Entro novembre le proposte dell’A.D. in materia di trattamento economico e normativo del personale civile. Verso l’ipotesi di transito nelle categorie in regime di diritto pubblico?

Notiziario n. 121 del 10 novembre 2015 –

Un tavolo di confronto tra A.D. e OO.SS. nazionali

Un tavolo di confronto tra A.D. e OO.SS. nazionali

Il Sottosegretario Rossi si è impegnato entro novembre a portare su un  tavolo con le OO.SS. nazionali le proposte che verranno partorite dal “Gruppo di lavoro” costituito con D.M. 16.06.2015 (vds. allegato 2 su questa stessa pagina) e finalizzato a “prospettare le occorrenti iniziative di carattere normativo/finanziario finalizzate, nei limiti del possibile, ad un incremento del detto trattamento economico”  (in allegato 1 pubblicato su questa pagina, la nota pervenuta ieri dal Gabinetto con la road map). Un fatto sicuramente nuovo e importante, che certo non nasce dal rinsavimento dell’A.D. da sempre matrigna nei confronti dei civili, ma che a nostro avviso risponde a precise esigenze della stessa A.D. nel contesto degli scenari futuri disegnati dal Libro Bianco  e dal processo di riduzione di strutture e personale di cui ai decreti attuativi L. 244/2012.  Esigenze che alimentano un progetto preciso di A.D.: avvicinare tra loro le due categorie di personale del M.D. (militari e civili) per ricondurne l’impiego ad una gestione il più possibile unitaria e con minori tutele.

Non è allora difficile immaginare sin da ora quale potrebbe essere l’approdo del “Gruppo di lavoro” in merito alle “occorrenti iniziative di carattere normativo/finanziario”:  la proposta potrebbe essere quella del transito tra le categorie speciali ex art. 3 del D.Lgs. 165/2001.  Lo aveva già anticipato il Vice Segretario Generale cons. Franco Massi (“..si prevede di implementare l’art. 3 del D.Lgs. 165/2001 di un paragrafo che riconosca il personale civile della Difesa tra le categorie speciali..”   si legge a  pg. 1, ultimo capoverso, del verbale della riunione RSU area T/A del 19.06.2015, che ripubblichiamo su questa pagina in allegato 3), e non è un caso che proprio il dr. Massi sia stato nominato “coordinatore tecnico” del “Gruppo di lavoro”.  Può essere allora proprio questa la direzione di marcia d’interesse dell’ A.D.,  e che ha visto nella circostanza anche qualche O.S. impegnata a spendersi a piene mani a favore dell’ “ipotesi Massi”  e a diventarne di fatto il megafono,  con iniziative sull’area romana,  documenti vari mandati in giro e cambi di marcia in corso d’opera (per es., è stata abbandonata l’idea, inizialmente teorizzata, di coesistenza tra art. 3 D. Lgs. 165 e contratto collettivo, forse qualcuno avrà compreso che “il personale in regime di diritto pubblico”  è fuori dalla contrattazione).

Ma quale è l’opinione di FLP DIFESA sull’ipotesi Massi?  Abbiamo già espresso una prima riflessione sul tema nel nostro Notiziario n. 108 del 6.10.2015 al quale rinviamo, vi aggiungiamo ora una ulteriore considerazione.  Uscire dal comparto Ministeri per entrare tra le categorie non contrattualizzate come i militari  non appare certo per noi una operazione indolore: per es., in materia di mobilità/reimpieghi, le leve in mano al datore di lavoro sarebbero ben diverse e per noi meno tutelanti, come lo sono oggi per i militari.  Ma non sarebbe certo utile alla nostra causa opporre un rifiuto pregiudiziale o ideologico: non servirebbe, e i lavoratori non lo capirebbero. Il nostro approccio dovrà essere invece molto pragmatico: se questa sarà la proposta dell’A.D.,  atteso che per noi civili non sarà certo a costo zero,  dovremo capire quale è il “quantum finanziario” che accompagnerà l’operazione, quanti “soldi” in più andranno a finire nelle asfittiche tasche dei dipendenti civili, e questo al fine di valutare se il gioco valga davvero la candela.  Ma dovrà trattarsi di soldi buoni, disponibili da subito ed esigibili già nel corso del 2016, formalmente stanziati dal MEF, e non certo soldi a babbo morto, sul tipo di quelli ipotizzati dai risparmi dei riordini. In materia di impegni disattesi, l’A.D. ha già dato ampia prova, si pensi solo all’accordo mai onorato del 13.02.2013 qui pubblicato in allegato 4 (doveva andare al FUA il 25% dei risparmi del riordino della sanità militare….). Ma non sarà facile, con i chiari di luna di oggi, spuntare dal MEF i “200mln pari al 30% circa della retribuzione media di un lavoratore della Difesa” (vds. pag. 2, 2° capoverso, verbale 19.06.2015 in allegato 3): se per il rinnovo del CCNL di 2,5 milioni di lavoratori il Governo ha stanziato solo 300 mln di €, è immaginabile che dia 200 mln di € ai civili del M.D.? Lo vedremo, sarà comunque questo lo snodo essenziale della vicenda.

Nell’attesa, riproponiamo un confronto pubblico, con tutte le OO.SS. naz., in una sala di Roma, di fronte ai lavoratori.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 09.11.2015 – Nota del Gabinetto road map Gruppo Lavoro DM 16.06.2015

Allegato 2: Decreto Ministeriale 16.06.2015

Allegato 3: Verbale riunione RSU Area Tecnico-Amm.va 19.06.2015

Allegato 4: Protocollo A.D-OO.SS. 13.02.2013