Ma che fine ha fatto la trattativa nazionale per la distribuzione del FUA 2015? I tavoli locali in grandissima difficoltà per l’avvio dei progetti

Notiziario n. 71 del 29 giugno 2015 –

rp_Foto-FUA-per-sito4-300x213.jpgSiamo arrivati oramai a fine giugno,  e ancora non è stata neanche avviata la trattava nazionale per la distribuzione del FUA 2015.  Mai, nel corso degli ultimi anni,  avevamo registrato un ritardo di tale portata:  per ricordare solo l’ultimo anno,  l’ipotesi di accordo FUA 2014 è stata  sottoscritta il 13 giugno con la relativa trattativa che era partita l’8 aprile precedente!  Cosa sta succedendo, dunque? E’ la domanda che si fanno in molti e alla quale proviamo a dare qualche risposta, senza ovviamente la pretesa di essere esaustivi.

A nostra precisa domanda sui tempi di avvio della trattativa FUA 2015,  che ponemmo a conclusione della riunione avente per oggetto la distribuzione delle ulteriori risorse del FUA 2014 (vds. Notiziario n. 30 del 17.03.2015),  il Direttore Generale di PERSOCIV ci rispose che essi sarebbero dipesi dall’entrata in vigore del nuovo sistema di valutazione della performance individuale, cosa del tutto comprensibile atteso che uno dei compiti assegnati al tavolo nazionale era proprio quello di decidere il “quantum” di risorse da destinarvi.

Se così è, è di tutta evidenza il nesso causale tra sistema di valutazione della performance individuale e trattativa nazionale sul FUA 2015.  Come si ricorderà, nella riunione del 22 dicembre 2014,  è stata consegnata alle OO.SS. la bozza messa a punto dall’A.D. sulla “performance”, con l’invito alle stesse di formulare osservazioni e proposte entro gennaio p.v.. FLP DIFESA ottemperò a quell’ invito nei tempi richiesti (si veda il Notiziario n. 14 del 2.02.2015), e sappiamo che anche altre OO.SS. lo hanno fatto successivamente.  Ci chiediamo: che fine hanno fatto quei contributi?  Come mai l’AD non ha ancora sciolto il nodo,  così bloccando di fatto la trattativa nazionale sul FUA?  Blocco che ha ricadute notevoli sui tavoli locali e si comprende anche bene il perché: negli anni passati, come noto, spesso e volentieri gli accordi locali precedevano l’accordo nazionale, e questo perché i criteri di distribuzione del FUS si erano sostanzialmente stabilizzati negli anni e consentivano pertanto l’avvio dei progetti locali e anche la definizione dei criteri.

Quest’anno lo scenario si presenta invece assai diverso:  i criteri in uso da tempo nella nostra Amministrazione sono stati spazzati via dal rilievo (assurdo!) della F.P. (si veda il Notiziario n. 131 del 16.12.2014), che ha obbligato le Parti alla modifica dell’accordo FUA 2014 (vds. Notiziario n. 19 del 13.02.2015),  e altri criteri non possono prenderne il posto nell’accordo 2015,  atteso che la F.P. li ha ritenuti incontrattabili.   In aggiunta,  il sistema di valutazione della performance individuale nel Ministero Difesa sulla base della legge Brunetta (D.Lgs. 150/2009)  è stato sospeso nel 2012 (vds. Notiziario n. 25 del 16 feb di quell’anno),  e pertanto il combinato disposto tra rilievo della FP e performance sospesa  determinano nei fatti l’assenza, allo stato, di criteri di valutazione dell’apporto individuale alla progettualità locale. Appare allora perfettamente giustificabile come, di fronte a questo quadro di situazione, le OO.SS. Terr. /RSU nella maggioranza dei casi si rifiutino di definire i progetti locali  o, al massimo, avviino i progetti senza accompagnarli con la individuazione dei criteri di valutazione degli apporti partecipativi dei lavoratori. I tavoli locali sono davvero in grandissima sofferenza.

Il mancato avvio della trattativa nazionale per il FUA 2015, però, oltre a slittamenti e ritardi delle incombenze connesse ai tavoli locali, sta producendo danni evidenti anche su altri fronti.  Primo fa tutti, la possibilità di dare il via alla nuova fase di progressioni economiche interne alle aree (“passaggi economici”) dopo quella realizzata nel 2011 con decorrenza dal 1 gen. 2010,  il cui finanziamento doveva costituire l’elemento caratterizzante dell’accordo nazionale FUA 2015, dopo lo sblocco intervenuto con la L. 190/2014.

Anche per questo,  FLP DIFESA inviò nell’oramai lontano 14.01.2015 all’attenzione della Ministra una lettera che, partendo da una analisi sulla “stagione molto difficile e problematica in cui versa il nostro FUA”,  recava le nostre proposte per il FUA 2015 (la lettera è ripubblicata in allegato 1 su questa pagina).  Ne riportiamo, in corsivo, i passaggi più significativi con riferimento alle cinque proposte formulate:

