A oltre due anni dall’emanazione del primo (luglio 2016), ancora non c’è traccia dell’avvio del secondo bando di mobilità interna ordinaria volontaria. E’ dunque bloccato da oltre due anni l’istituto della mobilità interna ordinaria, con un danno notevole per i lavoratori interessati. Se la situazione non si dovesse sbloccare a breve, valuteremo la praticabilità di azioni legali contro A.D.

Notiziario n. 102 del 18 settembre 2018 –

Noi pensiamo davvero che, per quanto attiene l’incredibile vicenda legata all’emanando (da due anni, campa cavallo!) bando di mobilità interna ordinaria volontaria, Amministrazione Difesa stia davvero scivolando nel ridicolo, e ci chiediamo come mai le altre sigle assistano imperterrite e inerti a questo scempio, che da una parte reca un gran danno ai lavoratori interessati e dall’altra offende la  stessa dignità delle controparti.

Ma partiamo dalle ultime puntate. Dai comunicati delle sigle (quelle firmatarie del CCNL) partecipanti, avevamo appreso che il 27 luglio luglio si erano completati, con STAMADIFESA per l’area tecnico/operativa e con SEGREDIFESA per l’area tecnico/amministrativa, i “confronti“ previsti dall’art. 5  del CCNL in ordine ai c.d. ““gradi di scopertura organica massima sostenibile per ciascun Ente e per singolo profilo professionale”.

Dalla nota unitaria di CGIL-CISL-UIL + UNSA (3+1) del 1 agosto, avevamo  appreso che si erano conclusi, e anche in modo molto rapido,  i predetti confronti (attenzione, però: confronto ai sensi dell’art. 5 CCNL 2016-2018, e non contrattazione, come di fatto era avvenuto in passato, che si era poi conclusa con la firma del protocollo d’intesa del 29.09.2015, e la differenza non appare certo di poco conto…..).

Per gli Enti dell’area Tecnico/amministrativa, i 3+1, con la nota sopra richiamata del 1 agosto u.s., avevano dato la loro disponibilità “a sottoscrivere l’accordo”  che avrebbe fissato il grado di scopertura al 20% per i profili Amministrativi e confermando il 15% per quelli Tecnici” (testuale). Ma pare non sia proprio così’, e lo abbiamo appreso direttamente da SEGREDIFESA (SGD), che, su nostra richiesta e con l’ausilio del “verbale all’esito del confronto” già firmato in data 3.08.2018 e che ad ogni buon conto pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1, ci ha confermato che “si è stabilito di tenere conto della percentuale del 20%, invece del 15% proposto inizialmente dall’Amministrazione per l’Area T/A”, e per tutti i profili, amministrativi e tecnici. Sembra pazzesco, ma SGD avrebbe dunque “offerto” più di quanto richiesto dai 3+1. Scherzi da solleone, si resta alquanto allibiti!

Per gli Enti dell’area Tecnico/Operativa compresi quelli industriali (Arsenali, Poli, etc.), invece, i 3+1 avevano accettato, nel corso della riunione del 27 luglio,  come soglia massima di scopertura il 15% per i profili tecnici e il 25% per gli quelli amministrativi, per come ci era stato comunicato dallo stesso O.P.  nella nostra riunione. Anche SMD ha redatto un verbale, anch’esso da firmare, atteso che il comma 2 dell’’art. 5 CCNL, prevede che sia “redatta una sintesi dei lavori e delle posizioni emerse”,ma non ne dispone di certo anche la firma.

Ebbene, abbiamo ora appreso che SMD, con fg. n. 140031 del 14 u.s., ha invitato i 3+1, a oltre 40 giorni 40 di distanza,a presentarsi il giorno 18 set 2018”  presso il 1° Reparto per la sottoscrizione del “verbale di confronto tenutosi in data 27.07.2018” (che è comunque cosa ben diversa da un protocollo d’intesa).

Tempo che scorre incredibilmente, e non è finita: per i gradi di scopertura di altri Organi programmatori, es. Giustizia Miitare, a  quando?

E’ allora utile fare un punto di situazione.

Siamo esattamente a oltre due anni (dicesi: due anni!)  dal precedente bando di mobilità dell’ 11.07.2016 (vds Notiziario n. 84 di pari data). Quella procedura aveva evidenziato alcune criticità, sulla quali era ripartita la contrattazione tra le Parti a seguito dell’accordo del 5 aprile 2017, che si era poi conclusa con la riunione al Gabinetto del 13.12.2017 (vds. comunicato unitario  CGIL-UIL-FLP-UNSA allegato al Notiziario n. 128 di pari data), e con l’impegno di A.D. di far uscire a stretto giro di tempo il secondo bando di mobilità.

E’ poi però arrivato il CCNL 12.02.2018, e con esso le regole più penalizzanti in materia di mobilità (non più protocollo d’intesa, ma solo confronto) e la richiesta dei 3+1, a nostro avviso suicida, di dare attuazione all’art. 5 del CCNL (loro nota 15.02.2018). Manna dal cielo per chi nel M.D. non ha mai amato la nuova procedura e auspica il ritorno ai vecchi riti. Dopo la nota dei 3+1, infatti, sono passati più di sette mesi e il problema non è risolto: la mobilità è bloccata. Così non va!

FLP sta per tornare ai tavoli. Se entro un mese non partirà il nuovo bando, verificheremo con il nostro Ufficio Legale la praticabilità di una iniziativa tesa a promuovere una sorta di class action nei confronti di A.D.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 03.08.2018 – verbale SEGREDIFESA su tassi scopertura

Allegato 2: 15.02.2018 – Bozza AD nuova procedura mobilità interna volontaria e reimpiego