Il Consiglio Supremo di Difesa riafferma piena condivisione rispetto ai contenuti e alle scelte del Libro Bianco. E la cosa fa un pò pensare…

Notiziario n. 116 del 27 ottobre 2015 –

La riunione del Consiglio Supremo di Difesa

La riunione del Consiglio Supremo di Difesa

Il 21 ottobre u.s. si è tenuta,  al Quirinale,  la riunione del Consiglio Supremo di Difesa (CSD)  che è stata come al solito presieduta dal Capo dello Stato e alla quale  hanno partecipato, tra gli altri,  il Presidente Renzi,  le Ministre Pinotti e Guidi, i Ministri Gentiloni, Alfano e Padoan e  il Capo SMD, gen. Claudio Graziano. All’o.d.g., l’esame della situazione internazionale e l’attuazione del Libro Bianco.

In avvio dei lavori, il CSD ha esaminato la situazione internazionale sulla base delle relazioni presentate dai Ministri degli Esteri Gentiloni e della Difesa Pinotti, concentrandosi in particolare sulle crescenti criticità presenti nella sempre più instabile regione mediterranea, che vede il moltiplicarsi dei conflitti e ondate migratorie in aumento,  che la Comunità Internazionale cerca di fronteggiare con sempre maggiori difficoltà.  In questo difficile contesto, a giudizio del CSD, l’Italia deve concentrare i propri sforzi “sulle situazioni e sulle esigenze di più immediato e diretto interesse per la sicurezza nazionale, con realismo e concretezza”,  e operare in primis “per la pacificazione e la stabilizzazione della Libia e, nello stesso tempo, per concorrere alla sconfitta dell’offensiva terroristica..”

La seconda parte della riunione è stata invece dedicata al processo di riforma in corso nel Ministero della Difesa.  A tal riguardo, riportiamo uno stralcio del comunicato diffuso dalla Presidenza della Repubblica a conclusione della riunione: “In merito al processo di riforma delle Forze Armate, illustrato dal Ministro della Difesa, il Consiglio ha evidenziato l’importanza delle attività che stanno svolgendo in questa fase gli Stati Maggiori e il Segretariato Generale della Difesa, attraverso i comitati e i gruppi di lavoro istituiti, per tradurre in proposte tecniche concrete, da sottoporre al vaglio del Ministro, i principi e gli orientamenti generali enunciati nel Libro Bianco.  In un quadro di generale qualificazione e riduzione della spesa pubblica, il processo di razionalizzazione originato dal Libro Bianco dovrà conferire il massimo impulso allo sviluppo delle componenti operative, umane e tecniche, dello strumento militare, finalizzandole attentamente al contrasto dei rischi e delle minacce che gli scenari di crisi e di conflittualità prospettano al nostro Paese e all’Europa. Occorrono scelte chiare sul piano tecnico e organizzativo come anche flessibilità e prontezza di risposte in campo normativo.  Il Consiglio condivide il Libro Bianco e sostiene il perseguimento dei suoi obiettivi. Il progetto di riorganizzazione delle Forze Armate in corso riveste grande importanza e urgenza per il nostro Paese. La sua sollecita attuazione, con il sostegno del Parlamento e del Governo, potrà garantire all’Italia e all’Europa uno strumento essenziale ed efficace, al passo con i tempi”. In allegato 2 che pubblichiamo su questa stessa pagina, il testo del Libro Bianco.

Questi i passaggi del comunicato del Quirinale,  che pubblichiamo su questa pagina come allegato 1, rispetto ai quali proponiamo un paio di riflessioni. La prima: il CSD evidenzia “l’importanza delle attività dei comitati e dei gruppi di lavoro di lavoro costituiti” che hanno il compito di formulare “proposte tecniche concrete da sottoporre al vaglio del Ministro”.  Preso atto del sigillo del CSD, va però ricordato che, negli interventi in Commissione Difesa, quasi tutti i parlamentari hanno rivendicato il diritto-dovere delle Camere di pronunciarsi sulle scelte di riorganizzazione  delle FF.AA. e sulla riforma del MD. Non è davvero una cosa di poco conto. Tutt’altro.

La seconda riflessione che proponiamo riguarda  invece l’affermazione, evidentemente tutta politica,  che  “il Consiglio condivide il Libro Bianco e sostiene il perseguimento dei suoi obiettivi”.  Se il CSD ha ritenuto necessario, a sei mesi dall’uscita del Libro Bianco e mentre ferve il lavoro dei “comitati e gruppi di lavoro”, procedere alla riaffermazione della propria condivisione, potrebbe essere questo il segnale dell’emergere di  posizioni di dissenso dalle indicazioni del Libro Bianco,  in particolare in settori (pensiamo a SGD o ad alcuni SS.MM.) che a quelle scelte pagano un tributo molto grande in termini di autonomia.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Il comunicato del Quirinale

Allegato 2: Libro Bianco – 30.04.2015, versione definitiva pubblicata sul sito MD