Riunione a PERSOCIV sul FUA 2015. C’è la determina per il FUS 2015, accordo vicino. Ma il numero dei passaggi economici deve aumentare

Notiziario n. 134 del 15 dicembre 2015 –

rp_Foto-FUA-per-sito4-300x213.jpgDopo quelle del 20 luglio  (vds. Notiziario n. 84 di pari data)  e  del 29 settembre (vds. Notiziario n. 105 di pari data),  si è tenuta oggi pomeriggio la terza riunione negoziale con l’Amministrazione sulla distribuzione del FUA 2015,  la prima presieduta dal nuovo Direttore Generale di PERSOCIV in veste di delegata dalla Ministra Pinotti “a presiedere la delegazione trattante di parte pubblica per la contrattazione integrativa”.  In apertura della quale, ci è stata consegnata la nuova bozza di ipotesi di accordo predisposta dalla DG che pubblichiamo in questa stessa pagina come allegato 1, che ripropone lo stesso impianto di quella precedente, ovviamente attualizzata nei numeri e nella parte relativa alla distribuzione del FUS.

Partiamo innanzitutto dalla nuova dotazione del FUA 2015:  le somme certe e disponibili del FUA 2015 sono pari quest’anno a € 58.964.991,00 al lordo oneri a carico dell’A.D., e dunque con un incremento di oltre 6 mln di € (per la precisione: 6.104.074 €) rispetto alle somme previste nella bozza precedente (52.860.917 €), come avevamo scritto nel Notiziario n. 84 relativo alla prima riunione del 29 luglio (“la dotazione di partenza del FUA dovrebbe godere di una successiva implementazione che allo stato viene stimata in circa 6 milioni di euro derivanti dall’applicazione della circolare MEF n. 20/2015”,  portando di conseguenza la dotazione definitiva del FUA “all’interno di una forbice compresa tra 58 e 59 mln. di euro”)  e ribadito anche nel successivo Notiziario del 29 luglio. Previsioni assolutamente azzeccate entrambe, atteso che l’implementazione è di quell’ordine di grandezza e che la dotazione definitiva del FUA (somme certe e disponibili) si colloca proprio in quella forchetta.  Rispetto all’analoga dotazione  del FUA 2014, che è stata pari a 55.553.610,00 €, ci sono quest’anno circa 3,5 mln in più.

In merito alla dotazione del FUA 2015, al pari di quanto avvenuto negli anni precedenti sin dal 2013, la nostra O.S. ha sollecitato la  D.G. a richiedere al MEF il dettaglio relativo alla provenienza delle voci che compongono il  FUA Difesa 2015,  che il MEF ha sempre negato in questi ultimi anni alla faccia della tanto esibita, ma mai praticata, trasparenza.  La dr.ssa Corrado ci ha assicurato il proprio interessamento al riguardo, per cui attendiamo fiduciosi: certo è che non è accettabile che si possa discutere di distribuzione del FUA senza che se ne conoscano le somme che contribuiscono a determinarlo.

Per quanto riguarda turni, reperibilità e PPL, gli accantonamenti prospettati prevedono incrementi rispetto al 2014 per tutte le fattispecie, essendo state recepite tutte le esigenze segnalate dagli Organi Programmatori,  al netto delle decurtazioni operate negli anni precedente (-16% reperibilità, -8% per PPL e -6% per turni).  Colpisce in particolare l’incremento dell’assegnazione alla “reperibilità”  di ben oltre il 25% (€ 4.530.497,39 €  rispetto ai 3.582.900,00 €  del 2014), che pare in gran parte dovuto alle richieste di SMM,  e di cui francamente non comprendiamo le ragioni atteso l’utilizzo eccessivo che di questo istituto si fa in ambito MD.  A tal riguardo,  la nostra O.S. ha espresso le proprie riserve, atteso che ogni incremento di somme per la reperibilità comporta una corrispondente riduzione del FUS. In aggiunta, abbiamo chiesto che ci venga fornito l’elenco dettagliato delle assegnazioni attribuite agli Enti in materia di turni/reperibilità/PPL, atteso che a tutt’oggi le Parti sociali, anche locali, non conoscono gli esiti della ricognizione delle esigenze avviata da PERSOCIV con la circolare n. 21105 del 24.03.2015  e le somme conseguentemente attribuite a ciascun Ente: anche per comprendere meglio le ragioni del sostanzioso incremento di spesa per queste fattispecie lavorative.

Confermata, anche in questa seconda bozza, la previsione di una seconda tornata dei passaggi interni alle aree con decorrenza 1.1.2015,  per un numero complessivo di 1095  (di cui n. 614 in area 2 e il resto in area 3^; in area 1^, come noto, non è possibile prevedere passaggi, atteso che tutto il personale ausiliario occupa la fascia apicale),  con una  spesa complessiva pari a € 2.025.112,64 anch’essa al lordo degli oneri datoriali.  Un numero complessivo manifestamente sottodimensionato rispetto alle attese dei colleghi,  tenuto anche conto che la prima ed unica tornata di passaggi interni (decorrenza 1.1.2010) ha visto la realizzazione di un numero infinitamente superiore (ben 21.826) e che la parte di lavoratori che a suo tempo non ne ha beneficiato ha dovuto poi subire ben 4 anni di blocco (2011-2014).

