Il gioco dei bussolotti nel piccolo teatro della Difesa. Nota scomposta e aggressiva di CGIL, CISL e UIL Difesa, oggi riaffratellate dopo le fratture del passato, e anatema e tavoli separati contro FLP DIFESA, a cui rispondiamo ben volentieri e con la schiena dritta. La non firma della preintesa solo un pretesto, i motivi sono ben altri…… FLP non ha comunque firmato il CCNL

Notiziario n. 15 del 12 febbraio 2018 –

Nella scorsa settimana, è stata pubblicata sui siti dei Coordinamenti Nazionali Difesa CGIL-CISL-UIL una loro nota datata 2.02.2017, il che appare, evidentemente, un refuso, atteso che, a quella data, una nota unitaria tre le tre OO.SS., oggi riconciliate e riaffratellate, sarebbe stata davvero inimmaginabile, stante le fratture dell’epoca che li aveva poi condotte alla separazione.

Da quel che si legge, il motivo scatenante di quella nota sarebbe la pubblicazione sul nostro sito del Notiziario n. 9 del 29.01.2018 nel quale erano definiti “povero e pessimo il contratto”  e “un attacco alla democrazia e alla partecipazione”  la norma che detta l’esclusione dai tavoli decentrati delle OO.SS. non firmatarie del CCNL. E giù con una sequela di fendenti, dai toni e dai contenuti sprezzanti, virulenti e  pesantemente aggressivi nei confronti di FLP DIFESA.

A tal riguardo, poniamo tre semplici interrogativi.

Il primo: nel far presente ai colleghi poco attenti che il Notiziario incriminato recava una nota di commento della nostra Federazione sulla preintesa (Federazione FLP, era scritto nel titolo….), riportata nel suo testo integrale peraltro virgolettato, corsivato e anche diversamente colorato, non comprendiamo l’equivoco intervenuto nell’attribuzione dello scritto a FLP DIFESA. Particolare non trascurabile e domanda conseguente: quella nota a firma della Segreteria Generale FLP è stata pubblicata e diffusa in tutte le Amministrazioni del comparto, e, da quel che ci risulta, non ha dato luogo a reazioni così scomposte e aggressive a nessun livello, né in quello federale né di settore, ma solo in Difesa. Come mai?

Secondo interrogativo: in passato, anche in ambito Difesa, non abbiamo mai assistito da parte di CGIL CISL e UIL  ad attacchi e scomuniche tra loro, anche in presenza di posizioni confederali e federali diverse e anche parecchio conflittuali: si ricordino i tempi di Brunetta, con CISL e UIL che ne sostenevano l’azione e le scelte anche firmando l’Intesa del 4.02.2011, e la CGIL su ben altre posizioni. O più recentemente, a proposito delle  norme introdotte nella legge di bilancio 2018  sui pensionamenti, e con gli stessi schieramenti: CISL E UIL favorevoli alle scelte del Governo e CGIL su ben altra posizione. E allora perché, nella circostanza, posizioni diverse di federazione producono rotture nel settore Difesa?

Infine, il terzo interrogativo: si è sempre detto, e affermato anche nella nota di CGIL-CISL-UIL Difesa,  come il dissenso sia lecito e come sia legittimo esprimere opinioni diverse e giudizi anche critici, il che rappresenta il sale della democrazia. E allora, come mai, solo per averlo praticato nella circostanza, FLP dà scandalo e noi subiamo anatemi e scomuniche, armamentario questo tipico di stagioni ed epoche oramai lontane?

Ecco, allora, che appare evidente come l’anatema di CGIL-CISL-UIL contro FLP DIFESA abbia motivazioni diverse da quelle che si vorrebbe far credere, che la preintesa c’entri poco, che le vere motivazioni siano tutte e solo interne al M.D., e che il richiamo alle vicende del CCNL sia solo un pretesto.

Andiamo in chiaro. Le lavoratrici e i lavoratori hanno memoria di quanto sia successo in questi mesi: la frattura di fine 2016 tra CGIL-CISL-UIL Difesa maturata a seguito dei fallimentari risultati ottenuti nel confronto con A.D.; la voglia da parte di CGIL e UIL di percorrere altre strade e con altri compagni di viaggio, e da qui la messa da parte di CISL e l’avvicinamento a FLP DIFESA che ha avuto allora il sigillo dei 300 delegati territoriali partecipanti all’assemblea unitaria del 24.02.2017 (anche la sterzata?); l’avvio, da febbraio 2017, del percorso unitario di mobilitazione da parte di CGIL-UIL-FLP Difesa; quindi, l’accordo del 5 aprile, dai contenuti ritenuti storici secondo il giudizio unitariamente espresso nelle decine e decine di assemblee fatte tra aprile e luglio 2017 su tutto il territorio nazionale. Poi, invece, da settembre scorso, il sentore che qualcosa si fosse modificato nel rapporto tra noi e CGIL e UIL, anche perché il quadro era nel frattempo cambiato, e la voglia da parte di CGIL-UIL di ritrovarsi con CISL sul piano politico (e non solo su vicende territoriali) appariva sempre più chiara ed evidente.

Vittima predestinata in questa sorta di “gioco dei bussolotti” nel piccolo teatro della Difesa non poteva che essere la nostra O.S. . Ci voleva però un pretesto per giustificare il riavvicinamento a CISL e la rottura con chi era stato sino a quel momento uno stimato compagno di viaggio, e pure con qualche buon risultato in base allo stesso  giudizio di CGIL e UIL. E il pretesto è alla fine arrivato, ed è stato la non firma dell’Ipotesi CCNL da parte di FLP e i suoi comunicati successivi, ma non ha proprio convinto nessuno.

