Direttiva performance 2017: occorre che i criteri di valutazione siano diversi da quelli per la distribuzione del FUS. Nostra lettera al Sottosegretario Rossi. Richiesta analoga anche da parte di altre sigle. Finalmente!

Notiziario n. 123 del 22 ottobre 2016 –

banner-performance-rossoLa Direttiva sul sistema di  misurazione e valutazione della performance individuale del personale non dirigente del M.D., in vigore dall’1.1.2016, si avvia a festeggiare (diciamo così…) il suo primo compleanno. Per quello che si è visto finora, e per quello che (temiamo) si vedrà ancor di più nei prossimi mesi quando le valutazioni dei Dirigenti vedranno la luce,  non sarà certo un compleanno da ricordare e festeggiare, attese le enormi criticità sino ad ora emerse e la convinzione sempre più diffusa che trattasi di un’operazione in perdita, nella quale A.D. ha voluto imbarcarsi mentre altre AA.CC. continuano a tenersi fuori (es. MiBAC).

I colleghi sanno come la pensi al riguardo la nostra O.S.: noi siamo convinti che, per le condizioni in essere in A.D. (compresenza di personale militare escluso dal sistema di valutazione della performance;  il grosso dei Dirigenti valutatori escluso da ogni valutazione della propria performance in quanto militari;  il  complesso processo di riordino in atto;  la particolare organizzazione del M.D. con Enti così diversi tra loro che sembra quasi una bestemmia un unico sistema di valutazione; etc.), sarebbe stato necessario non adottare quel sistema attraverso una richiesta di deroga alla F.P., come peraltro hanno fatto altre AA.CC..

L’Amministrazione Difesa  invece non lo ha fatto e, dopo la sospensione a firma del Sottosegretario Magri del 16.02.2012,  ha deciso di riavviare il sistema di valutazione in questo anno 2016,  addirittura con delle forzature macroscopiche passate purtroppo sotto traccia,  come l’estensione dei criteri di valutazione della performance individuale alla valutazione in ordine all’apporto partecipativo dei lavoratori ai progetti locali, così mescolando performance  e FUS in un cocktail pesante e indigesto, che non esiste in altre AA.CC.

Un disastro, quasi, come purtroppo sta emergendo in questi giorni sui tavoli locali, frutto non solo delle scelte di A.D., ma anche del via libera venuto dalle Parti sindacali firmatarie dell’accordo FUA 2016, che hanno bellamente sottoscritto le modalità di distribuzione del FUS senza quei temperamenti e contrappesi che solo FLP DIFESA aveva richiesto al fine di ridare ossigeno alla contrattazione locale. Che oggi invece appare depotenziata al massimo, a causa del combinato disposto tra Direttiva performance  e accordo FUA 2016,  e per tenerla in vita si stanno sottoscrivendo in loco pericolosi accordi vecchio tipo.

Ci sembra di capire che ora anche CGIL-CISL-UIL  si siano finalmente accorti dei problemi indotti sui tavoli locali, esito questo della robusta risposta della D.G. alla nota di quelle OO.SS. sulla destinazione del 15% delle risorse locali (vds. Notiziario n. 116 del 10.10.2016). E ci sembra che si stia cercando finalmente di correre ai ripari: la circolare sull’accordo definitivo FUA 2016, ancorchè annunciata alle OO.SS. nazionali con mail del 18 u.s.,  non è stata ancora pubblicata,  par di capire che ci sia un lavorio sotterraneo,  e siamo ansiosi di leggerne i contenuti, soprattutto a proposito della determina 2015 del SSS.

In ogni caso, il problema è oramai emerso in tutta la sua carica negativa, e bisognerà risolverlo per il prossimo anno 2017.  FLP DIFESA, dopo averlo fatto in sede di trattativa FUA 2016,  ne ha ribadito la soluzione nella nota del 15.10.2016 che  qui alleghiamo, che reca le nostre osservazioni, sollecitate alle OO.SS. nazionali dal Sottosegretario in ordine alla Direttiva performance  2016 e in previsione  del sistema di valutazione 2017.

Come noto, la soluzione, per noi, è sempre stata quella di differenziare i criteri di valutazione della performance  da quelli per il FUS (vds. nostra lettera, da quart’ultimo capoverso).  Lo stesso hanno chiesto anche CGIL-CISL-UIL con la loro nota del 17 u.s.; peccato però che lo si sia fatto solo ora e che i correttivi per temperare i riflessi negativi della Direttiva 10.11.2015 sul FUS non siano stati cercati e trovati per il 2016,  anzi si è arrivati da parte loro a sottoscrivere un accordo (FUA 2016, art. 14, comma 2) che prevede addirittura la possibilità di destinare le somme FUS a incremento di quelle per la performance. Troppo, francamente.  Ma la correzione di tiro è alla fine arrivata. E’ proprio vero:  non è mai troppo tardi.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 15-10-2016-lettera-a-Sottosegretario-osservazioni-flp-difesa-performance-individuale-2016