La Ministra Pinotti racconta ai media le scelte contenute nel disegno di legge attuativo del Libro Bianco, ma tace sul nodo vero: il potere smisurato attribuito al Capo di SMD. Cresce comunque l’opposizione al provvedimento, approdato al Senato ma il cui testo ancora non è noto ad oltre un mese dall’adozione del CdM

Notiziario n. 32 del 16 marzo 2017 –

L’attuale Capo di SMD, gen. Claudio Graziano

Ha destato molta sorpresa, all’interno ma anche all’esterno del Ministero della Difesa, l’intervista concessa dalla Ministra Pinotti a La Repubblica e pubblicata il 1 marzo u.s. (gli interessati la troveranno anche su questa pagina in allegato 1). Il titolo, davvero un po’ pomposo (“Nasce il Pentagono italiano, comando unico e risparmi, così cambiano le Forze Armate”), lascia trasparire il filo conduttore della narrazione della Ministra, che mette in positivo le scelte contenute nel disegno di legge di iniziativa governativa attuativo del Libro Bianco, di cui abbiamo già riferito nei Notiziari n. 18 del 9.02.2017 e n. 21 del 16.02.2017.

Una narrazione, quella della Ministra, portata avanti attraverso messaggi precisi: un “progetto organico” ne sarebbe alla base; prevederebbe una “riduzione del numero di generali e ammiragli” in tutt’uno con la riduzione di comandi; la scelta di rimodulare la Difesa in chiave interforze sarebbe in linea con l’idea  originaria del Ministro Andreatta e preserverebbe comunque “l’identità delle FF.AA., ma al netto di ogni competizione”; infine, la creazione del “pentagono italiano” a Roma-Centocelle, dove verrà collocata la nuova Direzione Nazionale Armamenti e Logistica (DNAL), il Comando Operativo Interforze (COI) “dove si è pensato di costruire la struttura con i vertici di tutte le FF.AA.”, lasciando così immaginare utilità non solo organizzative, ma anche economie di ordine finanziario. Sin qui la Ministra.

L’intervista ha sì destato sorpresa, ma anche irritazione, per es. in Parlamento, atteso che le scelte contenute nel DDL non possono allo stato essere ancora ritenute acquisite. Ma ha in particolare innescato interrogativi e riflessioni. Quale sarebbe il “progetto organico”? quello di fare del Capo di SMD il dominus incontrastato della Difesa con un potere di fatto superiore allo stesso Ministro? E dove starebbe la supposta riduzione di ammiragli e generali,  atteso che  “le aliquote di avanzamento, ogni anno, vengono fatte in base alle vacanze che si creano e in base ai congedi per limiti di età degli alti ufficiali”? E gli annunciati “tagli di risorse e accorpamenti di Enti e comandi” sono cose che in Difesa si vivono e si praticano da molti anni, dove starebbe dunque la grande novità? E, in quanto alla tutela dell’identità di ciascuna F.A., qualcuno si è chiesto cosa farà il Capo di una F.A., se non  “presenziare alle cerimonie in giro per l’Italia, visto che non potrà decidere più su nulla, tranne mantenere l’operatività della propria forza armata, con i soldi e i mezzi che il Grande Capo elargirà.”.

E qui si arriva al vero nodo del problema, la figura del nuovo Capo di SMD, il nuovo e vero Capo di tutte le FF.AA., che “deciderà tutto: i finanziamenti, gli investimenti, le promozioni dei generali e ammiragli, insomma avrà un potere “totale”, mai visto, diciamo noi, nei settant’anni della nostra storia repubblicana, e questo pone davvero un gran problema. La Ministra su questo però glissa, nascondendosi dietro il paravento dell’ ex Ministro Andreatta, che certamente è stato l’ispiratore della legge 25/1997, ma che non ha mai pensato, per esempio, di sottrarre la Direzione Nazionale Armamenti al Segretario Generale o la logistica alle FF.AA. per trasferirle sotto SMD.

Sul bilancio della Difesa, infine, è vero che siamo al di sotto del 2% del PIL, ma la Ministra dovrebbe anche ricordare che  gran parte degli investimenti militari gravano sul bilancio del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico)  e che, se calcolati insieme, i due bilanci supererebbero, e anche di molto, il tetto del 2%.

Su questa stessa pagina, ina allegato 2,  pubblichiamo anche l’articolo de“Il Manifesto” sull’intervista della Ministra.

Ovviamente la sen. Pinotti non ha dedicato neanche una parola ai civili e neanche un rigo ai problemi veri che vive oggi la Difesa, in primis quelli degli Enti  industriali abbandonati al loro destino, senza risorse e senza turnover. Lo ha ricordato, in una intervista a “La Nazione”,  l’ex Capo di SMM amm. G. De Giorgi, che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 3.

Anche di questi problemi, che la nostra gente vive sulla propria pelle, vorremmo discutere con la Ministra nell’ incontro che era previsto per oggi, ma che è stato differito al 21 p.v.. (si veda l’allegato 4 pubblicato su questa stessa pagina).

Intanto pare che l’Uffico Drafting del Senato abbia restituito il testo del DDL all’ Ufficio legislativo del nostro Ministero: problemi?? e quali?

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 01.03.2017 – Intervista Ministra Pinotti a La Repubblica

Allegato 2: 07.03.2017 – Articolo de Il Manifesto

Allegato 3: 06.03.2017 – Intervista ex Capo di SMM amm. G. De Giorgi

Allegato 4: Lettera del Gabinetto di differimento dell’incontro Ministra – OO.SS.