del tavolo tecnico sulla mobilità del personale civile avviato con nota del Gabinetto datata 31 luglio u.s. (vds. Notiziario n. 107 del 31 u.s.), la cui prima riunione si è  tenuta in data 2 agosto u.s. (si veda il Notiziario n. 110 di pari data).  La riunione odierna, presieduta dalla dr.ssa E. Preti e che ha registrato la presenza al tavolo di una nutritissima delegazione pubblica,  ha  avuto al centro del confronto le regole (procedura e criteri) per la gestione della mobilità interna con l’esame del documento (non “provvedimento”, come è scritto in apertura per un refuso) predisposto dall’A.D. con le sue proposte, che alleghiamo al presente Notiziario.

Nel suo lungo intervento, la nostra O.S. ha formulato le seguenti osservazioni e proposte.

  1. Il confronto tecnico in atto deve essere finalizzato alla messa a punto di un accordo integrativo che ridefinisca le regole in materia di mobilità del personale civile (interna; esterna; reimpieghi, etc.).
  2. Una volta sottoscritto dalle Parti, l’accordo dovrà essere attuato in ogni sua parte. L’osservazione non appare peregrina, se solo si ricorda che le regole fissate nel CCNI Difesa 6.07.2000 sono state totalmente disattese nella parte riguardante la mobilità interna, che è stata gestita in questi anni in via esclusiva dagli Organi Programmatori (OO.PP.) attraverso i famosi “pareri” (sempre vincolanti) con Persociv  nel ruolo, che ci sembra un  po’ stretto,  di semplice soggetto sanzionatore. A tal riguardo, la dr.ssa Preti ha fornito ampie assicurazioni sulla puntuale attuazione delle regole che saranno decise.
  3. In merito all’individuazione delle “carenze organiche”   – pg. 1, let. a) del documento allegato – , la nostra O.S. ha richiamato l’attenzione sulla necessità che, a differenza del passato, la fissazione delle dotazioni organiche degli Enti e tutte le eventuali successive rimodulazioni siano oggetto di puntuale e preventiva informazione alle OO.SS./RSU, atteso che l’individuazione delle carenze emergenti dal  rapporto tra organici ed effettivi costituirà la base per la messa a bando delle disponibilità.
  4. Il “documento” predisposto dall’Amministrazione – lett. da f) a i) – ripropone quasi per intero la procedura attuale in merito ai famosi “pareri” sulle istanze di mobilità (del Titolare dell’Ente e  degli OO.PP.),  confermando in buona sostanza le attualità modalità, pur temperate dalle previsioni del punto 10,  per il quale il “si” o il “no” all’istanza di trasferimento è deciso sempre sulla base dei pareri degli Organi Programmatori, che vincolano la risposta della Direzione Generale per il personale civile.  A noi tutto questo non sta bene e pensiamo che sia venuto il momento, da una parte  di allineare le nostre regole a quelle da tempo in essere presso gli altri Ministeri (dove le procedure di mobilità non prevedono pareri di nessun organo) e dall’altro di restituire pienezza di ruolo alla Direzione Generale. Abbiamo pertanto chiesto che la procedura non preveda l’espressione di alcun parere, atteso che l’O.P. potrà esercitare il proprio ruolo in materia di impiego del personale indicando le carenze organiche “da coprire con priorità assoluta” , di cui alla let a) del documento predisposto dall’Amministrazione. A tal riguardo, la dr.ssa Preti si è detta contraria, ribadendo in toto la centralità del ruolo degli OO.PP.  all’interno della procedura di mobilità. E’ di tutta evidenza che, ove le posizioni dovessero rimanere così divaricate tra A.D. e Sindacati, della questione dovrà essere investito il tavolo politico.
  5. La nostra O.S. ha poi segnalato che il documento dell’A.D. non contiene alcuna previsione per quanto attiene le istanze c.d. “legge 104” e “casi gravi”,  che a nostro avviso dovrebbero godere di  una procedura speciale, essere rimesse alle esclusive decisioni della D.G.  e dare la possibilità ai lavoratori interessati di presentare domanda di trasferimento in qualsiasi momento dell’anno. Al riguardo, la dr.ssa Preti si è detta d’accordo e si è riservata di presentare una proposta con le regole per questo tipo di istanze.
  6. Abbiamo anche segnalato la necessità di fissare regole anche per quanto attiene i c.d. “contestuali avvicendamenti”,  normati nei CCNI di altre AA.CC. (Ministero Giustizia, Interni, etc.),  in merito alla quale proposta la dr.ssa Preti si è riservata una risposta, pur esprimendo alcune perplessità.
  7. Abbiamo quindi rappresentato la nostra discordanza rispetto all’ “obbligo di permanenza per almeno 3 anni nell’Ente assegnato” , segnalando al contempo che la analoga previsione per il personale ex militare transitato nei ruoli civili contenuta nel documento  contrasta con le vigenti disposizioni (1 anno).
  8. Abbiamo infine segnalato  l’opportunità di un coinvolgimento nella procedura dell’Agenzia Industrie Difesa.

