Partita la trattativa nazionale sul FUA 2015, ma i problemi ci sono. Con il cedolino di agosto, il pagamento del FUS 2014 e altre somme FUA

Notiziario n. 84 del 30 luglio 2015 –

rp_Foto-FUA-per-sito4-300x213.jpgIn data odierna è formalmente partita a PERSOCIV la trattativa nazionale per la distribuzione del FUA 2015,  ma di fatto siamo ancora al punto zero.  E’ questa,  in buona sostanza, la sintesi conclusiva di della riunione odierna,  che è comunque servita a comprendere il quadro di situazione complessivo.

Partiamo innanzitutto dalla dotazione del FUA 2015:  la dr.ssa Preti ci ha consegnato il  prospetto di distribuzione delle somme disponibili per l’anno in corso (qui pubblicato in allegato 1), dal quale si evince innanzitutto che la dotazione certa del FUA è pari quest’anno a € 52.860.917,00  al netto oneri a carico dell’A.D., e dunque con una significativa differenza in negativo di € 3.821.531,00  rispetto al 2014.  Rispetto a questa dotazione del FUA 2015,  la distribuzione delle somme prevista dal prospetto consegnato dalla dr.ssa Preti qui allegato ripropone il modello consolidato di ripartizione, con una riconferma degli stanziamenti 2014 per posizioni organizzative e mobilità e una crescita di PPL, turni e reperibilità (soprattutto) in ragione delle esigenze comunicate alla DG a seguito della ricognizione disposta dalla circolare 21105 del 24.03.2015,  su cui certo andrà operata nel corso della trattativa una attenta verifica e valutazione. In ragione degli importi residuati a valle degli accantonamenti, la quota pro capite di FUS 2015 dovrebbe attestarsi intorno alle 894 € netto lav., a fonte di  € 963 (somme certe) + € 26,45 (variabili) 2014.

Va però considerato che questa dotazione di partenza del FUA 2015 dovrebbe godere di una successiva  implementazione, che allo stato viene stimata in circa 6 milioni di € ulteriori, derivanti dall’applicazione dalla recente circolare del MEF n. 20 dell’8 maggio 2015 (che pubblichiamo su questa stessa pagina, allegato 2) che reca istruzioni applicative circa il ricalcolo, a partire dal 2015, dei fondi della contrattazione integrativa in applicazione dell’art. 9 – comma 2 bis – del DL 78/2010  così come modificata dalla legge di stabilità 2014, al fine, attraverso la stabilizzazione delle decurtazioni intervenute, di conferire in futuro alla dotazione dei FUA una connotazione di maggiore strutturalità. Ipotizzando pertanto un incremento di circa 6 mln di €,  la dotazione definitiva del FUA 2015 potrebbe allora stare all’interno di una forbice compresa tra 58 e 59 mln di €,  ma sulla quale in ogni caso pesa oggi la tagliola determinata dalla legge di assestamento del bilancio 2015 all’esame del Senato (Atto Senato n. 2009, testo pubblicato su questa pagina) che non ha stanziato le somme c.d. “variabili” del FUA 2015, che nel 2014 sono state pari in Difesa a € 1.128.838,00.  Dunque il taglio, se confermato, potrebbe essere circa di tale entità.

A tal proposito, la delegazione FLP DIFESA ha fatto presente quanto segue, riprendendo posizioni già da noi espresse nella nota inviata alla Ministra il 14 .01.2015, che ripubblichiamo sul ns. sito.

