Riunione a SME sui riordini dell’Esercito. Il nostro no alla soppressione dei servizi decentrati di assistenza fiscale. La vertenza COMLOG

Notiziario n. 117 del 29 ottobre 2015 –

Suggestiva immagine notturna di Palazzo Esercito

Una suggestiva immagine notturna di Palazzo Esercito

Si è tenuta oggi la consueta sessione informativa a palazzo Esercito con l’Ufficio Organizzazione delle Forze di SME-RPGF (Reparto Programmazione Generale Finanziaria), la prima presieduta dal nuovo Capo dell’Ufficio col Fabrizio Argiolas, e che, come di consueto,  ha visto la presenza al tavolo anche del DIPE (Dipartimento Impiego Personale Esercito).  Solo tre i punti all’o.d.g.,  ma  pesanti, rispetto ai quali offriamo ai colleghi una breve sintesi della discussione e delle risultanze.

AREA DI VERTICE

Nella riunione con RPGF del 29.10.2014 (vds. Notiziario n. 113 di pari data), si era parlato della riconfigurazione del CUSE (Centro Unico Stipendiale Esercito) a seguito della soppressione di PERVAMILES  e anche della riconfigurazione delle esistenti SAF (Sezioni Assistenza Fiscale)  in NAF (Nuclei Assistenze Fiscali) nelle sedi di PADOVA,TORINO,FIRENZE, PALERMO, CAGLIARI e NAPOLI.

Nessun preannuncio dunque, in quella sede, di provvedimenti di soppressione in vista. Pur tuttavia, nei mesi scorsi, siamo stati informati da alcune nostre strutture di voci crescenti, in loco, di chiusura al prossimo 31 dic. dei servizi di assistenza fiscale, voci che però non avevano trovato conferma in RPGF.

Anche per questo, è giunto inatteso l’intendimento presente nella scheda tecnica predisposta da RPGF per la riunione odierna (vds allegato 1 su questa pagina) che, in ragione del supposto superamento della “gestione periferizzata”  e  della “necessità di operare una razionalizzazione organizzativa sfruttando le maggiori possibilità offerte dai sistemi di data management”, ipotizza l’eliminazione delle sei strutture attuali (tre SAF e tre NAF).

Nei giorni scorsi abbiamo operato delle verifiche in alcune delle sedi interessate, a seguito delle quali, con nota inviata alla diretta attenzione del Capo di SME gen. Errico che alleghiamo al presente Notiziario come allegato 2, abbiamo espresso le nostre motivate riserve sia sul piano del metodo che su quello del metodo, evidenziando in particolare le importanti criticità che quella scelta avrebbe comportato e gli effetti in negativo che ricadrebbero sul personale militare e civile che ha usufruito sinora di quei servizi.  Nella stessa nota, abbiamo quindi formulato una proposta, che non confligge con le previsioni del D. Lgs. n. 7/2014, e che prevede “il mantenimento degli attuali servizi decentrati di assistenza fiscale, funzionalmente dipendenti dal CUSE, ma ridislocati con il proprio personale all’interno degli AA.CC. TT. Di F.A. (Cdo RMN Torino; CMA Sicilia Palermo; CMA Sardegna Cagliari; COMFODIN Padova; IGM Firenze e COMFODIS Napoli”.  Considerazioni e proposta, le nostre, che abbiamo rappresentato  a RPGF in riunione sollecitandone l’accoglimento, rispetto alle quali il col. Argiolas ha tenuto a precisare che la questione è ancora in fase di  studio e che la nostra proposta verrà attentamente esaminata.

AREA LOGISTICA

Il provvedimento illustrato riguarda la rivisitazione delle tabelle organiche dello SM del Comando Logistico Esercito, dettagliate nell’allegata scheda tecnica predisposta da RPGF, che evidenzia il taglio di due posizioni amministrative di area 2^, che però verranno ricostituite nella redigenda nuova dotazione organica del Comando Commissariato (ex Dipartimento). Posto in questi termini, sembrerebbe un provvedimento di scarso rilievo, ma così non appare nella realtà, tenuto conto del confronto di livello locale tra COMLOG e OO.SS./RSU che lo ha preceduto e di cui c’è ampia traccia nei verbali (riunione locale dell’8 set u.s.; tavoli tecnici con le RSU; riunione del 7 ott. u.s.), che evidenziano una totale chiusura del Cte Logistico a recepire le richieste unitarie venute dal tavolo sindacale per una maggiore civilizzazione degli incarichi apicali, ridotti in dotazione organica -in un Ente di quel livello- a soli due, “di cui una ricoperta da un Ufficiale”.  La dichiarazione unitaria di parte sindacale, recepita nel verbale del 7 ottobre, rende evidente la presa di distanza e il dissenso delle OO.SS. territoriali e delle RSU rispetto alla chiusura del Cte Logistico, che pare muovere in una direzione di marcia diversa  rispetto alle previsioni contenute nel D. Lgs. n. 7/2014  (art.1: “incarichi e funzioni al personale civile”). Una chiusura così malamente avvertita in loco, che il nostro Coordinamento Territoriale di Roma ha ritenuto opportuno scrivere, nostro tramite, una nota a SME, che ci è apparso non a piena conoscenza degli antefatti  e della vertenza in atto peraltro documentata dai verbali, atteso che gli elementi di conoscenza in possesso di RPGF pareva evidenziassero condivisione da parte RSU al progetto di riordino

