Pubblichiamo il testo approdato al Senato (Atto n. 2728) e la documentazione a corredo del DDL attuativo del Libro Bianco che reca riorganizzazione dei Vertici e conferisce deleghe al Governo per la revisione del modello operativo FF.AA. Ora l’esame del Parlamento. Richiesta unitaria CGIL-UIL-FLP di audizione

Notiziario n. 33 del 20 marzo 2017 –

Il Capo di SMD gen. Graziano e la Ministra Pinotti

A oltre quaranta giorni dal via libera del Consiglio dei Ministri del 9 feb. u.s., ha visto finalmente la luce sul sito del Senato il Disegno Di Legge (DDL) attuativo del Libro Bianco che era stato pubblicato a fine aprile 2015. Il parto è stato particolarmente lungo e laborioso: quasi due anni per la messa a punto del DDL (la previsione del  Libro Bianco era invece di max sei mesi), e ora questo ulteriore ritardo nell’ufficializzazione del testo, lasciano immaginare che l’operazione tesa a modificare  profondamente l’attuale assetto della Difesa non scorra poi così piana,come certamente vorrebbero gli ideatori e i sostenitori .

Pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1 il provvedimento in argomento, classificato come Atto Senato n. 2728 e recante “Riorganizzazione dei vertici del Ministero della difesa e delle relative strutture. Deleghe al Governo per la revisione del modello operativo delle Forze armate, per la rimodulazione del modello professionale e in materia di personale delle Forze armate, nonché per la riorganizzazione del sistema della formazione”  e ne pubblichiamo anche tutti i documenti a corredo: la Relazione illustrativa”, la “Relazione tecnica”, l’ “Analisi tecnico-normativa” e l’Analisi dell’impatto della regolamentazione (AIR)”.

Dunque, si apre ora la fase decisiva dell’esame da parte dei due rami del Parlamento, e noi speriamo che il provvedimento venga significativamente modificato.  Il nostro giudizio al riguardo è stato molto netto sin dal primo apparire del Libro Bianco, e nel frattempo non abbiamo certo cambiato opinione.

Il punto più critico riguarda il nuovo ruolo, preponderante e assoluto, attribuito al Capo di SMD, il nuovo vero “padrone” della Difesa, in possesso di leve vecchie e nuove (la DNA-Direzione Nazionale Armamenti e il costituendo Comando Logistico Difesa ,in primis), molto più efficaci e operative rispetto a quelle dello stesso Ministro, che ridurranno fortemente le competenze attuali e l’autonomia delle FF.AA., in primo luogo in  materia di carriere della dirigenza militare e di formazione, e che produrranno “quell’uomo forte solo al comando” che a noi, convinti che in democrazia sia fondamentale l’equilibrio tra i poteri, non piace per nulla.

Ma ci sono anche altre scelte che riteniamo negative:  il depotenziamento di SEGREDIFESA, che perderà la funzione più importante, la DNA, che transiterà a SMD, con tutti gli interessi legati all’industria della difesa che si trascinerà dietro; il rapporto non chiarito con il massiccio riordino in chiave riduttiva (di strutture e di personale) delle FF.AA. avviato dalla Legge 244/2012 e dai tre decreti attuativi (nn. 7 e 8/2014 e n. 91/2016); le corpose novità in materia di bilancio, non più tripartito; c’è il problema delle risorse che servono per questa riforma e del chi ne pagherà i costi, in un momento di grande sofferenza sociale ed economica del Paese; c’è inoltre il progetto di soppressione dell’area industriale della Difesa, con previsione di cessione di strutture e personale all’industria privata; e c’è infine, per noi civili, l’ulteriore nostra marginalizzazione per dare più ruolo e funzioni ai militari, in primis in area SMD.

Seguiremo da vicino i lavori parlamentari e cercheremo anche di interloquire con le Commissioni competenti, con la speranza che alla fine il provvedimento venga molto modificato. Non sarà certamente una cosa facile.

E’ in atto infatti un’offensiva mediatica dei Vertici della Difesa tesa a fornire all’opinione pubblica una lettura rassicurante e positiva del provvedimento: dopo l’intervista alla Ministra Pinotti del 1 marzo u.s. (“Nasce il Pentagono italiano, comando unico e risparmi, così cambiano le Forze Armate”) di cui abbiamo già dato conto ai colleghi con il Notiziario n. 32 del 16.03.2017,  il giornale “La Repubblica” ha dato spazio a una nuova intervista, questa volta al Capo di SMD gen. Claudio Graziano, che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 3.

Il pretesto era quello di parlare di cyberdifesa,  ma poi l’intervista vira tutta sul progetto di riforma, di cui vengono evidenziati i supposti benefit, tra i quali i tutti da dimostrare tagli di generali e ammiragli, segnalando finanche le virtù taumaturgiche del progetto al punto da affermare che, dopo la riforma, non assisteremo più “ai capitoli peggiori della nostra storia militare segnati dalla mancanza di coordinamento tra le singole FF.AA.: aerei che colpiscono nostre navi e viceversa”, che offre una visione non proprio esaltante delle FF.AA. che furono, e che in parte ancora oggi sono.  No comment, al riguardo!

Infine, pubblichiamo in allegato 4 la richiesta unitaria di audizione sul DDL in argomento inviata da CGIL FP – UIL P A e FLP DIFESA al Presidente della IV Commissione Difesa del Senato

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1 – Atto Senato n. 2728 :    Il testo del Disegno di Legge A.S. 2728      Relazione illustrativa A.S. 2728 con allegato    Relazione tecnica A.S. 2728     Analisi tecnico normativa A.S. 2728     Analisi Impatto della Regolamentazione (AIR) A.S. 2728

Allegato 2 –  Libro Bianco 2015 per la sicurezza internazionale e la difesa

Allegato 3 –  15.03.2017 – La Repubblica, intervista al Capo di SMD

Allegato 4  – 20.03.2017 Richiesta unitaria di audizione DDL