L’audizione parlamentare del gen. Graziano, Capo di SMD, a pochi mesi dalla fine dell’incarico. Criticità del quadro internazionale e ruolo dell’Italia; bilancio finanziario 2018; problematiche del personale e ruolo dei civili; processi di riordino delle FF.AA., rispetto ai quali ha tenuto basso il profilo relativo alle scelte operate dal Libro Bianco. Segno dei tempi nuovi, evidentemente

Notiziario n. 89 del 20 agosto 2018 –

Il Capo di SMD, gen. Claudio Graziano

A distanza di solo qualche giorno dall’audizione della Ministra Trenta, della quale abbiamo riferito nel Notiziario n. 86 del 9 u.s., in data 1 agosto u.s. si è svolta, presso le Commissioni Difesa del Parlamento riunite in seduta congiunta, l’audizione del Capo di SMD, gen. C. Graziano, il quale lascerà a novembre il comando delle nostre FF.AA. e andrà a presiedere il Comitato Militare dell’ Unione Europea, audizione in questo caso limitata al solo intervento iniziale del Capo di SMD,  essendo stata rinviata al dopo ferie la parte relativa alla discussione (sul ns. sito, video e resoconto).

Il Capo di SMD ha affrontato quattro temi: il quadro internazionale e i compiti delle FF.AA.; la riorganizzazione FF.AA. all’interno di un orizzonte quindicinale; il bilancio finanziario della nostra Amministrazione; le problematiche del personale della Difesa.

A giudizio del gen. Graziano, il contesto internazionale appare estremamente complesso e complicato, e anche in continua mutazione sul piano delle minacce che mostrano “continuamente una capacità di sorprendere la comunità internazionale che si dimostra spesso impreparata e disorientata.. di fronte alla necessità di garantire una risposta rapida, unitaria e globale ”. E, tra le minacce più preoccupanti, il Capo di SMD ha indicato quella “terroristica di matrice confessionale”.  Occorre pertanto essere pronti a difendersi e a tal riguardo ha segnalato la centralità della difesa cybernetica, a cui andrà dedicata molta attenzione.

In materia di riordini / ristrutturazione, il Capo SMD ha ricordato come “il processo di trasformazione che interessa le FF.AA. dura ormai ininterrottamente dalla fine degli anni 90” e che “se da un lato ha generato grandissima flessibilità, dall’altra parte richiede ora un periodo lungo di stabilità programmatica”. Ha quindi accennato, ma in modo lieve e solo interrogativo, al destino delle scelte operate dal Libro Bianco (di cui il gen. Graziano è stato grande ispiratore e sostenitore), che invece nelle sue precedenti audizioni ne era stato al centro, con ripetute  richieste di approvarne i provvedimenti attuativi. E’ di tutta evidenza come il mutato atteggiamento sia in relazione al nuovo quadro politico-parlamentare.

Sotto il profilo finanziario, il Capo di SMD ha ricordato che il bilancio della Difesa sfiora i 21 mld di € che, con i fondi del MISE e delle missioni si arrivi quest’anno complessivamente a 24,7,  risorse certo importanti che però consentono di mantenere in piena efficienza solo la quota parte degli assetti impiegata nelle missioni.  Sul piano delle voci di bilancio, le spese di investimento toccherebbero il 21% e dunque in linea con altre nazioni; quelle per il personale il 67% (molto superiore dunque ad altre nazioni, questo però lo diciamo noi); infine, quelle per  l’esercizio solo il 10% (detti numeri sommati fanno 98, ne mancano 2 per arrivare a cento: dove stanno?), con l’Esercito che è in affanno e per la quale F.A.  il Capo di SMD ha auspicato una legge ad hoc, dopo gli investimenti per gli F35 a favore dell’Aeronautica e la legge navale per la Marina varate negli anni scorsi.

Il gen. Graziano ha quindi affrontato le questioni del personale, che ha detto essere “al centro del sistema Difesa”, e rispetto al quale ha segnalato, in termini di priorità assolute, i temi relativi al benessere organizzativo e alla sicurezza dell’ambiente di lavoro. Ha parlato in particolare del personale militare (6.200 le unità impegnate nelle missioni internazionali, 7.200 quelli operanti in Strade Sicure), e ha ribadito più volte la necessità che siano costantemente allineati i trattamenti del personale delle FF.AA. rispetto alle altre categorie del comparto sicurezza e difesa, nel rispetto del principio della della c.d. equiordinazione. E per i civili?

Infine, a differenza della Ministra Trenta che in audizione ci ha totalmente oscurato, il Capo SMD ha anche accennato alle problematiche del personale civile, che ha definito “pilastro fondamentale”  del sistema Difesa. Ha ricordato la riduzione dei ruoli di cui alla legge 244/2012, e soprattutto l’invecchiamento della forza lavoro per mancanza di turnover. Da qui la richiesta di un “mutamento profondo” delle politiche sin qui adottate verso il “comparto civile”, che dovrà assumere “un ruolo di maggiore responsabilità”, e ha richiesto l’assunzione di nuove unità di personale, in primis verso Stabilimenti, Arsenali ed Enti del mantenimento.

Grazie al Capo di SMD per l’attenzione, ma in questi anni non è che si sia proceduto molto in questo senso di marcia…..

(Giancarlo Pittelli)