Agenzia Industrie Difesa. Come si coniugano il piano di rilancio delle attività e la previsione del Libro Bianco? E intanto a Messina tre lavoratori perdono il posto…

Notiziario n. 3 del 9 gennaio 2016 –

L'ingresso nel porto di Messina, dove ha sede l'Arsenale Militare

L’ingresso nel porto di Messina, dove ha sede l’Arsenale Militare di Agenzia Industrie Difesa

Come  già riferito nel Notiziario n. 136 del 22 dicembre u.s.,   nel corso dell’incontro con le OO.SS. nazionali,  la Ministra Pinotti ebbe a precisare “che l’art. 280 del Libro Bianco (che, lo ricordiamo,  prevede venga esplorata la possibilità che l’industria possa assorbire alcune strutture tecnico-industriali della Difesa e, grazie a specifiche norme, il relativo personale…) riguarda Agenzia Industrie Difesa”  e non già gli Stabilimenti industriali del Ministero Difesa.  Nello stesso Notiziario, noi aggiungevamo però a commento:  “Ci si chiede: che significa questo?  E come mai lo si dice solo ora?”  

Trattasi di domande del tutto naturali che, stante anche il clima nel quale si è svolto quell’incontro e di cui abbiamo riferito all’interno dello stesso Notiziario,   non abbiamo potuto porre in quelle sede alla Ministra.  Domande che appaiono comunque anche del tutto legittime e alle quali il l’Amministrazione della Difesa non può sfuggire,   anche perché se è vero che le precisazioni della sen. Pinotti sono state mosse da evidenti intenti rassicuranti nei confronti del personale impiegato negli Stabilimenti della Difesa,  è del tutto ovvio e naturale che comincino ora a montare le preoccupazioni dei lavoratori degli Stabilimenti di Agenzia Industri Difesa (AID)  e delle loro rappresentanze sindacali.  E sono domande che necessitano dunque di risposte urgenti ed esaustive, anche se pare che la precisazione della Ministra non incuta particolari preoccupazioni, stante l’assenza di riferimenti e commenti nei comunicati di altre OO.SS.

In ogni caso, se l’art. 280 del Libro Bianco riguarda gli Stabilimenti di Agenzia Industrie Difesa, significa che è per essi che andrà esplorata la possibilità che l’industria possa assorbire alcune strutture tecnico-industriali della Difesa e, grazie a specifiche norme, il relativo personale..” .  E questo cambia in modo alquanto significativo il quadro di situazione che lo stesso Direttore Generale AID ebbe a rappresentarci nell’ultimo incontro con le OO.SS. Nazionali del 28 settembre 2015 (si veda a tal riguardo il Notiziario n. 104 di pari data), nel quale è stata rappresentata alle Parti sociali una situazione degli Stabilimenti industriali AID complessivamente non negativa sotto il profilo gestionale e produttivo, rispetto ai quali,  ci disse l’ing. Anselmino,  era in via di elaborazione un “Piano di rilancio delle attività” che prima di fine 2015 sarebbe stato illustrato alle OO.SS. nazionali, cosa però non ancora avvenuta.

Non si può allora non chiedersi in quale modo  verrebbero a coniugarsi tra loro  il piano di rilancio delle attività AID voluto dal Direttore Generale e la previsione di cui all’art. 280 del Libro Bianco, che la Ministra Pinotti nella riunione del 22 dicembre ha espressamente riferito ad Agenzia Industrie Difesa.

Una domanda, questa, che trova ulteriore fondamento e sostanza anche alla luce di alcuni recenti accadimenti.  Il primo, gravissimo a nostro giudizio, si è consumato presso l’Arsenale Militare di Messina, dove ci risulta siano stati di fatto “licenziati”, dopo dieci anni di onorato servizio, tre lavoratori di una società interinale che fornisce manodopera all’Ente.  Un “licenziamento” di cui gli interessati hanno avuto notizia alle ore 14.00 del 24 dicembre 2015, dunque proprio alla vigilia di Natale, gettando così nello sconforto più totale le famiglie che certo non dimenticheranno questo straordinario regalo natalizio.  Un fatto, questo, che cfarebbe poi il paio con altri “licenziamenti” che pare sarebbero stati decisi nei confronti di altri lavoratori AID con contratti a tempo determinato, evidentemente non rinnovati.  Cosa sta succedendo dunque in Agenzia Industrie Difesa? E’ questa la strada che si intende percorrere per rilanciare le attività degli Enti AID?  I lavoratori cominciano a chiederselo, e noi con loro.

Di fronte a questi accadimenti, abbiamo ritenuto doveroso e necessario inviare all’ing. Anselmino la nota che ad ogni buon conto  pubblichiamo in allegato su questa stessa pagina. E ora attendiamo urgenti risposte su Messina, e con altrettanto urgenza l’incontro che abbiamo richiesto al Direttore Generale.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: 08 01 2016- Lettera di FLP DIFESA al Direttore Generale  AID