C’è ancora amianto nei luoghi di lavoro dei Ministero della Difesa? Visita all’Arsenale di Taranto della Commissione parlamentare d’inchiesta. La denuncia unitaria di OO.SS. RSU e la relazione tecnica degli R.L.S.

Notiziario n. 64 del 23 maggio 2016 –

Amianto 2C’è ancora amianto in alcuni luoghi di lavoro del Ministero della Difesa, e dunque esiste tuttora una condizione di rischio di esposizione a questa sostanza nociva, dichiarata fuori legge sin dal lontano 1992?

La domanda appare plausibile a seguito delle risultanze  della visita avvenuta venerdì 20 u.s. nell’Arsenale della Marina Militare di Taranto da parte di una delegazione della Commissione d’inchiesta parlamentare sugli effetti dell’uranio impoverito, guidata nella circostanza dalla Vice Presidente, l’on. Donatella Duranti (SEL). Vediamo perché.

Con delibera datata 30.06.2015 a firma della Presidente della Camera Laura Boldrini, pubblicata nella G.U. n. 160 del 17 luglio s.a. e che pubblichiamo su questa pagina in allegato 1, è stata istituita una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni. Dunque, la Commissione, che procede con gli stessi poteri  dell’autorità’ giudiziaria, ha il compito d’indagare sui sette argomenti indicati dall’art. 1 della delibera; concluderà i propri lavori entro ventiquattro mesi dalla sua costituzione e riferirà i risultati del proprio lavoro attraverso una specifica relazione che conterrà osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull’eventuale necessità di adeguamento della normativa nazionale e dei trattati internazionali vigenti in materia, anche con riferimento all’individuazione di misure di prevenzione e di assistenza adottabili, nonche’ sull’adeguatezza dei vigenti istituti di indennizzo, di natura previdenziale e di sostegno al reddito. Prevista  anche una relazione intermedia a metà mandato.

Ebbene, come ha  precisato la stessa on. Duranti, la predetta Commissione d’inchiesta “si occupa prevalentemente dell’uranio impoverito, del suo utilizzo e delle ricadute sulla salute, però, per delibera istitutiva, anche del rischio connesso all’utilizzo dell’amianto”. E, proprio a tale scopo, la Commissione ha  disposto una serie di visite in loco, partendo dagli Arsenali MM  (Taranto, seguiranno Augusta e poi La Spezia) e successivamente anche in altri Enti dell’A.M. (perché, ci chiediamo, non anche in altri Enti, in primis Poli Esercito e AID?).  La scelta di partire proprio dagli Arsenali è legata al fatto che in quegli Enti si fa la manutenzione delle navi della nostra flotta militare, alcune delle quali (non poche) ancora da bonificare. Comprensibile appare anche la scelta di partire proprio da Taranto dove, come ha detto la stessa on. Duranti, “a inizio degli anni 60, c’è stato un grande uso di amianto in reparti, officine e a bordo navi  (la memoria va al tristemente famoso “Magazzino 53”, una sorta di deposito di amianto all’interno dello Stabilimento). Negli anni, la MM ha accumulato ritardi e fatto omissioni. Oggi siamo di fronte a una situazione drammatica per i lavoratori già ammalati: dobbiamo comprendere le responsabilità pregresse e capire se ci sono rischi ancora importanti”.  

La Commissione ha richiesto pertanto a M.M. dati e documenti, in particolare rispetto a due aspetti fondamentali: da un lato, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, non solo quelli ex esposti all’amianto certificati dall’ INAIL (circa 350), ma di tutti i lavoratori impiegati nello Stabilimento; dall’altro, le bonifiche, quelle operate e quelle non.

Nel corso  della visita, la delegazione parlamentare ha incontrato anche le Rappresentanze sindacali, che hanno consegnato il documento unitario che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 2, che rappresenta da una parte un atto di denuncia forte sull’operato di AD e dall’altra segnala l’urgenza di intervenire, accompagnato da una “relazione tecnica”  a cura degli RLS che pubblichiamo anch’essa su questa pagina in allegato 3.

Vedremo le risultanze di queste denunce e gli approdi che essi  produrranno nel lavoro della Commissione,  che seguiremo molto da vicino.

In allegato 4, la rassegna stampa locale sulla visita della Commissione

Un’ultima notizia: il MD è stato condannato dalla Corte d’Appello di Roma per “condotta omissiva”  per non aver protetto il militare S. Vacca morto a 23 anni per leucemia a seguito di esposizione all’uranio impoverito (si legga l’articolo de IL FATTO QUOTIDIANO del 20 u.s.  che pubblichiamo su questa pagina in allegato 5)

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Delibera Presidenza Camera 30.06.2015 – Istituzione Commissione d’inchiesta

Allegato 2: 2016.05.20 – documento RSU e OO.SS. consegnato alla Commissione

Allegato 3: 2016 05 20 – relazione tecnica degli RR.LL.SS Arsenale MM Taranto

Allegato 4: Rassegna stampa locale sulla visita della Commissione 

Allegato 5: Articolo de IL FATTO QUOTIDIANO del 20.05.2016