La Corte Costituzionale blocca la c.d riforma Madia della P.A. Con la sentenza n. 251 depositata il 25 novembre, dichiarato illegittimo l’art. 11 che detta principi di delega per la riforma della Dirigenza. Governo Renzi, forse siamo proprio alla frutta…..

Notiziario n. 136 del 28 novembre 2016 –

La Corte Costituzionale in seduta pubblica

La Corte Costituzionale in seduta pubblica

Si riporta di seguito il testo del “comunicato stampa” diffuso dalla nostra Federazione in data 25 u.s. con il quale esprime la propria valutazione in merito alla sentenza n. 251 depositata in pari data dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo l’art. 11 della legge delega 7.8.2015, n. 124 (che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1) che detta i principi di delega per la riforma della P.A.

“La Corte Costituzionale con la sentenza n. 251 del 2016, depositata oggi 25 novembre 2016, relativa al ricorso della regione Veneto verso la Legge 124/2015 in materia di riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, ha dichiarato l’ illegittimità costituzionale dell’art. 11 della Legge, relativo alla Dirigenza Pubblica, oltre alle norme contenenti le deleghe al Governo per il riordino della disciplina vigente in tema di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, nonché di partecipazioni azionarie delle pubbliche amministrazioni e di servizi pubblici locali di interesse economico generale che incidono su una pluralità di materie e di interessi, inscindibilmente connessi, riconducibili a competenze statali (ordinamento civile, tutela della concorrenza, principi di coordinamento della finanza pubblica) e regionali (organizzazione amministrativa regionale, servizi pubblici locali e trasporto pubblico locale), nella parte in cui prevede che i Decreti Legislativi attuativi siano adottati previa acquisizione del parere reso in sede di Conferenza Unificata, anziché previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Il Decreto Legislativo attuativo della Legge Delega, relativo alla dirigenza pubblica, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, non è stato preceduto dalla prescritta intesa essendo stato acquisito semplicemente il parere della Conferenza Unificata.  Considerati i tempi per l’esercizio della delega, ormai in scadenza, è molto difficile che il Governo possa sanare l’incostituzionalità del Decreto Legislativo sulla Riforma della Dirigenza Pubblica.

La CSE-FLP ribadisce la necessità di procedere nei processi di riforma avviati (dirigenza, pubblico impiego, ecc.) non con atti autoritativi e unilaterali, ma previo confronto, concertazione e condivisione con tutti gli interlocutori delle Istituzioni, così come raccomandato dalla Corte.

Carlomagno (CSE-FLP) afferma “Il rispetto delle norme costituzionali e delle sue sentenze rappresentano le basi fondamentali di uno stato di diritto, cosa che il Governo si ostina a non riconoscere a partire dalla mancata esecuzione della sentenza della Corte Costituzionale, scaturita dal nostro ricorso del 2011, che impone il rinnovo dei contratti del pubblico impiego

Roma, 25 novembre 2016 “

Pubblichiamo in allegato 2, su questa stessa pagina,il testo della legge delega 7.08.2015, n. 124

Questa sentenza mostra i limiti di una riforma, quella disegnata con la legge delega 124/2015, frettolosa, partita male senza alcun confronto, gestita peggio e approdata ora alla sconfessione da parte della Suprema Corte. Una sentenza, si deve aggiungere, che arriva a solo una settimana dal voto referendario, e che infligge un colpo molto forte ad un governo palesemente in affanno e che sta cercando con ogni mezzo di non affogare.

Dopo la nostra protesta per l’incontro separato con CGIL-CISL-UIL del 24 u.s. sul rinnovo dei contratti, è arrivata ora la convocazione per oggi da parte di F.P. di CSE-FLP e altre sigle. Quando si dice navigare a vista, il Governo appare davvero alla frutta!

FLP DIFESA – Coordinamento Nazionale

Allegato 1: sentenza-n-251-2016-corte-costituzionale

Allegato 2: legge-delega-7-8-2015-n-124-per-la-riforma-p-a