Terza riunione per la definizione dell’ipotesi di accordo FUA 2017. Importanti modifiche rispetto alla prima bozza, ma spunta la formazione come terzo criterio per gli sviluppi economici 2017. I nostri dubbi e le nostre richieste al riguardo. Venerdì 24 la Direzione Nazionale FLP DIFESA che deciderà in merito all’incontro con la Ministra

Notiziario n. 24 del 22 febbraio 2017 –

Terza riunione negoziale, oggi, a PERSOCIV, per la definizione dell’ipotesi di accordo sulla distribuzione del FUA 2017,  che come noto fisserà anche i numeri e i criteri per la terza fase di sviluppi economici all’interno delle aree, che avranno questa volta decorrenza dal 1 gennaio 2017. La nuova proposta messa a punto da PERSOCIV, ovviamente anche sulla base dei confronti con le OO.SS. nella precedenti riunioni dell’8.02.2017 (si veda a tal riguardo il Notiziario n. 16 di pari data), reca novità importanti ed è su di esse, in particolare, che si è sviluppato il confronto odierno con FLP DIFESA (pubblichiamo su questa pagina la  bozza di ipotesi di accordo predisposta dalla D.G. per la riunione)

In via preliminare, la nostra O.S. ha richiamato l’attenzione della delegazione di parte pubblica sul fatto che parrebbe allo stato superato il rischio di poter incorrere nel limite massimo del 20% di sviluppi economici nel 2017 previsto dalle prime bozze del TUPI (Testo Unico sul Pubblico Impiego, l’ultimo dei decreti attuativi della L. 124/2015), che obbligava le Parti a correre velocemente per chiudere rapidamente l’accordo al fine di evitare  il dimezzamento dei 12.000 sviluppi previsti per quest’anno. Rischio superato, pare, alla luce delle ultime bozze del decreto attuativo, che parlano genericamente di “quota limitata di dipendenti”  ai quali attribuire le progressioni economiche, senza vincolo percentuale alcuno.  Questo ovviamente offre più tempo alle Parti per ragionare e riflettere insieme sulle scelte da operare,  e la dr.ssa Corrado ha convenuto perfettamente con questa nostra riflessione di partenza.

Ciò premesso, diamo conto della nuova proposta di AD e dei contenuti della riunione odierna.

POSIZIONI ORGANIZZATIVE – TURNI,REPERIBILITA’,PPL – INDENNITA’ Di MOBILITA’

Nella nuova bozza di ipotesi di accordo, la D.G. prevede minori assegnazioni per Posizioni Organizzative-P.O. (-87.975,35 €), Particolari Posizioni di lavoro-PPL (-235.365,24 €) e Turni (-300.748,76 €), in ragione della effettiva spesa 2015, mentre l’accantonamento per la reperibilità risulta lo stesso. A tal proposito, va utilmente segnalato ai colleghi che nel terzo tavolo tecnico riunitosi proprio ieri, si è registrata una convergenza tra Amministrazione e Parti sociali sulla necessità di proporre al Tavolo politico una ulteriore riduzione del 10% sugli accantonamenti dei fondi necessari a finanziare la reperibilità, riduzione sulla quale la nostra O.S. ha espresso condivisione. Trattasi di quasi 330.000 € che, al pari dei risparmi di cui sopra, confluirebbero nei fondi locali (FUS e Performance), e questo in linea con gli approdi attuali del tavolo tecnico che, pur persistendo le difficoltà nell’acquisire i dati necessari ad una rigorosa analisi della situazione in essere, ha inteso fornire un segnale forte nella direzione del recupero di somme necessarie a rimpolpare i fondi locali ormai asfittici.

Circa l’indennità di mobilità, è stata accolta la nostra richiesta di ridurre lo stanziamento previsto in ragione delle minori esigenze (l’accantonamento passa a 100.000 €, con un risparmio di € 70.000 €).

SVILUPPI ECONOMICI 2017

La seconda bozza predisposta dalla D.G. conferma i 12.000 passaggi complessivi per il 2017, già certificati da FP e MEF. Di diverso, rispetto alla prima bozza,  è la distribuzione dei numeri tra le diverse fasce all’interno delle tre aree. Su nostra precisa richiesta, la dr.ssa Corrado ha comunque assicurato che la predetta redistribuzione è solo il frutto di una operazione di attualizzazione  (allineamento degli sviluppi per fascia ai numeri di dipendenti oggi presenti nelle fasce), rimanendo comunque invariato il rapporto percentuale, e che produce comunque un risparmio di spesa pari a € 29.092,50.

In merito ai criteri per le procedure selettive (vds allegati 12 della nuova bozza predisposta dalla D.G.), va detto che la D.G. ha già operato alcuni aggiustamenti.  In primo luogo, ha aumentato significativamente il peso del criterio “esperienza professionale”, raddoppiando il punteggio per ogni anno di attività nella stessa area (da 0,5 a 1) alzandone il massimo da max 15 a max 30, e questo a noi va bene, ma riducendone il max punteggio raggiungibile per l’anzianità nella fascia retributiva, il perchè non abbiamo ben capito.

