Finisce l’era Pinotti. Per i lavoratori civili, risultati certamente non all’altezza degli impegni assunti e delle speranze che avevano suscitato. In cinque anni al vertice del Ministero, non c’è stata la svolta promessa, e gli steccati con il personale militare non solo non sono stati superati, ma sono addirittura cresciuti. Ed ora il nuovo Ministro: sarà la prof. Trenta? Il programma di M5S e Lega per la Difesa, un pò pochino…

Notiziario n. 54 del 25 maggio 2018 –

La Ministra Roberta Pinotti lascia la Difesa salutata dagli F 35

A quest’ora, dopo l’incarico dato al prof. Conte di formare il nuovo Governo, la Ministra Pinotti starà preparando gli scatoloni per lasciare definitivamente gli uffici di via XX Settembre, e questo dopo oltre 5 anni di incarichi di vertice nel M.D. (10 mesi da Sottosegretario, dal 2.05.2013 al 20.02.2014;  poi, oltre quattro anni da Ministra, essendo in carica dal 21.02.2014). E dunque tempo di bilanci, e noi vogliamo dire la nostra.

La sua avventura nel Ministero della Difesa era stata accompagnata, all’inizio, da grandi speranze, in quanto politico buon conoscitore delle cose di casa Difesa, in ragione delle sue esperienze nelle Commissioni parlamentari, e in quanto ritenuto molto attento alle ragioni del personale civile e al rapporto con le OO.SS.

E in partenza è stato proprio così: ricordiamo, da Sottosegretario,  i tre giorni di confronto sugli schemi di DD. Lgs. attuativi della legge 244/2012, che videro recepite alcune importanti istanze di parte sindacale (Notiziario n. 87 del 30.07.2013) e, poi, l’accordo sulla nuova tabella di corrispondenza tra gradi militari e inquadramenti civili (Notiziario n. 122 del 12.11.2013).

E anche i suoi primi passi, da Ministro, erano stati per noi molto confortanti: ricordiamo tutti la prima audizione parlamentare (15.03.2014), nella quale,  illustrando alle Commissioni Difesa le sue “linee programmatiche”, aveva pronunciato parole mai sentite sulla valorizzazione delle “eccellenze sicuramente presenti tra il personale civile”  e sulla necessità di superare gli steccati che hanno circoscritto tradizionalmente i civili della Difesa a specifici compiti e funzioni, escludendoli da altre riservate di norma al personale militare”  (ripubblichiamo su questa stessa pagina, in allegato 2, quella relazione). Impegni importanti, dunque, e, conseguentemente, grandi attese da parte nostra.

Che però oggi, a distanza di cinque anni,  appaiono in tutta evidenza per quelli che sono stati: grandi annunci, ma poche realizzazioni.  Dopo i suoi cinque anni, non ci pare proprio che il personale civile sia stato “valorizzato” e, se poi guardiamo al rapporto con i militari, gli steccati non sono stati per nulla rimossi e, anzi, la forbice si è certamente ampliata, sia sotto il profilo economico che normativo (si pensi solo alle novità recate dal D. Lgs. 94/2017).

Ed è stato proprio sul piano del giudizio negativo, che allora ci accomunava in merito all’operato della Ministra, che a febbraio 2017 CGIL, UIL e FLP DIFESA avviarono una iniziativa unitaria di mobilitazione e di lotta che sfociò alla fine nell’accordo del 5 aprile, accordo che portò alla fine, e in soli nove mesi, ad alcuni risultati positivi, primo fra tutti  i 21 milioni di euro per il triennio 2018-2010 ancorchè destinati alla produttività),  ma anche a ennesime prese in giro (es: tabella corrispondenza militai/civili del novembre 2013, mai entrata in vigore).

Nel complesso, i cinque anni della Ministra (sono stati solo tre gli incontri con le OO.SS.!) non hanno segnato quella svolta sulla quale Lei si era impegnata e che noi attendavamo. Tutt’altro. Ad esserne convinta, sembra essere la stessa Pinotti che, nell’ultimo messaggio del 18 u.s. indirizzato ai civili (che pubblichiamo in allegato 3 su questa stessa pagina), dopo aver ricordato gli obiettivi raggiunti tra i quali ha collocato (ed è tutto dire!) anche il protocollo sulle funzioni civili che ha poi generato la Direttiva SMD/SGD che non ha cambiato di una sola virgola lo statu quo nell’impiego civile nel rapporto con l’impiego dei militari,  afferma che “il cammino per la valorizzazione è ancora lungo” . Il che, a pensarci bene, dopo 10 mesi da Sottosegretario e oltre 4 anni da Ministra, appare una vera e propria dichiarazione di fallimento o quasi.

Ci prepariamo ora a vivere una nuova esperienza, che speriamo sia per noi un po’ più proficua. Il prof. Conte ha avuto il 23 u.s. dal Presidente Mattarella l’incarico di formare il nuovo governo sostenuto da M5S e Lega, il che ovviamente porterà anche alla nomina del nuovo Ministro Difesa.

In questi giorni, i media si sono sbizzarriti nelle previsioni (l’amm. Binelli Mantelli; poi l’ex Sottosegretario Crosetto, che si è poi dimesso dalla Camera; etc.), che però, in queste ore, stanno convergendo sul nome della prof. Elisabetta Trenta (M5S, ancora un tecnico!), esperta di sicurezza, ma sulla quale gli stessi media riferiscono di perplessità da parte del Quirinale. Vedremo quale la scelta finale.

Per il momento, nell’attesa, possiamo il nostro tempo con la  lettura del programma per la Difesa contenuto nel “contratto di Governo” tra M5S e Lega, che pubblichiamo in allegato 1 su questa stessa pagina. Un pò troppo general generico, o no?

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Contratto di governo M5S-Lega – il programma per la Difesa

Allegato 2: 18.05.2018 – Messaggio della Ministra Pinotti al personale civile

Allegato 3: 15.03.2014 – La relazione della Ministra Pinotti alle Commissioni difesa