Ex militari transitati, tre anni nella sede di 1^ assegnazione. Lettera di FLP DIFESA al Sottosegretario, scelta da rivedere e da inserire nel protocollo d’intesa sulla mobilità

Notiziario n. 49 del 26 aprile 2016 –

Il Capo di SMD, gen. Claudio Graziano

Il Capo di SMD, gen. Claudio Graziano

Come già riferito nel precedente Notiziario n. 48 del 21 aprile u.s., nel corso della riunione a PERSOCIV sulle problematiche connesse al mancato avvio del bando di mobilità interna volontaria, alcune OO.SS.,  e tra queste FLP DIFESA,  hanno chiesto alla dr.ssa Corrado le ragioni per le quali si era ritenuto, con la circolare n. 11523 del 23.02.2016 (che pubblichiamo su questa pagina in allegato 2) di prolungare d’autorità a tre anni il tempo di permanenza negli Enti di prima assegnazione degli ex militari transitati nei ruoli civili in base al Decreto Interministeriale 18.04.2002,   già fissato in “almeno un anno dalla data di sottoscrizione del contratto individuale di lavoro” dalla precedente circolare n. 43267/B1 del 21.06.2011 (pubblicata anch’essa su questa pagina in allegato 3)

Ebbene, le risposte venute dalla dr.ssa Corrado sono state una dopo l’altra le seguenti:

– l’allungamento a tre anni della permanenza degli ex militari transitati nella sede di prima assegnazione è stato disposto dalla D.G. in attuazione della decisione assunta dal “Comitato dei Capi di Stato Maggiore di Forza Armata”, che è come noto un organo di consulenza del Capo di SMD;

– alla base della decisione del predetto “Comitato”,  c’è stato “l’elevato numero di istanze di mobilità prodotte dal personale transitato nei ruoli civili, sia al termine del suddetto anno sia prima di tale scadenza,  in ragione soprattutto della crescita esponenziale delle richieste di transito”,  che “ha generato e sta generando concrete difficoltà di impiego nella Difesa”, come è scritto nella circolare modificativa;

– in ogni caso, pur ammettendo la mancata informazione preventiva alle OO.SS. e con l’impegno per il futuro (più volte ribadito) a evitare vuoti informativi su aspetti che riguardano direttamente l’impiego dei civili, il D.G. ha comunque sostenuto che la scelta fosse comunque riconducibile alla potestà organizzativa di A.D..

Ebbene, le risposte della dr.ssa Corrado non ci hanno per nulla convinto, e ne spieghiamo i motivi.

Innanzitutto, non convince la motivazione che ne è alla base (“l’elevato numero di istanze di mobilità…” ):  non si comprime un diritto e non si riduce un beneficio, peraltro già operanti da tempo, solo per una difficoltà gestionale dell’Amministrazione, queste cose non appartengono alla nostra storia.

Ma, a parte la motivazione, a non convincere per nulla  è la sede in cui sarebbe maturata la  decisione, il “Comitato dei Capi di Stato Maggiore di F.A.”,  che è naturalmente un’ organo puramente tecnico,  la cui decisione a nostro avviso confligge con la scelta tutta politica dell’attuale Vertice, e in primo luogo del Sottosegretario delegato on. Rossi che a suo tempo si è speso davvero molto al riguardo,  di fissare insieme alle OO.SS. le regole per la gestione della mobilità interna volontaria del personale civile della Difesa.

Che la materia cui deve farsi riferimento nella circostanza in argomento è quella della “mobilità interna volontaria” del personale civile, non ci pare proprio che possa essere messa in discussione,  innanzitutto perché  riguarda dipendenti con contratto di lavoro civile  e in secondo luogo perché è la stessa circolare di PERSOCIV a richiamarne la natura parlando di “istanze di mobilità”.

Se così è,  attesa la scelta sopra richiamata del Vertice politico di ricondurre la mobilità volontaria a regole convenute con le OO.SS. e poi recepite nel “protocollo d’intesa” sottoscritto dalle stesse e dall’ on.  Rossi in data 29.09.2015 e che ripubblichiamo su questa pagina in allegato 4,  una scelta questa tutta politica e per questo sicuramente prioritaria rispetto a quella tecnica, è di tutta evidenza che ci troviamo di fronte ad una forzatura dell’Organo tecnico che confligge  con la scelta politica.

Una forzatura che però, va detto,  ha trovato facile terreno nel fatto che il protocollo del 29.09.2015, pur relativo alla mobilità volontaria del personale civile, non dice nulla riguardo alla procedura di mobilità degli ex militari.

Un buco questo che dovrà essere colmato subito, e per questo abbiamo scritto all’on. Rossi la lettera che pubblichiamo su questa pagina in allegato 1, nella quale abbiamo chiesto che la questione venga rivista e inserita nel protocollo d’intesa 29.09.2015

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1   26.04.16- lettera FLP DIFESA al Sottosegretario per integrazione protocollo 29.09.2015 con procedura mobilità ex militari

Allegato 2: Circolare Persociv11523-23.02.16- nuove disposizioni transiti militari

Allegato 3: Circolare Persociv 43267B1- 21.06.2011-transito ex militari

Allegato 4: Protocollo 29.09.2015 mobilità e reimpieghi con firme