Pubblichiamo gli schemi dei due decreti legislativi che integrano e modificano il D.Lgs. 165/2001 (testo unico sul pubblico impiego) e il D.Lgs 150/2009 (misurazione/valutazione performance e premialità) adottati in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 23.02.2017 e ora approdati alla Camera per il relativo parere

News del 7 marzo 2017, h. 15.00

Sono approdati alla Camera dei Deputati, per il previsto pare,  due provvedimenti che interessano molto da vicino i lavoratori pubblici, che sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri del 23 febbraio u.s  su proposta della Ministra alla Pubblica Amministrazione Maria Anna Madia, in attuazione della riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124).

1. Atto Governo n. 391 – Modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150, in attuazione dell’articolo 17, comma 1, lettera r), della legge n.124 del 2015, in materia di valutazione della performance dei dipendenti pubblici, che “introduce, tra le altre, le seguenti novità: viene chiarito che il rispetto delle disposizioni in materia di valutazione costituisce non solo condizione necessaria per l’erogazione di premi, ma rileva anche ai fini del riconoscimento delle progressioni economiche, dell’attribuzione di incarichi di responsabilità al personale e del conferimento degli incarichi dirigenziali; la valutazione negativa delle performance rileva anche ai fini dell’accertamento della responsabilità dirigenziale; ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare e a valutare la performance con riferimento all’amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti o gruppi di dipendenti; oltre agli obiettivi specifici di ogni amministrazione, è stata introdotta la categoria degli obiettivi generali, che identificano le priorità in termini di attività delle pubbliche amministrazioni coerentemente con le politiche nazionali, definiti tenendo conto del comparto di contrattazione collettiva di appartenenza; gli Organismi indipendenti di valutazione (OIV), tenendo conto delle risultanze dei sistemi di controllo strategico e di gestione presenti nell’amministrazione, dovranno verificare l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi programmati durante il periodo di riferimento e segnalare eventuali necessità di interventi correttivi; viene riconosciuto, per la prima volta, un ruolo attivo dei cittadini ai fini della valutazione della performance organizzativa, mediante la definizione di sistemi di rilevamento della soddisfazione degli utenti in merito alla qualità dei servizi resi; nella misurazione delle performance individuale del personale dirigente, è attribuito un peso prevalente ai risultati della misurazione e valutazione della performance dell’ambito organizzativo di cui hanno essi diretta responsabilità; è definito un coordinamento temporale tra l’adozione del Piano della performance e della Relazione e il ciclo di programmazione economico-finanziaria; sono introdotti nuovi meccanismi di distribuzione delle risorse destinate a remunerare la performance, affidati al contratto collettivo nazionale, che stabilirà la quota delle risorse destinate a remunerare, rispettivamente, la performance organizzativa e quella individuale e i criteri idonei a garantire che alla significativa differenziazione dei giudizi corrisponda un’effettiva diversificazione dei trattamenti economici correlati”.

1. Atto Governo n. 393 – Modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego (TUPI), di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165  in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, che “introduce disposizioni mirate al raggiungimento dei seguenti obiettivi:  il progressivo superamento della “dotazione organica”, fermi restando i limiti di spesa, attraverso il nuovo strumento del “Piano triennale dei fabbisogni”, e la definizione di obiettivi di contenimento delle assunzioni, differenziati in base agli effettivi fabbisogni e la rilevazione delle competenze dei lavoratori pubblici; la disciplina delle forme di lavoro flessibile, anche al fine di prevenire il precariato, unitamente ad una soluzione transitoria per superare il pregresso: viene stabilito a regime il divieto per le pubbliche amministrazioni di stipulare contratti di collaborazione e vengono introdotte specifiche procedure per l’assunzione a tempo indeterminato di personale in possesso dei requisiti; l’introduzione di norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, finalizzate ad accelerare e rendere concreta e certa nei tempi l’azione disciplinare; la possibilità di svolgimento dei concorsi in forma centralizzata o aggregata (estesa alle Regioni) e la definizione di limiti, in relazione al numero dei posti banditi, per gli idonei non vincitori; l’integrazione nell’ambiente di lavoro delle persone con disabilità, anche attraverso l’istituzione di una Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità” 

I virgolettati sono tratti dal comunicato stampa diffuso da Palazzo Chigi  a conclusione della riunione del Consiglio dei Ministri. Avremo comunque modo, nei prossimi giorni, di proporre le nostre considerazioni al riguardo di entrambi i testi, che ci toccano molto da vicino anche come dipendenti civili della DIFESA.

Ne pubblichiamo, su questa stessa pagina, i testi approdati in Parlamento,  con le relative relazioni illustrative che li accompagnano.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA

Allegato 1: A.G. n. 391 – schema decreto legislativo modificativo D.Lgs. 165/2001

Allegato 2: Relazione illustrativa Sch. D. Lgs mod 165

Allegato 3: A.G. n. 393 – schema decreto legislativo modificativo del D.Lgs. 150/2009

Allegato 4: Relazione illustrativa schema D. Lgs. modificativo 150