Audizione del Capo di SMA. Al centro, il riordino della F.A., gli F-35 e le problematiche del (solo) personale militare

Notiziario n. 78 del 4 luglio 2013 –

Il gen. Pasquale Preziosa, Capo di SMA

Il gen. Pasquale Preziosa, Capo di SMA

L’audizione del Capo di SMA, gen. Pasquale Preziosa, presso le Commissioni Difesa di Camera e Senato riunite congiuntamente,  si è svolta il 26 u.s. ed ha toccato essenzialmente tre questioni: il riordino della F.A.; l’acquisto degli aerei F-35 e le problematiche del (solo) pers. militare (vedi allegato sul ns. sito).

Per quanto riguarda il primo argomento, dopo aver ricordato le capacità operative fondamentali dell’Aeronautica e operato una ricognizione sugli attuali impegni internazionali della F.A.,   il gen. Preziosa ha segnalato innanzitutto la situazione di forte sofferenza del bilancio sul fronte del c.d esercizio (le risorse toccano solo il 9%, a fronte del 67% destinato al personale e del 23% destinato  all’investimento) che ha reso necessaria la riforma di cui alla L. 244/2012 (nel 2024, l’A.M. avrà solo 33.800 unità, con contrazione in particolare del ruolo marescialli), cui si è poi aggiunta l’accelerazione impressa dal D.L. 95.  Ha quindi ricordato la “lista di provvedimenti proposti in esecuzione entro il 2015……che riguardano oltre 30 Enti”.

Per quanto riguarda la controversa vicenda relativa agli F-35,  il Capo di SMM ha detto che il loro acquisto “diventa fondamentale per l’AM”  in quanto “consentirà con 75 velivoli di compensare con la qualità”  la consistente riduzione della flotta esistente (-70%).  Ha sostenuto che l’F-35 “è un assetto indispensabile per la difesa dello Spazio Aereo Nazionale” e che per l’AM “non esistono alternative di pari valore sul mercato internazionale”, segnalando “il rischio elevato di marginalizzazione dell’intero comparto aeronautico dell’industria nazionale nel caso di fuoruscita dal programma”.   Dunque, come è del tutto ovvio, una  convinta difesa della scelta relativa agli F-35, che nella relazione del gen. Preziosa si è però intrecciata ad un certo punto con un’altra convinzione, quella che l’ “investire in aeronautica” costituisce un affare per l’intero sistema paese, sia in termini economici (“uno studio internazionale dimostra che 100 € di incremento di PIL nel settore aeronautico generano, per effetti diretti e indiretti, 328 € di PIL nel sistema economico”)  sia in termini occupazionali (“100 unità di lavoro create nel settore aeronautico generano, per effetti diretti e indiretti, 306 unità di lavoro complessive nel sistema economico). Ove così fosse davvero, e noi ce lo augureremmo,  sarebbe il caso di avvertire subito il nostro Governo che è alla disperata ricerca, sinora pare vana, di condizioni che consentano il rilancio dell’occupazione  in un Paese, il nostro, nel quale assistiamo alla chiusura di migliaia di aziende, alla disoccupazione che cresce e alla difficoltà estrema di creare lavoro.

L’ultimo argomento toccato dal Capo di SMM ha riguardato “le aspettative del personale” , che naturalmente erano riferite, ancora solo  e sempre,  al personale militare.  Sembra che per i nostri Vertici militari nella Difesa esista solo  il personale con le stellette!  Eppure dentro le Forze Armate operano quasi 30.000 (dicesi: trentamila) dipendenti civili, che non sono affatto quei lavoratori di serie B che le permanenti e costanti disattenzioni dei Vertici militari lascerebbero intendere. In tutte e quattro le recenti audizioni dei Vertici militari (Capi di SMD, di SME, di SMM e, ultimo, di SMA), infatti, abbiamo dovuto assistere ad una continua lamentazione sui tragici effetti del blocco delle dinamiche stipendiali  sul personale militare  (il gen Preziosa ne ha fatto addirittura una lista….)  e sulle altrettanto tragiche ricadute in caso di (parziale) allineamento della previdenza militare alle regole introdotte dalla Fornero. Neanche una sola parola circa le ricadute sugli altri comuni mortali,  e men che mai circa quelle sui lavoratori civili della Difesa, rispetto ai quali il Capo di SMA non ha speso neanche una, dicesi una, parola. E’ troppo, francamente. Proponiamo ai Capi di SM una riflessione: provino a pensare, anche solo per una volta, agli effetti del blocco stipendiale su chi, come molti lavoratori civili, devono vivere con uno stipendio di 1.200 € bloccato da 4 anni!

Se poi volessero anche provarne i tragici effetti, forse eviterebbero di ignorarci nelle prossime audizioni.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1:  Il testo dell’ intervento del Capo di SMA

Allegato 2:  Il video dell’audizione

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