  1. “Riteniamo che occorra irrobustire la dotazione del FUA della Difesa, anche attraverso risorse derivanti dalle economie legate ai riordini in atto, in primis attuando l’accordo del 13.02.2013 sulla Sanità militare, e inoltre anticipando i tempi di attuazione dell’art. 2259-ter del COM (D.Lgs. 7/2014)”.
  2. “Inoltre, e per noi questo punto assume una rilevanza del tutto prioritaria,  riteniamo che, nel quadro di un obiettivo teso a traguardare il progressivo spostamento di quote crescenti di risorse FUA  sul versante del trattamento economico fondamentale,  chiediamo che, in considerazione delle novità recate dalla Legge 190/2014,   l’AD proceda con urgenza alla convocazione delle Parti per l’avvio del confronto negoziale per la più rapida messa a punto dell’accordo sui passaggi interni con decorrenza 1.1.2015,come la scrivente aveva peraltro già richiesto in sede di trattativa FUA 2013 e  2014”.
  3. “Chiediamo che l’A.D. renda praticabile la possibilità di utilizzare, anche per i lavoratori civili, le anticipazioni con il “fondo scorta” per il pagamento anticipato di turni/reperibilità/PPL a servizi resi”.
  4. “Riteniamo necessario che l’accordo nazionale FUA 2015, al pari di quanto già avviene in altre Amministrazioni, sia scritto in modo più dettagliato, con particolare riferimento alle modalità di distribuzione del FUS, alla struttura generale dei progetti locali,  ai criteri di distribuzione e alla disciplina delle  assenze” anche allo scopo “di ridurrebbe di molto il rischio di rilievi sugli accordi locali…”;
  5. “Riteniamo auspicabile che gli accordi FUA assumano una valenza più politica che tecnica, e che pertanto, in sede di sottoscrizione dell’ipotesi,  vedano direttamente coinvolti,  per l’A.D, il Ministro o il Sottosegretario delegato, allo scopo di sottrarre detti accordi ad una lettura solo tecnica e al fine di  modificare il rapporto con MEF e FP, conferendo al Ministero Difesa maggior peso”.  

Quando scrivevamo queste cose, era metà gennaio 2015……..  Se l’AD avesse preso in seria considerazione la nostra proposta anche solo limitatamente al punto 1,  tutto il dibattito di questi giorni, con corredo di apposite assemblee e il conforto/supporto di qualche O.S. sulle ipotizzate intenzioni dell’A.D.  di dare ai dipendenti civili  qualche soldino in più (ma senza mai spiegare in che modo, da dove attingere le risorse e come connotare le eventuali risorse aggiuntive),  non sarebbe mai decollato o si sarebbe già esaurito.

E mentre noi siamo ancora fermi al palo dopo lo sblocco delle retribuzioni, in altre AA.PP. si sta lavorando già alle nuove progressioni economiche, mentre da noi PERSOMIL ha emanato qualche mese fa la circolare n. 120770 del 5.03.2015 con la quale Colonnelli e Generali hanno percepito già migliaia di euro dopo il blocco……. (si veda l’allegato 3 su questa stessa pagina)

Ci chiediamo: invece di accreditare l’AD di buone intenzioni tutte ancora da dimostrare, perché non facciamo una battaglia  unitaria – oggi e subito –  per esigere il pieno ed immediato rispetto del protocollo firmato dall’allora Ministro Mauro e dalle OO.SS. nazionali il 13.02.2013, che ripubblichiamo su questa pagina in allegato 2,  e per sottoscrivere un nuovo protocollo che impegni l’AD ad anticipare al 2015 i tempi di attuazione dell’art. 2259-ter del COM, come richiesto da FLP DIFESA nella lettera inviata  alla Ministra il 14.01.2015?  A tal proposito, sarebbe quanto mai utile che non vivessimo solo di parole, ma di fatti concreti.

Ovviamente, riproporremo dette richieste per il FUA 2015 nella riunione del 1 luglio  p.v. con il Sottosegretario on. Rossi.

Prima di chiudere il Notiziario, proviamo a dare un aggiornamento sulle somme FUA-FUS in arrivo.

Come si ricorderà dal precedente Notiziario n. 55 del 29 maggio u.s., le partite in scadenza sono le seguenti:

FUS 2014: la quota pro capite è di € 963,00 lordo lavoratore per il numero di dipendenti in servizio alla data del 1.01.2014, e sarà corrisposto sulla base dei criteri fissati dagli accordi locali con le OO.SS./RSU. Tenuto conto che stanno ancora arrivando a PERSOCIV i dati richiesti agli Enti, ne è a questo punto ipotizzabile il pagamento con il cedolino di agosto (speravamo a luglio, ma non sarà facile….);

Per quanto attiene alle somme relative al saldo (ultimi 2/12) di turni/reperibilità/PPL, all’indennità di mobilità e alle PP.OO., il pagamento potrebbe avvenire con il cedolino di agosto o slittare più avanti.

Infine, rimarranno da corrispondere le ulteriori somme pari ad una quota pro capite di 26,45 lordo lavoratore (ipotesi accordo 26.03.2015,  vds. Notiziario n. 30/2015, che è ancora in via di certificazione).

FUA 2012 E 2013: i relativi saldi (80 € pro capite per il FUS 2012 ed € 77,13 pro capite per il FUS 2013) dovrebbero venire corrisposti insieme al FUS 2014 ( e dunque verosimilmente ad agosto).

Infine, a proposito di soldi, pubblichiamo su questa stessa pagina (allegato 4) un interessante articolo de ILFATTOQUOTIDIANO del 18 giugno u.s.  su una storia di ordinari sprechi nel MD.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 14.01.15- lettera a Ministra problematiche FUA e proposte per il 2015

Allegato 2: Protocollo A.D-OO.SS. 13.02.2013

Allegato 3: Circolare Persomil indennità di posizione dopo sblocco tetti stipendiali

Allegato 4: Articolo ILFATTOQUOTIDIANO sul Circolo Ufficiali Roma del 18.06.2015