Riunione con SMM. E’ partito il confronto sul riordino degli Arsenali della marina Militare.

Notiziario n. 118 del 13 novembre 2014 –

L'Arsenale Militare di Augusta visto dall'alto

L’Arsenale Militare di Augusta visto dall’alto

E’ finalmente partito, nella giornata di ieri, il confronto sul riordino degli Arsenali della Marina. Come si ricorderà,  il problema legato al riordino e al riefficientamento  di questi Enti ritenuti strategici dalla  stessa A.D.,  è una delle questioni che hanno caratterizzato l’iniziativa del Sindacato da qualche anno a questa parte. Dopo la fallimentare riforma Andreatta della seconda metà degli anni novanta, e dopo i tentativi anch’essi falliti connessi al lavoro dei gruppi di studio  istituiti nel triennio 2007/2009 (CAID e CRAMM),  la questione era di fatto scomparsa  dall’agenda delle relazioni sindacali, anche a causa di difficoltà oggettive, prima fra tutto la carenza di risorse e di turnover. La questione è stata in un qualche modo rilanciata dalla previsione di cui all’art. 12 del D. Lgs. n. 8 attuativo della L. 244/2012 (art. 2259-sexies – Enti dipendenti dai Comandi Logistici di F.A.), che reca novità significative in tema di internalizzazioni. Anche per questo, la nostra O.S., all’indomani dell’entrata in vigore del D. Lgs. n. 8, chiese a più riprese allo SMM l’avvio del confronto, la cui road map  fu poi definita nella riunione dell’8 mag. u.s. (Notiziario n. 49),  rispetto alla quale la riunione di ieri ne costituisce di fatto la tappa di avvio.

In apertura di riunione, il Capo del 1° Reparto, amm. P.L. Ricca, ha indicato le linee portanti di questo riordino, che sono illustrate nel documento consegnato alle OO.SS. che pubblichiamo su questa stessa pagina, che è articolato in più capitoli: obiettivi; situazione attuale; dimensionamento; modello organizzativo e organici.

Nel suo intervento,  la nostra O.S. ha dato innanzitutto atto allo SMM del rispetto sostanziale degli impegni assunti con il Sindacato, e ha ricordato la centralità di questi riordini che, al pari di quelli dei Poli dell’esercito, appaiono davvero strategici nel riordino complessivo delle FF.AA. Ha quindi lamentato la “genericità” della proposta esplicitata da SMM, che ci sembra entri poco nei dettagli.   Per quanto attiene gli obiettivi, noi li condividiamo in pieno, il problema è in che modo e con quali risorse quegli obiettivi possano essere raggiunti, ma di questo il documento dello SMM dice davvero poco;  sulla c.d. “scuola allievi operai” (occorrerà cambiare nome, atteso che la categoria “operai” è stata superata con la L.312/1980), siamo stati d’accordo sin dal primo momento con l’idea del Capo di SMM, occorre però anche qui comprendere bene gli strumenti normativi da utilizzare (L. 78/2014 c.d.  “Poletti” sulla riforma dell’apprendistato?),  i percorsi operativi e, infine, gli sbocchi occupazionali effettivi. Per quanto attiene le “criticità”, ne condividiamo l’elenco, in particolare per quanto attiene il blocco del turnover e la necessità di superarlo: a tal riguardo,  un po’ di ossigeno arriverà dalle assunzioni già autorizzate dalla FP di n. 166 funzionari, di cui 58 tecnici (si veda il Notiziario n.117),  ma FLP DIFESA pensa da tempo che sia  essenziale, per il riefficientamento dell’area industriale, un piano straordinario di assunzioni. Perfettamente d’accordo sui  “fattori di pregio”  delle strutture arsenalizie,  il problema però è come quei valori vengono messi in campo in un progetto industriale (non noto allo stato) credibile e praticabile: e, anche qui,  di dettaglio c’è purtroppo molto poco. Sul tema delle internalizzazioni  (“scelte di make or buy”),   è condivisibile l’idea di lasciare all’esterno le attività a basso contenuto tecnologico (manovalanza, per es.) mentre delle attività  ad alta tecnologia esternalizzare quelle di cui il MD non possiede il know-how o con rapporto costo/efficacia  non conveniente,  ma anche qui il problema è la mancanza di dettaglio, in particolare con riferimento al comma 2 dell’articolo sopra citato sul riordino Enti Logistici. Sul modello organizzativo, appare di ancor maggiore evidenza la genericità della configurazione tipo e degli organici,  che sono riferiti solo ai numeri complessivi e senza alcun dettaglio relativo ai ruoli e agli incarichi del personale civile. E’ dunque chiaro che, sulla base delle comunicazioni dello SMM che appaiono allo stato solo delle buone e condivisibili intenzioni, non sia possibile esprimere alcuna valutazione di merito, né ritenere avviato in modo soddisfacente la prima tappa di questo importantissimo riordino.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: La proposta di SMM di riorganizzazione degli Arsenali  (consegnata in riunione alle OO.SS)