C’è pero dell’altro nella nota del nostro Coordinamento Territoriale che pubblichiamo su questa stessa pagina come allegato 3: la denuncia  delle palesi diseconomie organizzative di riunioni, necessariamente fuori orario di lavoro a seguito della disapplicazione del CCNI, ma con una presenza sovradimensionata della parte pubblica, verosimilmente pagata con “straordinario”  e dunque molto costosa. Emergono qui in tutta evidenza le contraddizioni del modus operandi di questa Amministrazione,  che da una parte taglia i permessi di servizio e dall’altra consente situazioni di questo tipo,  che producono diseconomie ben maggiori, anche e soprattutto di carattere economico. Ne riparleremo su altri e superiori tavoli di questo problema.

A seguito della pesante situazione che si è generata dunque nelle relazioni locali, con evidenti riflessi anche di carattere  politico,  e tenuto pure conto dell’opportunità di differire il presente riordino in considerazione delle previsioni contenute nel Libro Bianco sull’istituzione di una logistica interforze alle dirette dipendenze del DNAL (Direttore Nazionale degli Armamenti e della Logistica) , abbiamo chiesto a RPGF di “fermare le bocce” e, nelle more delle determinazioni operative in materia di riorganizzazione della logistica in chiave interforze, abbiamo chiesto di  riavviare il percorso di confronto partendo, come da prassi ampiamente consolidata, dal confronto nazionale a cui far poi seguire quello locale.

Il col. Argiolas ha preso atto delle nostre considerazioni e richieste, e si è riservato una risposta a breve, dopo avere sentito gli altri tavoli e doverosamente approfondito i termini del problema.

AREA OPERATIVA

Siamo stati informati della costituzione, in ambito COMFODIN Padova, di una Sezione di Rappresentanza Militare inquadrata nell’Ufficio Personale,  che configura di fatto l’istituzione di un quinto COIR presso quell’Alto Comando (il sesto sarà verosimilmente costituito presso COMFODIS Napoli),  al fine di dotarlo (si legge testualmente nella scheda tecnica) di “specifiche risorse”.

La nostra O.S. ha preso atto della comunicazione, non mancando però di evidenziare la forte e stridente  contraddizione che esiste proprio sul versante delle risorse attribuite alle diverse rappresentanze, atteso i benefit concessi a quella militare (risorse economiche, umane, strumentali e logistiche) e invece i ripetuti tagli (distacchi, permessi sindacali, permessi di servizio, etc.) subiti dalle OO.SS..

Nella parte conclusiva della riunione, avvenuta su tavoli separati rispetto alle altre sigle, abbiamo posto alcune questioni relativi ad alcuni Enti della sede di Napoli, anche a seguito della sollecitazioni che ci sono arrivate dai lavoratori nel corso delle assemblee indette dalla nostra sigla nella passata settimana.

  • CERICO: l’operazione di reimpiego a seguito del provvedimento di soppressione dell’Ente presenta importanti criticità, atteso che la richiesta prevalente dei lavoratori (n. 35 rispetto ai 55 effettivi) in sede di espressione dei desiderata è indirizzata verso l’UTT (Ufficio Tecnico Territoriale), a fronte della quale SGD ha fornito solo 9 disponibilità. Preso atto di questo quadro di situazione, confermato nel corso dell’ assemblea che la nostra O.S. ha tenuto in data 21 u.s.,  e avuto conferma dal DIPE nella riunione odierna che, ancorchè sollecitata, SGD non ha aperto a ulteriori disponibilità,  FLP DIFESA ha chiesto a RPGF di valutare la fattibilità e la sostenibilità di una opzione, emersa dai colleghi nel corso della nostra assemblea, tesa a costituire, all’interno della infrastruttura attualmente occupata da UTT, una Sezione/Magazzino posta alle dipendenze di CERICO Roma.
  • COMFODIS: in considerazione della situazione sopra descritta, e sentite le OO.SS. nazionali, DIPE manderà avanti la procedura per il reimpiego del personale civile ex CME, CEDOC e COMLOG SUD;
  • 10° REPARTO INFRASTRUTURE: a breve, si darà corso al trasferimento dell’Ente dalla attuale sede sita all’interno del comprensorio della Canzanella alla nuova collocata nella caserma Minucci.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Scheda tecnica predisposta da SME-RPGF

Allegato 2: 13.10.2015-Nota FLPDIFESA Roma su riordino COMLOG ES

Allegato 3: 13.10.2015-Nota FLPDIFESA Terr. di Roma su riordino COMLOG ES