Va a tal riguardo precisato che la quantificazione dei passaggi, di cui al prospetto contenuto nell’art. 10 della bozza di ipotesi, trae origine dalle attuali disponibilità di fascia derivanti dal rapporto al 1.01.2015 tra organici di cui al DM 19.11.2014 e presenze effettive,  ricomprendendo nel calcolo anche gli ipotizzati transiti dalla fascia inferiore.  Si dimostra dunque, ancora una volta, quanto fosse giustificato l’allarme a suo tempo lanciato dalla nostra O.S. sul modo con il quale è stato costruito quel decreto, che ha introdotto enormi  rigidità nel sistema attraverso le diverse ripartizioni degli organici assegnati dal DPCM 22.01.2013, e tra queste anche la ripartizione per fasce retributive.  Sta tutto qua il problema, e siccome detto problema è stato in un qualche modo generato dalle scelte dell’Amministrazione, dovrà essere ora l’Amministrazione a risolverlo, anche se dovesse avvenire attraverso la modifica anticipata del DM. Noi abbiamo fatto questa proposta precisa, peraltro già avanzata sul tavolo politico nella riunione del 14.10.2015 con il Sottosegretario (vds. Notiziario n. 112 di pari data): attribuire una connotazione meramente ricognitoria  ai numeri di fascia contenuti nel DM 19.11.2014  affinché  la contrattazione nazionale possa fissare un numero di passaggi superiori con decorrenza 1.1.2015, accantonando le occorrenti relative somme, nel quadro di un processo complessivo che, come abbiamo scritto alla Ministra nella lettera allegata al Notiziario n. 8 del 19.01.2015, assicuri “a partire da quest’anno e per ogni anno a venire” che i passaggi interni vengano effettuati “sistematicamente con cadenza annuale, destinando all’uopo le necessarie risorse FUA,  con l’obiettivo di assicurare  uno sviluppo economico all’interno dell’area  a tutto il personale del MD e di AID in possesso dei requisiti richiesti, nel rispetto dei limiti minimi di permanenza nella fascia fissati dal CCNL 2006/2009.”, e con priorità per i lavoratori non ricompresi tra quelli che ne hanno beneficiato con la prima ed unica tornata 2010.  Comprendiamo bene che le risposte a questa  proposta dovranno venire dal tavolo politico.

Per quanto attiene al Fondo di Sede (FUS),  va immediatamente ricordato che il problema legato alla mancanza del sistema di valutazione ai fini della distribuzione 2015, che abbiamo (praticamente da soli) segnalato da luglio in avanti, sui diversi tavoli e anche con la nota al Sottosegretario allegata  al Notiziario n. 119 del 4.11.2015,  è stato finalmente risolto. C’è voluta una nostra iniziativa molto forte, l’atto di diffida predisposto dal nostro legale e di cui abbiamo dato notizia con il Notiziario n. 130 del 4 dicembre 2015,  e nella stessa data del 4 dicembre il Sottosegretario Rossi ha provveduto a firmare la “determina”  (pubblicata su questa stessa pagina come allegato 2) che, con riferimento al comma 1  (si conferma per il 2015 la valutazione con coefficiente compreso tra 1 e 1,5), sblocca finalmente lo stallo che durava da mesi e consente finalmente la chiusura degli accordi nazionale e locali. Con la speranza che la situazione che si è venuta a determinare a causa dell’empasse di questi mesi,  non registri code problematiche nella distribuzione del FUS 2015.  Gli accordi vanno chiusi e rapidamente, e il Sindacato farà certamente la sua parte. Sperando – lo abbiamo detto alla dr.ssa Corrado – che il 2016 (dove dovremo peraltro fare i conti con la performance..…) veda un percorso molto accelerato di definizione dell’accordo nazionale anche allo scopo di dare un quadro di riferimento ben preciso alla contrattazione locale, che quest’anno appare mortificata: se i progetti locali li determina di fatto il Dirigente, atteso che in molti Enti quest’anno sono stati avviati senza confronto con le OO.SS/RSU, e che lo stesso ne determinerà a conclusione il pagamento con il FUS,  appare di tutta evidenza la natura quasi notarile del coinvolgimento delle OO.SS./RSU, e che è l’esatto opposto della modalità di relazione prevista dal CCNL per la distribuzione FUS, che è la contrattazione di sede.

Concludiamo,  segnalando che, in virtù dell’incremento degli oltre 6 mln nella dotazione del FUA, la quota pro capite di FUS sarà pari nel 2015 a 1000,44 € netto oneri A.D. (nel 2014, è stata di € 989,45).

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Bozza nuova ipotesi di accordo per la riunione 15.12.2015

Allegato 2: 04.12.2015 – Determina del Sottosegretario distribuzione FUS 2015