Sottoscritto un nuovo protocollo per la valorizzazione di immobili del Ministero della Difesa

Notiziario n. 137 del 30 dicembre 2014 –

La cerimonia di Palazzo Farnese a Piacenza

La cerimonia di Palazzo Farnese a Piacenza

E’ forse passato un po’ sotto silenzio, complice anche il periodo natalizio, la firma di un  importante protocollo sottoscritto a Piacenza, nella sala degli affreschi di Palazzo Farnese,  il 9 dicembre u.s. per la valorizzazione di alcuni beni immobili di proprietà del Ministero della Difesa ubicati nelle città di Piacenza, Torino, Trieste e Padova.

L’iniziativa di cui sopra si iscrive all’interno di un processo già avviato da tempo e che ha visto in precedenza  la sottoscrizione di analoghi protocolli.  Primo fra tutti quello che ha interessato le città di Roma, Milano e Torino, siglato dalla Ministra Pinotti e dai Sindaci delle tre città in data 7 agosto u.s.  (si veda il nostro Notiziario n. 88 del 19.08.2014),  e che ha riguardato la messa in disponibilità di 13 complessi immobiliari di proprietà della Difesa per un milione di metri quadrati complessivi.

L’accordo di Piacenza ha riguardato importanti beni del patrimonio immobiliare della Difesa che la nostra Amministrazione ritiene non più utili alle proprie necessità. Riguardano le seguenti città e immobili:

  • TORINO: le caserme Saluzzo, La Marmora, De Sonnaz ed il Magazzino Artiglieria;
  • PIACENZA: le caserme Bixio, Lusignani e Nicolai, l’ex-Arsenale militare, l’ex-Ospedale militare e l’ex-Pertite, ma anche Palazzo Madama e Palazzo Landi (già sedi del Tribunale Militare);
  • PADOVA: le caserme Romagnoli (già sede del Centro Amministrativo), Barzon (già sede del Comando Servizi Sanitari Nord), e Palazzo Rinaldi (già sede di Tribunale e Procura Militari);
  • TRIESTE: le caserme Vittorio Emanuele III, Monte Cimone, più due caserme dei Carabinieri ed una della Guardia di Finanza ed altri edifici storici.

Il protocollo è stato sottoscritto per il Ministero della Difesa dal Sottosegretario Alfano, per l’Agenzia del Demanio dal Direttore Roberto Reggi,  già sindaco di Piacenza,  e per le quattro città:  da Paolo Dosi, sindaco di Piacenza; da Massimo Bitonci, sindaco di Padova;  da Andrea Dapretto, Assessore Lavori pubblici del Comune di Trieste e  da Gianguido Passoni, assessore comunale al Bilancio del Comune di Torino.

Nel suo intervento, il Sottosegretario alla Difesa Alfano  ha sottolineato come “la scommessa aperta e che stiamo vincendo è quella di restituire alle città le aree militari non più utilizzate, una partita nella quale crediamo”.  Si deve ricordare, a tal riguardo, che la nostra Amministrazione  ha costituito un’apposita task force sulle dismissioni presieduta dal Generale di Divisione Antonio Caporotundo.

La FLP DIFESA condivide e apprezza lo sforzo che il MD sta facendo, forse per la prima volta in modo serio, in materia di dismissioni dell’ingente patrimonio immobiliare ritenuto non più utile alla Difesa. Ci sembra però che di risultati concreti se ne siano visti ancora pochi. Che fine ha fatto l’impegno assunto nella “lettera d’intenti”  firmata con l’ANCI che prevedeva “la stesura, entro il 15 settembre, di una norma di semplificazione in materia urbanistica che faccia perno su concetti di premialità e tempi certi ”? Sono state create nelle città interessate “gruppi di lavoro per definire le destinazioni degli strumenti urbanistici” ?  Sono arrivate le tanto attese risorse pubbliche e private? Sono state costruite  partnership?  Non vorremmo che questi protocolli costituissero solo una straordinaria vetrina per politici in cerca di facili consensi,  e che il terreno sul quale si fondano continui ad essere insicuro e franoso, come sin qui avvenuto.

Peraltro va ricordato che , in materia di dismissione di immobili, la legge di stabilità 2015  approvata in via definitiva dalla Camera prima di Natale,  prevede la realizzazione, attraverso le dismissioni,  di introiti di importo non inferiore a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni di euro in ciascuno degli anni 2016 e 2017, pena la riduzione di pari importo delle risorse assegnate al nostro Dicastero. Dunque, le dismissioni questa volta vanno fatte davvero e introitate le relative risorse, altrimenti i danni saranno maggiori!

(Giancarlo Pittelli)