Deludente audizione del prof. Cottarelli sulla spending review del Ministero della Difesa

Notiziario n. 45 del 2 maggio 2014 –

Il prof Carlo Cottarelli, Commissario spending review

Il prof Carlo Cottarelli, Commissario alla spending review

In un momento in cui il dibattito politico, anche in chiave di confronto/scontro elettorale in previsione del voto europeo, è tutto concentrato sulla riduzione della spesa pubblica come momento essenziale per liberare risorse da destinare agli investimenti e al rilancio dell’economia,   il taglio della spesa della Difesa ne è diventato uno dei motivi conduttori (pensiamo alla discussione sugli F-35).   Anche per questo motivo,  era particolarmente attesa l’audizione parlamentare del prof. Carlo Cottarelli,  Commissario alla revisione della spesa (spending review), nominato in ottobre scorso dal Governo Letta e poi riconfermato dal Governo Renzi,  che il 24 aprile u.s. è stato audito dalle Commissioni Difesa di Camera e Senato in seduta congiunta,  di fronte alle quali il professore ha affrontato il tema, complesso e controverso, della spesa della Difesa  e delle eventuali ipotesi di riduzione a breve/medio termine.

Ma andiamo con ordine, partendo innanzitutto dalla relazione introduttiva del Commissario, che è stata occupata per gran parte dalla illustrazione del metodo usato per lo studio, che è consistito nel  raffronto tra le spese 2013 del nostro Ministero e quella dei più importanti Paesi europei (al netto della Gran Bretagna). I fattori presi in esame  sono stati: a)  le spese della c.d. “funzione Difesa”, calcolata al netto della voce “Arma CC” ma incluso le risorse per le missioni internazionali ( MEF)  e quelle che fanno riferimento al MISE (Ministero sviluppo economico),  spese che per il 2013 sono state pari a 18,5 mld di euro, incidendo per l’1,5% sul PIL;  b) i vincoli cui l’Italia è oggi sottoposta, per comprendere bene cosa ci possiamo realisticamente permettere;   c) la spesa primaria, al netto degli interessi sul debito;    d) infine, la compatibilizzazione con il nostro PIL, decisamente più basso.  Dall’esame di questi fattori e dal raffronto con gli altri Paesi europei, emerge che la spesa per la funzione difesa può essere certamente ridotta.

A parere  di Cottarelli, il “benchmark” (test per la valutazione e miglioramento di attività e processi)  per il nostro Paese  è dello 0,9% sul PIL,  e dunque  è ipotizzata una riduzione dell’0,2 sulle spese 2013, che equivarrebbe a un taglio di 3–3,5 mld di euro. Più realisticamente, però, il professore ha parlato di un taglio di 2,5 mld di euro al 2016.  Precisando, al contempo, che  i risparmi legati al riassetto delle FF.AA., di cui ai decreti attuativi della delega ex L. 244/2012, non incideranno sul taglio di spese, atteso che i risparmi ottenuti verranno ridestinati al riequilibrio tra le voci di bilancio (personale, esercizio, investimenti), oggi in forte disequilibrio a fronte di una notevole spesa per il personale (70%).

Ma allora, da dove ottenere i 2,5 mld  al 2016 ipotizzati dal Professore? A tal riguardo, Cottarelli parla della prima tranche 2014 di risparmio,  i 400 mln previsti dal DL 24.04.2014, n. 66 (si veda il nostro Notiziario n. 43 del 26 apr),  ma sul resto ha detto davvero poco.  Ha riferito di un “Gruppo di lavoro” non meglio precisato  istituito nel MD che starebbe esaminando interventi di efficientamento sulle caserme; ipotizza in via personale possibili tagli nel settore della Giustizia militare;  non ha dato elementi su dove e come tagliare la spesa per armamenti (F-35?  altri?); infine, a seguito della sollecitazione dell’on. Duranti,  ha parlato anche dei tagli ex L.244 di organico civile, giudicandoli importanti (7.500 unità al 2024 non sono effettivamente pochi) e proprio per questo verosimilmente non suscettibili di incremento. Tutto qua….

Ebbene, diciamo subito che le risultanze  di questa discussione durata complessivamente solo 1 ora e 10 minuti (il video è accessibile su questa stessa pagina),  hanno tradito un po’ le attese.  Dal prof. Cottarelli attendevamo dati e ipotesi più dettagliate  (cosa, come e in che tempi tagliare, in particolare sul fronte dei tanti sprechi e privilegi che esistono ancora nel M.D.), e così non è stato; dai parlamentari ci aspettavamo interventi più incisivi,  e anche in questo caso così non è stato. Se ne dovrà certo riparlare, andando molto più in profondità, e magari questa volta partendo da ipotesi concrete, come quella avanzata dall’ex Capo di SMD, gen. Camporini, che ha proposto l’unificazione dei tre Stati Maggiori.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1:  il video dell’audizione del prof Cottarelli

Allegato 2: Il programma di lavoro del prof. Cottarelli (novembre 2013)