Sulla parte relativa ai “criteri per la formazione delle graduatorie” (pp.gg. 3, 4 e 5 del documento dell’A.D.),  FLP DIFESA ha proposto quanto segue con riferimento ai diversi punti:

  • punti n. 1 (“anzianità di servizio”),  n. 3 (“carico familiare”) e n. 5 (“età anagrafica”) l’attribuzione dei punteggi non in base a fasce, come nella proposta A.D.,  ma in base a un coefficiente predeterminato e calcolato in modo progressivo (esempio: 0.15 punti per ogni anno di anzianità di servizio), ritenendo detta modalità la più congrua per questo tipo di punteggi;
  • sull’ “anzianità di servizio” (punto n. 1), che il Direttore generale ha chiarito essere riferita solo all’impiego nei ruoli civili della Difesa, abbiamo espresso, motivandole, alcune perplessità;
  • sulla “provenienza da reimpiego” (punto n. 4) determinato da “soppressione/riorganizzazione” dell’Ente in cui si prestava servizio (e non solo da “soppressione”, come nel documento dell’A.D.),  abbiamo proposto di unificare le fattispecie b) e c) prevedendo due sole fattispecie, la prima per reimpiego “oltre 30 KM” (punti 4)  e la seconda per reimpiego “pari o inferiore a 30 Km”  (punti 2), segnalando altresì la necessita di fissare nel documento anche le modalità di calcolo della distanze tra le sedi di servizio e l’ arco temporale utile ai fini dell’attribuzione dei punteggi;
  • contrarietà assoluta a qualsiasi previsione di punteggi in ordine alla “valutazione della performance” (punto 8),  rispetto al quale la proposta dell’A.D. reca peraltro il solo titolo senza alcun contenuto;
  • contrarietà a qualsiasi previsione di punteggi in riduzione per quanto attiene le “sanzioni disciplinari ricevute nel biennio precedente” (punto 9), che rappresenterebbero un unicum per la Difesa, atteso che i criteri adottati in altri Ministeri  (Giustizia; Interni, etc.) non ne fanno cenno anche perché (pensiamo) la procedura di mobilità dovrebbe sfuggire a qualsiasi criterio di premialità;
  • concordanza sostanziale con le previsioni di cui ai punti n. 2 (“anzianità di Ente”),  n. 6 (“situazioni di tutela sociale e condizioni di salute”) e n. 7 (“situazione familiare”);
  • infine, per quanto attiene gli ultimi punti  nn. 10 e 11, è di tutta evidenza che, in relazione alla posizione che abbiamo espresso sul no ai “pareri” degli OO.PP.,  dovrebbero essere eliminati.

In ultimo, abbiamo evidenziato che il documento predisposto dall’Amministrazione non reca alcuna previsione in materia di relazioni sindacali escludendo così le OO.SS. da qualsiasi coinvolgimento,  neanche in termini di sola “informazione” pure prevista dalla normativa più recente (art.2, c.19, L.135).    La cosa non ci appare in alcun modo accettabile, tenuto anche conto che le modalità di gestione della mobilità interna trarrebbero origine da un accordo integrativo nazionale. Abbiamo pertanto richiesto che la procedura preveda in termini di relazioni sindacali: l’esame congiunto con le OO.SS. nazionali per la parte relativa alla individuazione delle carenze organiche con le relative “priorità assolute”;   l’invio alle OO.SS. nazionali, prima della sua pubblicazione, della circolare che avvia il bando;   la costituzione di un “osservatorio” a carattere paritetico con le modalità previste dall’art. 6, let. D), punto 4 del CCNL 1998/2001, con compiti di monitoraggio delle diverse fasi della nuova procedura di mobilità interna.

 Infine,  abbiamo chiesto che il confronto proceda nel modo il più rapido possibile, con l’obiettivo di definire l’accordo entro tempi che consentano l’avvio della procedura a partire dal 2013,  che a nostro avviso dovrebbe avere, come primo anno, una connotazione di carattere sperimentale,  con previsione di verifica successiva rimessa al tavolo negoziale per le eventuali modifiche/integrazioni.

 Vi terremo tempestivamente informati degli sviluppi del confronto con l’Amministrazione.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: Documento dell’Amministrazione sulla mobilita interna

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