Sempre in tema di esperienza professionale maturata, la DG non ha accolto la nostra proposta di recuperare i punteggi (0,25) del 2016 per l’anzianità di ruolo nelle aree inferiori e gli 0,25 punti per l’anzianità nelle PP.AA. “in ruoli diversi da quelli del personale civile del MD” e quella di cancellare la previsione di punteggio per le PO in ragione della disomogeneità di attribuzione e per coerenza con l’assenza di punteggi per gli incarichi in area 2^, proposte tutte che abbiamo oggi comunque riproposto.

Per quanto attiene ai “titoli di studio” e relativi punteggi, la nuova proposta della D.G. alza per l’area 3^, come FLP DIFESA aveva chiesto,  i punteggi dei primi tre titoli, ma riconferma in toto i successivi cinque,  non adottando per la predetta area 3^ il modello MEF come noi avevamo richiesto. Per l’area 2^, invece, recepita interamente la proposta FLP, con incremento del punteggio a partire dalla licenza elementare.

La vera novità nella nuova proposta della D.G. stà però tutta nella previsione della “formazione”  come terzo criterio per le procedure selettive, a fattor comune per le tre aree e nei termini di cui all’allegato 13 (riferimento a tutta la vita lavorativa e all’attività istituzionale di AD, e dunque a raggio molto largo).

A tal riguardo, FLP DIFESA ha osservato come la proposta della formazione quale terza gamba per gli sviluppi economici nasca dalla necessità di evitare gli effetti negativi che si sono avuti nella procedura 2016, che verosimilmente verrebbero accentuati utilizzando le valutazioni di cui alle schede performance. Questo, a nostro giudizio, dovrebbe portare la Ministra Pinotti ad avere maggiore consapevolezza sul fallimento del sistema di valutazione di cui alla Direttiva 10.11.2015, e procedere rapidamente nella direzione da noi proposta (sospensione del procedimento 2016 e richiesta di deroga alla FP per il 2017, si veda il Notiziario n. 23 del 20.02.2017).  Ciò detto, a nostro giudizio occorre però evitare di cadere dalla padella nella brace, e cioè di avere come terza gamba un criterio ancor più penalizzante per la maggioranza dei colleghi,  atteso che i differenziali  di partecipazione ai processi formativi tra i lavoratori civili potrebbero essere più accentuati rispetto a quelli derivanti dai processi di valutazione. Sappiamo bene che la Difesa è il luogo dove si è sempre fatta poca formazione per tutti e tanta formazione per pochi,  e questo naturalmente allargherebbe la forbice e non amplierebbe le opportunità.

Stiamo dunque ben attenti alle scelte che facciamo, questo il richiamo venuto dalla nostra O.S., senza inseguire strategie oggi improponibili, come era avvenuto nel 2010.  Se MEF e FP certificheranno  una ipotesi di accordo che prevederà la formazione come terzo criterio, sarà effettivamente la formazione a contribuire in quota parte (max 50 punti) alle selezioni, come peraltro sta avvenendo nel Ministero dei Beni Culturali  dove le selezioni si stanno facendo sulla base della formazione fissata dall’accordo, come ha confermato la dr.ssa Corrado che ha detto di averne avuto notizia direttamente dal Direttore Generale di quel Ministero. Attenzione, dunque, a non cadere dalla padella nella brace. In ogni caso, visto che l’art. 18 del CCNL 2006/2009 prevede l’utilizzo della formazione quale criterio per gli sviluppi solo a condizione che  “le Amministrazioni abbiano garantito la formazione a tutto il personale interessato” (N.B.:“tutto”) abbiamo chiesto che preliminarmente alla scelta, l’A.D. garantisca alle OO.SS. il pieno soddisfacimento di detta condizione vincolante. Nelle more che venga chiarito questo aspetto, FLP DIFESA ha riformulato la proposta avanzata nella riunione precedente: far riferimento alla “valutazione dell’apporto partecipativo individuale all’attività progettuale” di cui al FUS 2016, il che consentirebbe di uscire dai ristretti ambiti della valutazione della “performance individuale”;  inoltre, abbiamo riproposto la rimodulazione dei punteggi (50 punti nella fascia 100-91; 45 punti nella fascia 90-71; etc.) o, in alternativa, di prendere a riferimento un punteggio per gli sviluppi pari al 50% della valutazione per l’attività progettuale, che eliminerebbe gli effetti distorsivi delle fasce e offrirebbe una maggiore progressività.

Infine, in merito agli sviluppi 2018 che la D.G. propone nel numero di 8.000, abbiamo innanzitutto fatto presente che trattasi di un numero superiore ai fini dell’attribuzione di un passaggio di fascia a tutti i lavoratori nell’arco del triennio 2016-2018; abbiamo però anche osservato che a fine triennio si riprodurrebbe la stessa situazione ereditata dal 2010, con i tre quarti del personale con un passaggio in più rispetto al restante quarto, un effetto  penalizzante per una parte di lavoratori che si sarebbe potuto evitare solo se si fossero alzati i numeri degli sviluppi 2016 all’interno di un impegno triennale che prevedeva il secondo passaggio di fascia nell’anno 2018 di coloro che avevano avuto il primo nel 2016.

