Travolgente risultato del no al referendum. Renzi a casa, e con lui anche la Ministra Pinotti. Non la rimpiangeremo, dopo due anni e mezzo di impegni disattesi e di grandi delusioni. Ora si impone una profonda riflessione per tutti

Notiziario n. 142 del 5 dicembre 2016 –

La Ministra Pinotti e il Sottosegretario Rossi oggi dimissionati

La Ministra  Pinotti e il Sottosegretario  Rossi oggi dimissionari

Oggi pomeriggio, Matteo Renzi salirà al Quirinale per rassegnare nelle mani del Presidente della Repubblica le dimissioni del suo Governo dopo la scoppola ricevuta dal popolo italiano in occasione del referendum popolare di ieri, nel quale quasi il 60% degli elettori si è pronunciato contro la riforma costituzionale messa a punto dalla Ministra Boschi in modo alquanto frettoloso e rabberciato e che avrebbe portato alla modifica di buona parte della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.

La straordinaria partecipazione alle urne (quasi il 70%, percentuali da consultazione politica) e la dimensione altrettanto straordinaria del pronunciamento degli elettori (quasi il 60% per il “no”) che non ammettono discussioni di sorta,  dicono certamente che ha perso Renzi e il suo Governo e che la sconfitta è verosimilmente maturata non solo sul piano dei contenuti della riforma costituzionale proposta, certo non condivisi dal popolo italiano,  ma anche ( e forse soprattutto) per il metodo posto essere in campagna elettorale per portare voti e consensi alla causa del si, che gli italiani hanno bocciato sonoramente.

E’ in questo contesto che si iscrive certamente la poco edificante vicenda legata all’accordo tra la Ministra Madia e CGIL-CISL-UIL del 30.11.2016, che la nostra O.S. ha definito una vera e propria “marchetta pre elettorale” e un “accordo truffa” nei confronti dei lavoratori pubblici. Un accordo truffa perché fatto di cifre buttate lì senza alcuna copertura economica (85 € di aumento medio a regime, ma al 2018, e allo stato senza risorse) e fatto anche di impegni scritti tutti sulla sabbia (e oggi sappiamo che di sabbia si trattava). Un accordo truffa perché ha cercato di ridisegnare solo per mero interesse elettorale il volto di un Governo che è sempre stato poco attento alle istanze del lavoro pubblico e ancor più disattento nei confronti del ruolo delle Parti sociali, che ha sempre tenuto ai margini ed escluso da ogni confronto di merito sulle scelte di governo, un Governo che nelle ultime settimane ha improvvisamente riscoperto il valore del coinvolgimento del Sindacato e della contrattazione. E, infine, un accordo truffa firmato da un Governo e da una Ministra che tutti sapevano essere oramai moribondi. L’avevamo detto nei nostri Notiziari: attenzione, i lavoratori fessi non sono. E fessi hanno dimostrato di non esserlo, perché non si sono fatti abbindolare dall’accordo truffa e da chi ha solo voluto truccare le carte.

Con le dimissioni del Governo, escono di scena ovviamente anche la Ministra Roberta Pinotti (pardon, il Ministro Pinotti, per una volta chiamiamola come lei si è sempre firmata….) e il Sottosegretario Domenico Rossi.

FLP DIFESA aveva salutato in modo molto positivo il loro avvento alla guida della Difesa e i loro intendimenti programmatici  (vds. rispettivamente, i Notiziari n. 25 del 17.03.2014 e n. 33 del 3.04.2014).  Conoscevamo la sen. Pinotti per il suo lavoro precedente nelle Commissioni Difesa, e poi l’avevamo conosciuta più direttamente durante il Governo Letta, all’interno del quale è stata Sottosegretaria alla Difesa delegata alle relazioni sindacali. Con lei, abbiamo scritto la pagina forse più bella delle relazioni sindacali di questi ultimi dieci anni (il confronto unitario di luglio 2013 sugli schemi di decreti attuativi della L. 244/2012),  che era poi approdato alla previsione di un “regolamento” sulle funzioni civili; con lei avevamo concordato la nuova tabella di equiparazione militari/civili, oggi dopo tre anni dispersa al fronte; e da Lei avevamo sentito ad inizio mandato le parole più alte in termini di  considerazione/attenzione verso i civili. Comprensibili, dunque, le grandi speranze generate al momento del suo arrivo al Vertice del MD. Dopo due anni e mezzo,  però, dobbiamo purtroppo dire che quelle speranze sono andate miseramente deluse, anche per l’opera del Sottosegretario on. Rossi, ottima persona certo, ma che forse non ha mai smesso la giacchetta da militare.

Ora si impone per tutti un momento di profonda riflessione, e in primo luogo per quelle OO.SS. che con la pratica dei tavoli separati e degli accordi separati (14.12.2015, ce lo ricordiamo bene!) hanno portato a risultati zero per le lavoratrici e i lavoratori civili.

   (Giancarlo Pittelli)