Il Senato approva il disegno di legge delega per la riforma in chiave riduttiva dello strumento militare

Notiziario n. 149 del 7 novembre 2012 –

Il Ministro Di Paola in visita ad Herat

Come avevamo largamente anticipato nel nostro recente Notiziario n. 147 del 5 u.s.,  il Senato della Repubblica ha approvato ieri pomeriggio il disegno di legge delega per la riforma dello strumento militare nazionale con 252 voti a favore e solo 12 voti contrari, e dunque con il sostegno di una amplissima maggioranza che si era già resa evidente al momento del voto finale della Commissione Difesa.

 Nei nostri diversi Notiziari dedicati negli ultimi dieci mesi all’argomento, abbiamo più volte evidenziato le motivazioni e gli obiettivi ripetutamente dichiarati dallo stesso Ministro Di Paola che è il primo ispiratore di questa riforma;  al tempo stesso,  riteniamo che sia altrettanto noto ai colleghi che ci seguono, il giudizio negativo della nostra O.S. per i motivi anch’essi più volte illustrati e che ci hanno portato  a scendere in piazza con la manifestazione nazionale del 6 luglio u.s.  (Notiziario n.94 del 9 lug.).

Nel corso della tre giorni di discussione nell’Aula del Senato, ci sono stati molti interventi (45 circa), e tra questi anche quelli dell’amm. Di Paola che ha inteso replicare in prima persona ai Senatori intervenuti, ma senza aggiungere grandi elementi di novità rispetto alle considerazioni precedentemente espresse.  Riteniamo comunque utile riportare un paio di passaggi del discorso del Ministro Di Paola:

–     la  spending review determinerà una riduzione iniziale di 20.000 unità  nei primi quattro anni;

–     la riorganizzazione territoriale e organizzativa terrà conto di molteplici fattori, quali l’esistenza di adeguate infrastrutture e di aree addestrative, ma anche di una certa distribuzione territoriale, quindi del Centro-Sud Italia”;  e ancora:  “nel Centro-Sud e nelle isole vi sono e continueranno ad esservi importanti realtà e presenze militari (nel Lazio, in Abruzzo, in Campania, nelle Puglie, in Calabria, in Sicilia ed in Sardegna);

–     la riorganizzazione dell’area tecnico-industriale della Difesa verrà valorizzata proprio grazie alla revisione proposta, che consentirà di disporre di più adeguate risorse di esercizio e di investimento da dedicare alla manutenzione tecnico-industriale di mezzi, equipaggiamenti e dotazioni. Anche nella riconfigurazione dei ruoli del personale civile, le professionalità necessarie per gli stabilimenti dell’area tecnico-industriale della Difesa riceveranno attenzione e priorità. “.

Le dichiarazioni di voto finali a favore del provvedimento sono state pronunciate  dai sen. Carrara (Misto), Sbarbati (UDC), Torri (LNP), Pinotti (PD) e Ramponi (PdL). Il sen. Caforio (IdV) ha espresso una dichiarazione di voto contraria, mentre  la Lega Nord ha sollecitato modifiche presso l’altro ramo del Parlamento. In dissenso dal Gruppo, i sen. Perduca e Poretti (PD) si sono invece astenuti su un provvedimento che ritengono non condivisibile.

Il disegno di legge delega  passa ora all’esame della  Camera dei Deputati, dove arriverà verosimilmente nella prossima settimana e verrà sicuramente assegnato alla Commissione Difesa. Ricomincia dunque un nuovo giro, che la nostra O.S. continuerà a seguire da vicino informando puntualmente i colleghi, come peraltro già fatto per l’esame del Senato. E lavoreremo con tutte le nostre forze per verificare la possibilità di introdurre modifiche in quell’art. 3 (criteri per i tagli di personale), che le forze politiche hanno di fatto accettato a scatola chiusa, in particolare per quanto riguarda i civili. E’ di tutta evidenza che nel caso in cui il provvedimento dovesse subire modifiche, dovrà ritornare al Senato, e i tempi di approvazione si allungherebbero conseguentemente mettendo a forte rischio la sua approvazione nei tempi oramai ristretti che ci separano dalla conclusione della legislatura.

(Giancarlo Pittelli)

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