Ecco dunque perché la scelta di FLP di non firmare la preintesa e i suoi comunicati non hanno portato a fratture e alzate di scudi in altre Amministrazioni, e invece hanno prodotto un terremoto in Difesa.

Sia chiaro: non contestiamo di certo la scelta di CGIL e UIL di ridare vita alla triade storica, scelta del tutto legittima, ci mancherebbe pure. Contestiamo però il modo come quella scelta è stata operata, e la via demagogica e pretestuosa attraverso la quale ci si è arrivati.  Comprendiamo bene, comunque, come non sarebbe stato facile spiegare ai lavoratori la frattura tra noi, anche in relazione al percorso fatto insieme da CGIL-UIL-FLP e ai risultati ottenuti. Ma, per onestà,  questo si sarebbe dovuto fare.

Si ritenevano negativi  i risultati ottenuti? Bene, lo si poteva dire chiaramente e poi tornare alle origini; si ritenevano invece quei risultati (fondo 21 mln nel triennio 2018-20; 130 assunzioni tecniche; modifiche direttiva performance; recupero contrattazione locale e separazione dei sistemi valutazione di FUS e performance; bando di mobilità 2018, che vedrà la luce a breve; etc.) parzialmente positivi o addirittura positivi nelle condizioni date (in soli 9 mesi e a fronte del poco o nulla realizzato negli anni precedenti), ed allora il fronte unitario tra CGIL-UIL-FLP andava salvaguardato e irrobustito, non azzerato. Come si era fatto fino a luglio, valorizzandolo nelle assemblee indette insieme a partire da aprile, come hanno avuto modo di sentire direttamente dai protagonisti tutti i lavoratori partecipanti.

Poi, però, il quadro è cambiato, altre esigenze sono intervenute, e si è scelto di rovesciare il tavolo. E di rovesciarlo fino a tal punto da chiedere la reintroduzione dei famigerati e anacronistici “tavoli separati”, che è sempre stato considerato dai lavoratori un disvalore e un’arma in più per Amministrazione Difesa, che ci sguazza felice. E infatti A.D. ha accolto subito la richiesta di CGIL-CISL-UIL, sponsorizzata nell’occasione anche da UNSA. Incredibile!

Ma come, tavoli separati con chi sino qualche mese fa si facevano insieme le assemblee e si sosteneva il confronto anche aspro con A.D. sulla base di una piattaforma comune? Cosa da non credere!

A gioire è comunque solo la controparte: “divide et impera”… Un deciso ritorno all’indietro delle relazioni sindacali, dunque, che ci avvicina al Burundi, con tutto il rispetto per quel Paese. E non lo diciamo  certo perchè preoccupati per la nostra tenuta, abbiamo resistito in passato, lo faremo anche ora.

Tre considerazioni ulteriori su altre affermazioni contenute nella nota CGIL-CISL-UIL Difesa.

La prima: quando si parla di “aver riconquistato il contratto di P.I.”,  bisognerebbe onestamente ricordare come questo sia solo frutto del ricorso di FLP, che è merito storico della ns. Federazione. Pubblichiamo in allegato 1 la sentenza n. 178/2015 della Corte Costituzionale, e invitiamo a leggere a pg. 2.

La seconda: la chiamata in causa di FIOM-CGIL non è certo una caduta di stile, perché tale non può essere il richiamo ad una sentenza della Corte Costituzionale (la n. 231/2013). La quale Corte, sulla base di un meritorio ricorso FIOM, ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 19, primo comma, lettera b), della legge 20 maggio 1970, n. 300…nella parte in cui non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale possa essere costituita anche nell’ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie dei contratti collettivi applicati nell’unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell’azienda”.  Qui sta tutta la novità rispetto alla norma che esclude dai tavoli decentrati le OO.SS. rappresentative non firmatarie del CCNL.  Abbiamo chiesto che il contratto tenesse conto della sentenza, ma non lo si è voluto fare. E’ come se un partito, votato dai cittadini e presente in Parlamento e che si esprimesse contro una legge, fosse cancellato……

La terza e ultima considerazione: la non firma sul CCNL non è una esclusiva FLP, ricordiamo che l’ultimo CCNL Ministeri (biennio 2008-2009), che ripubblichiamo sul questa pagina in allegato 2, non è stato firmato anche da CGIL. Assicuriamo comunque che la nostra firma tecnica sul CCNL non ci sarà, in quanto FLP è intenzionata a difendere, anche con ricorsi in giudizio, il principio democratico che legittima la presenza ai tavoli sulla base della sola rappresentatività  e non su quella di una forzata adesione al CCNL.

Infine, prendiamo atto che i nostri Notiziari, una volta anche apprezzati, vengano oggi giudicati da CGIL-CISL-UIL Difesa “lunghissimi, logorroici e  monotoni”.  Da parte nostra ,invece, evitiamo per carità di patria ogni commento sui  loro comunicati, e rinviamo ai lavoratori il giudizio.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Sentenza Corte Costituzionale n-178-del-2015  (vds in particolare a pag. 2)

Allegato 2: CCNL MINISTERI biennio 2008-2009

ATTENZIONE

ARAN, h. 15.00 di oggi 12.02.2018: firmato il CCNL deel comparto Funzioni Centrali, FLP non ha firmato.  Domani pubblicheremo il comunicato stampa della nostra Federazione

Si è chiusa anche la trattativa per il comparto Istruzione e Ricerca:  la relativa preintesa è stata sottoscritta però solo da CGIL-CISL UIL, mentre GILDA (con FLP nella Confederazione CGS) e CONFSAL SNALS non hanno firmato (apri IPOTESI CCNL 9-2-2018 ISTRUZIONE_RICERCA)