Incontro con il Sottocapo di SME. I nodi irrisolti del riordino degli Enti industriali

Notiziario n. 64 del 13 giugno 2014 –

Il gen. GB Borrini, Sottocapo di SME

Il gen. GB Borrini, Sottocapo di SME

Momento importante di riflessione quello di ieri a Roma, a palazzo Esercito, con il  Sottocapo di SME, gen. Giovan Battista Borrini, che ha voluto incontrare le OO.SS. nazionali per ragionare insieme in merito al riordino degli Enti industriali dell’Esercito, a partire dal Polo di Mantenimento Armi Leggere (PMAL) di TERNI,  e per approfondire alcune criticità irrisolte che stanno accompagnando quel processo.

Il riordino degli Stabilimenti dell’Esercito, come si ricorderà,  è partito con l’incontro con il Capo di SME gen. Graziano del 18 marzo 2014 (Notiziario n. 26) ed è poi proseguito attraverso due successive riunioni tecniche (15 aprile e 20 maggio – Notiziari nn. 53 e 40), nelle quali la F.A. ha illustrato la nuova configurazione e i nuovi organici di POLMANTEO ROMA e PMAL TERNI.  Scelte quelle che, nel complesso, la nostra O.S. non ha condiviso,  proponendo invece a SME un diverso approccio  che, nel segno della più marcata civilizzazione prevista dal D. Lgs. n. 7/2014 e dalle linee programmatiche della Ministra Pinotti, potesse portare al potenziamento delle posizioni di direzione/responsabilità affidate a personale civile, in particolare nel settore  lavorazioni che nella proposta SME sono invece di esclusivo appannaggio del personale militare, e all’incremento di professionalità tecniche di area 2^. Questo diverso approccio si è sostanziato da parte nostra nella messa a punto di una proposta diversa su POLMANTEO,  frutto anche del confronto in assemblea con i lavoratori  e  che abbiamo già consegnata a SME il 20 maggio u.s., e lo stesso ci accingiamo a fare per PMAL dopo l’assemblea del 18 p.v. a Terni.Ovviamente, faremo lo stesso anche per gli altri Enti (CEPOLISPE e altri Poli), ma nella precisa convinzione che  esistano comunque dei nodi di fondo che vanno preliminarmente affrontati e risolti, a pena che venga minato alla base il riordino in atto.

E’ infatti di tutta evidenza che la F.A. sta facendo per il momento solo un’operazione di adeguamento degli organici in funzione delle riduzioni ex L. 135/2012,  poi recepite nel DPCM 22.01.2013 e che dovrà avere presto un seguito in Difesa con il DM di ripartizione in profili e tra gli OO.PP.  Qui sta, intanto, un primo problema:  se mantenuta, la distribuzione dei profili su base regionale, per alcuni profili tecnici soprattutto, potrebbe creare rigidità e vincoli insuperabili, e questo, in particolare, proprio a proposito di PMAL TERNI.  Ciò detto,  ci sono a nostro avviso almeno tre nodi centrali e prioritari: il primo riguarda i piani industriali; il secondo le risorse economiche;  l’ultimo, il terzo, le assunzioni di personale.

Sul primo punto, va segnalato che, almeno per quanto riguarda  POLMANTEO e PMAL, il riordino proposto da SME non è accompagnato da alcun “piano industriale” che ridefinisca e attualizzi la missione degli Enti e adegui ad essa la riorganizzazione interna.  Di quale riorganizzazione stiamo parlando allora? Il secondo nodo riguarda  le risorse finanziarie; la Difesa ha disponibilità molto limitate a seguito dei ben noti squilibri e sofferenze di bilancio, e proprio per questo, a suo tempo, chiedemmo e ottenemmo (art. 12 del D. Lgs. n. 8-2259-sexies) che il riordino fosse preceduto o accompagnato da alcune precise operazioni:  individuazione dei settori di spesa improduttiva e riqualificazione della spesa; ricognizione dei servizi e lavori esternalizzati e reinternalizzazione progressiva; risparmi destinati al sostegno della produzione e all’ efficientamento degli Enti.  Per quanto ci risulta, poco o nulla si è fatto sinora su questi fronti decisivi. Il terzo nodo, infine, riguarda le assunzioni di personale: se non dovessero arrivare quelle già richieste da PERSOCIV e se non si dovesse procedere, come chiediamo da tempo, a un piano straordinario di assunzioni che compensi il mancato turnover e le cessazioni dal servizio, si rischia davvero il punto di non ritorno.

Tutte queste questioni abbiamo rappresentato ieri al gen. Borrini,  essendo pienamente consapevoli che le stesse, se non risolte, rischiano di minare in partenza e drammaticamente, le riorganizzazioni in atto. Si tratta di questioni di ordine prevalentemente politico,  e per questo li porremo il 24 p.v. all’ on. D. Rossi.

(Giancarlo Pittelli)