Verso la legge di stabilità 2016. Ancora tagli al bilancio della Difesa? Intanto, la Ministra Pinotti ha riferito in Parlamento sulle missioni internazionali

Notiziario n. 110 del 9 ottobre 2015 –

spese militariOttobre, tempo di finanziaria o, come è più corretto dire da qualche anno a questa parte, tempo di “legge di stabilità”. Ormai siamo vicini al 15 ottobre, data fatidica entro la quale il Consiglio dei Ministri dovrà adottare il disegno di legge di stabilità 2016 che dovrà poi essere trasmesso a Bruxelles, e le cronache dei media sono quotidianamente  piene di notizie e di indiscrezioni sulle misure che dovrebbero trovare posto nella manovra finanziaria:  previdenza (modifiche della Fornero),  pubblico impiego (meno di 500 mln per il rinnovo dei CCNL?)  e spending review  le partite più gettonate.   Per quanto attiene ai tagli della spesa pubblica (si era parlato di 10 mld di euro, ma verosimilmente saranno di meno), dopo il meritorio lavoro di ricognizione e anche di proposte, fatto dal precedente Commissario Carlo Cottarelli,  ci sta lavorando sopra il nuovo Commissario nominato dal Governo, Yoram Gutgeld, naturalmente insieme ai tecnici della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Economia.  Le ipotesi  più attenzionate  sembrerebbero essere la riduzione significativa delle società partecipate,  il disboscamento degli Enti inutili e una nuova stretta ai bilanci dei Ministeri. E tra  questi,  ovviamente, anche quello del Ministero della Difesa.

Come noto, il bilancio della nostra Amministrazione viaggia da qualche anno intorno ai 22/23 miliardi di €, e tiene conto dei contributi del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per i programmi relativi agli armamenti  e dello specifico Fondo  del Ministero dell’Economia (MEF) per le missioni militari.   Ebbene, nella  “Nota di aggiornamento” approvata dal Consiglio dei Ministri nello scorso aprile,  che corregge gli obiettivi di finanza pubblica fissati dal “Documento di economia e Finanza” (DEF), è  recepita una precisa richiesta della nostra Amministrazione di incrementare di circa 1,2 mld di euro le risorse destinate alle spese delle Forze Armate nel triennio 2015-2017, e più precisamente: 300 mln nel 2015, 440 mln nel 2016 e 480 mlm nel 2017.  Nelle intenzioni della richiedente Ministra Pinotti,  queste risorse aggiuntive dovrebbero essere destinate, da una parte a fronteggiare gli aumenti dei costi dei programmi di armamento già avviati (per es.: Forza NEC, per la digitalizzazione dell’Esercito), e, dall’altra, verrebbero impegnati in  investimenti in nuovi programmi di armamento, ancora non meglio precisati. Una parte di queste risorse dovrebbe servire anche per l’acquisto di nuovi cacciabombardieri F-35, rispetto ai quali la risoluzione già  votata in Parlamento sul dimezzamento dei velivoli da acquistare, non ha trovato sinora attuazione.

Ebbene, è circolata in questi giorni la notizia che il Ministro dell’Economia Padoan, alle prese con la difficile quadratura della legge di stabilità,  avrebbe in animo di operare un taglio del 3% del bilancio della Difesa (tra i 400/500 mln,  ma qualcuno ha anche fatto una previsione più precisa: 478 mln), gran parte del quale riguarderebbe proprio le spese per armamenti.  E ad essere colpita, sarebbe in primis la F.A. Esercito.

Che ci sia qualcosa di vero, lo dimostra le forte presa di posizione del Sottosegretario Rossi che, in una dichiarazione del 5 u.s. che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1, ha espresso “profonda preoccupazione per la prossima legge di Stabilità perché non vi sono più margini di riduzione delle risorse disponibili senza rischiare di incidere direttamente sull’efficienza delle FF.AA.”, poi ribadite anche al quotidiano “La Repubblica”.

Che la Difesa abbia già dato nel corso di questi anni, in particolare dal 2008 a oggi, è cosa ampiamente risaputa; è però altrettanto vero, a nostro avviso, che di fronte alla situazione di crisi profonda che il Paese continua a vivere nonostante gli annunci ottimistici di Renzi su una ripresa ancora molto timida,  non pare utile in questo momento impegnare in spese per armamenti delle risorse che potrebbero invece essere più utilmente destinate verso altri obiettivi, creazione di posti di lavoro e riduzione delle tasse in primis.

Concludiamo, informando i colleghi che la Ministra della Difesa R. Pinotti ha illustrato in data 6 ottobre u.s. alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato lo stato delle missioni internazionali in corso (sintesi dell’intervento su questa stessa pagina, allegato 2).

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1:     5.10.2015 – Comunicato stampa Sottosegretario Rossi

Allegato 2: 6.10.2015 – Audizione Ministra Pinotti Commissioni congiunte Esteri e Difesa