Infine, abbiamo posto il problema delle risorse: per finanziare 8.000 sviluppi (ammesso che tali restino)  nel 2018 servono 16 mln di €: dove li troviamo a fronte dell’attuale dotazione del FUA Difesa che presenta margini strettissimi? Tagliando consistentemente o quasi azzerando PO, Turni, reperibilità, atteso che gli relativi accantonamenti attuali si attestano sui 13 mln €, e non basterebbero comunque?

Emerge a tal proposito, in tutta la sua forza ed evidenza, la necessità di trovare rapidissimamente risorse per incrementare il nostro FUA, questione questa che però fa registrare, allo stato, la mancanza di risposte da parte di AD e del Governo, molto attenti invece, come sempre, sul fronte del personale militare (per il riordino delle carriere, resi disponibili 977 mln, ne parleremo in un prossimo Notiziario).

PERFORMANCE INDIVIDUALE E FUS

I risparmi conseguenti ai minori impegni finanziari in materia di PO, turni, PPL, indennità di mobilità e sviluppi economici, pari allo stato a 723.181,85 € (ma potrebbero ulteriormente crescere, in funzione del taglio del 10% della reperibilità) andranno a riversarsi tutti sui fondi locali, il che porterà a un incremento di 3,08 € dell’importo pro capite per la performance individuale (da 9,93 a 13,01 €) e di 17,42 € di quello relativo al FUS 2017, importi tutti al netto oneri A.D. Il corposo stanziamento per finanziare i 12.000 sviluppi economici 2017 (€ 22.348.985, 03), uniti ai 14.287.919,19  impegnati per i 7.002 sviluppi 2016, hanno di fatto ridotto al lumicino gli importi pro capite per remunerare performance e FUS .

A tal proposito, abbiamo ribadito alla dr.ssa Corrado la nostra perplessità sul fatto che la performance individuale 2017, rispetto alla quale manteniamo tutte le nostre ben note riserve, possa essere remunerata con meno di 10 € annui netti in tasca, il che  offenderebbe la nostra dignità di lavoratori ed sarebbe lesiva dello stesso buon nome dell’Amministrazione.  Motivo per il quale abbiamo riproposto alla dr.ssa Corrado l’utilità di espungere l’art. 12 dall’ipotesi di accordo, dirottandone le somme al FUS e chiarendone le motivazioni all’interno della relazione illustrativa che accompagnerà l’ipotesi nell’iter per la certificazione. Il D.G. si è ulteriormente riservato di verificarne la praticabilità e l’accoglibilità.

Per quanto attiene al FUS, abbiamo apprezzato la riformulazione del comma 2 dell’art. 14 della bozza predisposta dalla D.G., che finalmente non prevede più, come nell’accordo FUA 2016, la possibilità dei tavoli locali di destinare le somme FUS alla performance individuale, il che ha costituito la reiterata richiesta di FLP DIFESA non accolta nella trattativa 2016 e che oggi trova finalmente accoglimento.

Preso atto di questa apertura significativa della D.G., abbiamo però segnalato alla dr.ssa Corrado la necessità di alzare il peso specifico e le competenze dei compiti assegnati ai tavoli locali, che al momento sembrerebbero sviliti e limitati alla mera ripartizione del FUS tra le finalità d’impiego di cui al comma 1.

A tal proposito, abbiamo detto di essere consapevoli che l’integrazione richiesta dipende molto dalle modifiche (se ci saranno) della Direttiva sulla performance del 10.11.2015; abbiamo pero riproposto la nostra idea che, a direttiva invariata, sia comunque possibile affidare al tavolo locale le scelte e le modalità di applicazione all’attività progettuale dei criteri previsti per la valutazione della performance.

Questi i contenuti e le risultanze della riunione odierna, ancora del tutto interlocutoria. Continueremo la discussione e la trattativa nella prossima riunione, che potrebbe essere calendarizzata entro metà marzo. A quel momento, speriamo solo che la Ministra abbia finalmente operato le sue scelte sulla direttiva performance 2017, atteso le ricadute ovvie sulla trattativa FUA.

Come già noto ai colleghi, martedì 28 p.v. la Ministra Pinotti ha convocato le OO.SS. nazionali, non già sulle tantissime questioni irrisolte e per dare le risposte che attendiamo da anni, ma sul DDL attuativo del Libro Bianco, di cui abbiamo parlato nel Notiziario n. 18 del  9 febbraio   e n. 21 del 16 febbraio ai quali naturalmente rinviamo, che sta come noto molto a cuore alla nostra Ministra.

 Venerdì 24 p.v. è convocata la Direzione Nazionale della nostra O.S., che discuterà in ordine alle questioni ancora aperte e assumerà le proprie decisioni in merito all’incontro con la Ministra.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: 22.02.2017 – 2a Bozza PERSOCIV ipotesi e allegati FUA 2017