All’Arsenale di Taranto, 37 milioni di euro via CIPE. Vince la mobilitazione unitaria del Sindacato. E per gli altri Arsenali cosa si fa? Prosegue intanto il riordino al buio degli Stabilimenti MM

Notiziario n. 135 del 21 dicembre 2015 –

Il tavolo istituzionale su Taranto 19.10.2015

Il tavolo istituzionale su Taranto con i SS.SS.SS. De Vincenti e Rossi 19.10.2015

E menomale che la Ministra Pinotti, nel fuggevolissimo incontro avuto con le Rappresentanze del personale civile il 27 luglio u.s. (si veda il nostro Notiziario n. 82/2015), aveva detto che non c’erano risorse per il completamento del piano Brin dell’Arsenale di Taranto, promettendo per il corrente anno solo 1 milione di euro…. E, invece, arriveranno a Taranto tutti i 37 milioni ancora mancanti: lo ha deciso il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) che, nella riunione preparatoria del 10 u.s., ha deliberato di rendere disponibili le predette risorse per le necessità produttive dell’Arsenale ionico.

Quanto sopra all’interno del “contratto istituzionale di sviluppo per Taranto”, del valore complessivo di 800 mln di € in fase attuale di sottoscrizione,  che inizialmente non prevedeva risorse per l’Arsenale.  E’ stata la straordinaria battaglia  unitaria delle OO.SS. locali e delle RSU dello Stabilimento a traguardare questo importantissimo risultato, prima “imponendo” all’attenzione del Tavolo istituzionale le criticità dell’Arsenale,  e poi ottenendo, in seno allo stesso, che una parte degli 800 mln. per Taranto fossero destinati all’ulteriore finanziamento del piano Brin e al rilancio produttivo.  Una straordinaria battaglia unitaria condotta da OO.SS/RSU, che ha visto la mobilitazione dei lavoratori e il sostegno delle Istituzioni locali,  a partire dal Comune e dai parlamentari locali (si legga in allegato 3 la nota unitaria).  E i risultati continuano ad arrivare: un emendamento al DDL stabilità (comma 261 ter) dell’on. Duranti, già approvato alla Camera, porterà a Taranto 1,5 mlm di €  per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, da destinare ai servizi di pulizie e manovalanza.

Unità sindacale, costruzione di un fronte largo e coinvolgimento delle Istituzioni: sono le pietre sulle quali è stato costruito questo straordinario successo. Un esempio davvero, che speriamo non rimanga isolato.

A la Spezia ed Augusta, le sedi degli altri due Arsenali, non si registrano accadimenti altrettanto positivi. Non c’è notizia di risorse in arrivo per i due Arsenali, uno dei quali (La Spezia) è situato in terra di Liguria, così cara (anche elettoralmente) alla nostra Ministra Pinotti. Si sperava nella legge di stabilità, ma la speranza sembra essere proprio andata vana, e d’altronde i soldi a Taranto sono arrivati via CIPE e non via Ministero Difesa: abbiamo già ricordato le parole della Ministra Pinotti a Taranto a luglio scorso….

A La Spezia, prosegue la discussione  sul ruolo e sul futuro dello Stabilimento locale nel contesto della più generale riorganizzazione degli Arsenali e dei Centri Tecnici della MM, che per la città spezzina, in senso allargato, significa anche il CSSN di San Bartolomeo ed il CIMA di Aulla.  In aggiunta, cosa altrettanto importante,  è in corso il dibattito relativo alla possibile scelta di Spezia e del suo Arsenale come sede per la demolizione delle unita navali della MM una volta dismesse, che intreccia tra di loro le problematiche produttive dello Stabilimento e quelle ambientali, giustamente attenzionate dai cittadini.  Una scelta su cui la FLP DIFESA spezzina  ha espresso la propria forte contrarietà,  esternandola peraltro in una assemblea del personale, anche in ragione dell’idea a suo tempo prospettate proprio dal Capo di SMM  di fare di Spezia e della sua base navale un centro di ricerca, sviluppo e formazione. E in città  è oggi in corso una raccolta di firme su una petizione diretta al Sindacao Federici che chiede lo stop del “progetto demolizioni”.

Ad Augusta, invece, l’attenzione è stata attratta dalla notizia che il bacino GO59, l’unico funzionante,  verrà trasferito a MARISTANAV Brindisi”, con le immaginabili negative ricadute in loco.

Il tutto, mentre il riordino dei tre Arsenali e dei Centri Tecnici di MM procede al buio, in assenza di informazioni e di confronto vero con le Parti sociali, come abbiamo avuto modo di denunciare nel nostro Notiziario n. 131 del 9 dic. u.s., che recava in allegato la lettera inviata da FLP DIFESA al Capo di SMM che ripubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1.

Una denuncia forte, la nostra, che ha già avuto qualche seguito, tra cui la nota unitaria di OO.SS./RSU Arsenale di Taranto che conferma la nostra denuncia (vds. allegato 2 su questa stessa pagina).

Urge un incontro nazionale, lo ripetiamo, per parlare del riordino Arsenali  e di quanto annesso e connesso: piani industriali; assunzioni; risorse; etc..

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 09.12.2015 Lettera a Capo di SMM su riordino Arsenali 

Allegato 2: 18.12.2015-Nota unitaria OO.SS./RSU Taranto rordino Arsenale

Allegato 3: 12.12.2015 – Comunicato stampa unitario OO.SS./RSU 35 milioni CIPE

Aggiornamento 23.12.2015: Delibera per risorse Arsenale Taranto – Comunicato Stampa CIPE