  1. Anche in previsione del possibile impegno di risorse per avviare una nuova fase di passaggi economici interni alle aree, è necessario per quanto possibile irrobustire la dotazione del FUA. Nelle more della risposta dell’A.D. in ordine alla auspicata anticipazione dei tempi di attuazione dell’art. 2259-ter del D.Lgs 7/2014 (destinazione al FUA dei risparmi derivanti dai riordini), due cose si potrebbero fare subito: dare attuazione all’accordo del 13.02.2013 tra AD e OO.SS. sulla destinazione al FUA del 25% dei risparmi derivanti dal riordino in chiave interforze della sanità militare e implementare il FUA con le risorse derivanti dai recuperi relativi allo svolgimento di attività extra lavorative ex art. 1 della legge finanziaria 1997 (L. 662/1996) che il D.Lgs 165/2001 destina ai Fondo di produttività.  A tal proposito, la dr.ssa Preti si è riservata una attenta verifica e una risposta alla prossima riunione.
  2. Rimosso il blocco delle retribuzioni che dal 2011 al 2014 ne ha impedito la realizzazione, oggi sarebbe possibile riavviare i passaggi economici interni per il transito alla fascia retributiva superiore, su cui la nostra posizione favorevole è stata espressa nella già richiamata nota del 14 gennaio alla Ministra. A tal proposito, la dr.ssa Preti ha confermato l’apertura già espressa in precedenza,  ma ha ricordato il legame stretto che i passaggi avrebbero con la valutazione della performance individuale, che nella procedura 2010 è stata elusa in considerazione che il D. Lgs. 150 era entrato in vigore da poco (novembre 2009)  ma che oggi sarebbe arduo riproporre anche in virtù della obbligata certificazione degli accordi. In ogni caso, il Direttore Generale ha fornito anche i numeri possibili: nell’ipotesi più favorevole legata all’attuale consistenza di personale, i passaggi di fascia sarebbe così quantificabili: n. 481 in area 3^ e n. 614 in area 2^, per un numero complessivo di 1095;  in area 1^, come noto, non è possibile prevedere passaggi, atteso che tutto il personale ausiliario occupa la fascia apicale F3. La spesa preventivabile sarebbe all’incirca pari a 2 mln, e verrebbe posta a carico del FUA 2015.
  1. La questione passaggi rinvia dunque al problema legato al sistema di valutazione della performance, e, stando così le cose, richiama in proposito le responsabilità dell’Amministrazione.  Dopo la sospensione intervenuta con la nota datata 16.02.2012 a firma dell’allora Sottosegretario Magri,  che si è poi protratta nel tempo sino a tutto il 2014, nel corso della riunione del 22.12.2014 (vds. Notiziario di pari data n. 133) il Sottosegretario Rossi partecipò alle OO.SS. l’intenzione dell’AD di avviare nel 2015 il sistema di valutazione della performance individuale, e ne consegnò la bozza  alle stesse sollecitando i loro contributi entro il successivo mese di gennaio.  Cosa che puntualmente le OO.SS. fecero (per quanto ci riguarda, si veda il Notiziario n. 14 del 2.02.2014),  ma sino ad oggi non se ne è saputo più nulla.  Non è ben chiaro il motivo per il quale il nodo performance non sia stato sciolto a tutt’oggi, certo il ritardo non può essere in alcun modo imputato alle OO.SS. e conseguentemente neanche gli eventuali effetti in negativo indotti. Per quanto ci riguarda, abbiamo ricordato alla dr.ssa Preti la nostra storica posizione contraria alla performance per le motivazioni più volte espresse. Ma, proprio partendo da questo nostro no, nella lettera inviata al Sottosegretario datata 31.01.2015 abbiamo chiesto all’A.D. ”di astenersi dal dare impulso al sistema di valutazione nei termini indicati nel documento consegnato alle OO.SS. nazionali”,  invitando al contempo il Ministero a “farsi promotore delle opportune iniziative atte a congegnare il sistema di misurazione e valutazione della performance alle peculiarità dell’Amministrazione della Difesa,  al pari di quanto avvenuto per la Presidenza del Consiglio,  il MEF e le Agenzie Fiscali”.   L’AD non ha fatto né l’una cosa (varare il sistema di valutazione)  né l’altra che noi avevamo chiesto (deroga), ed oggi pensiamo non possa deresponsabilizzarsi in ordine alla supposta non praticabilità attuale dei passaggi economici interni.
  2. Il mancato scioglimento del nodo performance è verosimilmente alla base dell’avvio ritardato della trattativa 2015 sulla distribuzione del FUA (val la pena di ricordare che la trattiva 2014 è partita l’8 aprile e si è chiusa con la sottoscrizione dell’ipotesi il 13 giugno). Il nodo per la verità non è stato ancora formalmente sciolto, ma la nostra impressione è che l’A.D. stia pensando  a una nuova soluzione ponte per l’anno in corso  sul tipo “determina 2014” (una domanda: c’è qualche rischio al riguardo?) e  il varo del nuovo sistema di valutazione per il 2016. E di tutta evidenza che  fino a quando il nodo non sarà formalmente sciolto, la trattativa sul FUA 2015 non potrà decollare per gli approdi definitivi.
  3. Prima di chiudere il Notiziario, informiamo i colleghi che, dietro  nostra precisa domanda, la dr.ssa Preti ha confermato quanto già anticipato nel Notiziario n. 71 del 29.06.2015, e precisamente:
  • nel cedolino del prossimo agosto, i lavoratori troveranno le somme di competenza relative a: FUS 2014 (quota pro capite € 963,00 lordo lavoratore);   saldi FUS 2012 e 2013 (80 € pro capite per il FUS 2012  ed € 77,13 pro capite per il FUS 2013);  infine, somme residue turni/reperibilità/PPL 2014.
  • nel cedolino di ottobre p.v., dovrebbero quasi sicuramente trovare posto le posizioni organizzative 2014 e anche il pagamento delle indennità di mobilità ai lavoratori reimpiegati a seguito di riordini;
  • slitterà invece verosimilmente al 2016 il pagamento delle “ulteriori somme 2014” (quota pro capite di FUS € 26,45 lordo lavoratore , ipotesi accordo 26.03.2015 – Notiziario n. 30/2015).

E con questa buona notizia sull’ imminente pagamento del FUS 2014 e dei residui 2012 e 2013, ci congediamo dai colleghi augurando loro buone vacanze e un arrivederci a settembre per il FUA 2015.

Invitiamo in ogni caso i colleghi a continuare a seguirci su questo nostro sito, che certo non andrà in ferie.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1. Ipotesi distribuzione somme FUA 2015

Allegato 2: Circolare MEF n. 20 dell’8.05.2015

Alleagto 3: Atto Senato n. 2009 –