FLP E CSE a sostegno dei referendum per l’abrogazione delle c.d. riforme relative a “Jobs Act” e “Buona Scuola”

Notiziario n. 92 del 5 settembre 2015 –

L'on. Pippo Civati, promotore dei referendum con il movimento "Possibile"

L’on. Pippo Civati, promotore dei referendum con il movimento “Possibile”

iportiamo di seguito il testo integrale del Notiziario FLP n. 36 del 4.09.2014 con il quale la nostra Federazione dà notizia della propria adesione e del proprio impegno nella raccolta delle forme per dare con un “referendum”  direttamente la parola ai cittadini sulle molto controverse leggi relative alla riforma del mercato del lavoro (“Jobs Act”) e a quella della scuola (c.d “buona scuola”).

“In un clima di semiclandestinità a causa dell’ostracismo della stragrande maggioranza della stampa e della totalità delle televisioni pubbliche e private è partita l’unica iniziativa concreta per riportare un minimo di democrazia nel mondo del lavoro pubblico e privato.

Il movimento “POSSIBILE” – sta raccogliendo le firme per l’indizione di otto referendum su materie che vanno dall’economia sostenibile alla legge elettorale ma, soprattutto, vi sono tre quesiti che riguardano il mondo del lavoro pubblico e privato.

Due quesiti riguardano il jobs act e, in particolare:

  • l’abrogazione della parte che ha cancellato le norme sui licenziamenti illegittimi e il conseguente ripristino dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori;
  • la cancellazione della norma che permette al datore di lavoro di demansionare il lavoratore a suo piacimento, legalizzando di fatto le pratiche di mobbing;

Il terzo quesito riguarda l’abrogazione della facoltà attribuita ai presidi di chiamata diretta degli insegnanti a prescindere dai punteggi nelle graduatorie, introdotto recentemente dalla legge cosiddetta “buona scuola” dal Governo Renzi.

Ebbene, la CSE e la FLP, dopo aver portato il Governo dinanzi alla Corte Costituzionale e fatto dichiarare illegittimo il blocco dei contratti pubblici, continua la sua azione concreta a supporto dei lavoratori pubblici e privati sostenendo i tre referendum citati e mobilitandosi per contribuire a raccogliere le 500.000 firme necessarie a portare i cittadini alle urne.   La raccolta firme scade il 30 settembre e per questo serve l’aiuto e la partecipazione di tutti noi.

Purtroppo la maggior parte delle forze politiche e sindacali che in questi mesi hanno parlato di abrogazione del jobs act e della “buona scuola” si sono defilate accampando scuse e affermando di voler aprire un dibattito propedeutico ad una possibile campagna referendaria.

Solo che non c’è tempo: bisogna abrogare subito le norme liberticide e contro i lavoratori contenute nel jobs act, che oggi sono circoscritte al mondo del lavoro privato ma non tarderanno ad essere esportate nel lavoro pubblico. Così come bisogna subito abrogare il cuore della “buona scuola”, quella che permette il controllo politico dell’istruzione, i superpoteri ai presidi.

Ogni indugio, ogni rinvio può essere nefasto. Se fallisce la raccolta di firme, visti i tempi tecnici e le norme sui referendum, non si potrà votare prima del 2017.

Noi invece vogliamo abrogare queste norme prima che producano effetti devastanti sul mondo del lavoro e della scuola. Ancora una volta tocca a noi, nel mondo sindacale, il ruolo di forza concreta a fronte delle tante chiacchiere che il resto del mondo sindacale sta producendo: raccogliere le firme e lasciare che si esprimano i cittadini.

A brevissimo faremo avere a tutti maggiori istruzioni operative. È ora di mobilitarsi. Dimostriamo ancora una volta che la FLP e la CSE sono le uniche voci libere e concrete in un panorama sindacale sempre più parolaio e omologato!                   LA SEGRETERIA GENERALE FLP “

Con riserva di ulteriori notizie al riguardo.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA