Linee guida del Segretariato Generale alle Direzioni Generali e Tecniche

Notiziario n. 51 del 16 maggio 2014 –

Il S.G. gen. Stefanini con la Ministra Pinotti

Il S.G. gen. Stefanini con la Ministra Pinotti

In aprile u.s., il Segretariato Generale della Difesa (SGD)  ha inviato alle quattro Direzioni Generali e  alle cinque Direzioni tecniche poste sotto la propria giurisdizione, la nota recante le “linee guida di indirizzo e di coordinamento per l’anno 2014 e per il triennio 2014-2016” che pubblichiamo in questa stessa pagina , e di cui proviamo a fornire una rapida sintesi.

In premessa, si afferma che, nell’ambito delle priorità politiche fissate dalla Ministra, anche il Segretariato dovrà conformarsi agli obiettivi di carattere strategico e di razionalizzazione definiti dai decreti attuativi della legge delega n. 244/2012 e dalla spending review ( L. 135/2012), che comporteranno sicuramente una profonda riorganizzazione dell’area tecnico-amministrativa con riduzione delle posizioni dirigenziali, generali e non generali.

In materia di personale, viene segnalata la necessità, in linea con le dichiarazioni della Ministra, di valorizzare al massimo la componente civile, adeguando a tale scopo gli organici nell’ottica di un progressivo recupero del personale militare a favore degli impieghi tecnico-operativi.  Ne prendiamo atto con piacere, non dimenticando però che il trend di questi anni ha mostrato una direzione ben diversa (esemplificativa la situazione di PERSOMIL: 350 civili effettivi invece dei previsti 728 e circa 700 militari effettivi invece dei previsti 198).  Inoltre, dalla nota si apprende che vari gruppi di lavoro stanno lavorando alla prossima riorganizzazione

Ai fini della valorizzazione del lavorocivile,  viene richiamata la necessità di una più elevata capacità delle strutture formative (in primis, CEFODIFE)con la progressiva riduzione del ricorso a istituti esterni,cosa condivisibile a condizione che si operi con politiche di potenziamento della Scuola anche sotto il profilo delle risorse e con l’auspicio che la stessa non sia messa in discussione dalle scelte di riforma annunciate dal Governo.

Particolare risalto viene dato alle attività di procurement (punto 3),  sia per reperire risorse attraverso la stipula di contratti e convenzioni per la permuta di materiali o prestazioni con soggetti pubblici e privati, la cessione di materiali, la dismissione di beni immobili e la loro valorizzazione,  sia attraverso il supporto istituzionale all’export dell’industria nazionale (punto 16).   A tal riguardo, si disegna un ruolo per il MD nell’ambito del c.d. “sistema paese” (cooperazione tra Difesa, Esteri, Sviluppo Economico, Università e Ricerca), di sostegno e di promoter dell’industria nazionale (in particolare bellica).  E questo,  attraverso l’utilizzo delle possibilità offerte dal nuovo quadro normativo (nuovo art. 537 L. 66/2010) e prevedendo di ottimizzare a tal fine le attività delle direzioni tecniche con dedicate unità organizzative, che opereranno anche per far conoscere alle imprese le esigenze operative al fine di orientare le attività di ricerca e sviluppo. Risulta inoltre molto forte il richiamo ad incentivate le sinergie tra le nostre strutture, l’industria nazionale, il mondo finanziario e analoghe realtà europee/internazionali, che mal si coniugano con i processi di riduzione degli organici e delle figure dirigenziali,  in primis di quelle civili.

Viene potenziata l’attività di controllo e coordinamento del Segretariato sugli Enti dipendenti anche in merito alle attività di comunicazione e informazione pubblica (punti 14-15), con particolare attenzione ai rapporti con il MISE e gli altri Ministeri con i quali è più intensa la collaborazione (sistema Italia).

Particolare attenzione viene riservata alle infrastrutture (punto 7), con iniziative volte alla valorizzazione delle stesse a alla permuta e gestione degli immobili con il principale, e, probabilmente,  solo intento di reperire risorse per finanziare le attività di maggior interesse per la Difesa (armamenti) attraverso un coinvolgimento sempre più ampio di Difesa Servizi s.p.a. anche nell’attività di gestione economica di beni e servizi resi dall’Amministrazione Difesa e utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione del nostro Ministero dal legislatore (non sono pochi).  Il settore lavori sarà indirizzato esclusivamente verso immobili sui quali permarrà l’interesse della Difesa e per la valorizzazione ambientale di aree da destinare a impianti di produzione energetica.

La riorganizzazione delle strutture ordinative (punto 9), in conseguenza di quanto previsto dal D. Lgs. n. 7 (e qui la partita si giocherà sul redigendo regolamento con il quale si attribuiranno compiti e funzioni tra le aree)  e dalla L. 135/12,  è la problematica comune a tutta l’area T.A. e in particolare alle Direzioni Generali per le quali, con specifici interventi “ad hoc”, sarà valutata la possibile riconfigurazione (testuale), lasciando intendere che il grosso del processo di riorganizzazione si concentrerà sulle stesse con un possibile coinvolgimento delle strutture di staff del Segretariato.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: Linee guida di SGD per DD.GG. e DD.TT.