Diamo noi l’informazione ai lavoratori al posto di chi ha firmato. Pesante rilievo di Funzione Pubblica all’Ipotesi di accordo 11.07.2018 sulla distribuzione degli oltre 10 mln di € di risorse ulteriori, che andrà ora adeguata alle regole del nuovo CCNL. La quota unitaria per la performance individuale raddoppia dal 15 al 30 %, mentre si riduce dall’85 al 70% la quota FUS. Errori e responsabilità di una vicenda tragicomica.

Notiziario n. 99 dell’11 settembre 2018 –

E così, cari colleghi, in assenza a tutt’oggi di qualsiasi informazione proveniente dai firmatari dell’Ipotesi di accordo sottoscritta l’11 luglio 2018 e relativa alla distribuzione delle ulteriori somme FUA 2017,  tocca proprio a noi dare ai lavoratori la notizia del sostanzioso rilievo operato al riguardo dalla F.P., che obbligherà le Parti firmatarie a modificare l’accordo prima di sottoscriverlo in via definitiva.

Ma ricostruiamo nei suoi passaggi la vicenda, che sembra scritta da Samuel Beckett (teatro dell’assurdo).

Il 21.11.2017,  PERSOCIV informava  le OO.SS. che “IGOP ha comunicato che le risorse ulteriori per il M.D. da contrattare per il FUA 2017 sono pari ad € 10.073.972,19 ..(vds. Notiziaro n. 119 pari data).

A distanza di quasi due mesi, la dr.ssa Corrado sottoponeva in riunione alle OO.SS. una Ipotesi di distribuzione di quelle somme in quote pro capite del 15% per la performance individuale (€ 42,93) e dell’85% per il FUS (€ 243,27) al netto oneri AD.  Era il 6.02.2018 (vds. Notiziario n. 14 di pari data), pochi giorni prima della firma del CCNL.

Se quella firma fosse stata allora apposta, l’Ipotesi sarebbe oggi già certificata; invece, CGIL-CISL-UIL+UNSA (i 3+1 dei nostri racconti) non si presentarono a quella riunione per loro “problemi organizzativi”  (ma il motivo vero era che, da grandi strateghi, aspettavano la firma del CCNL per intestarsi l’accordo…), e pertanto la sottoscrizione dell’Ipotesi venne rinviata dal Direttore Generale cuor di leone che, pur potendo chiudere la trattativa – in virtù di quanto previsto da una circolare ARAN del 2002, la stessa che viene invocata per la concessione dei tavoli separati – e chiuderla con la firma di chi ci stava (e noi e altre OO.SS. ci eravamo dichiarati pronti a firmare), preferì invece rinviare il tutto a tempi successivi, come volevano i 3+1.

A distanza di pochi giorni arrivò il nuovo CCNL, che introdusse regole più penalizzanti ai fini della distribuzione delle risorse (una su tutte: la quota da destinare alla performance individuale schizzava a “minimo al 30%”, il doppio esatto del 15% previsto dall’Ipotesi predisposta dalla D.G.).  Si sarebbe allora dovuto riprendere subito il confronto negoziale e sottoscrivere l’Ipotesi;  ma siccome le nuove regole erano peggiorative, si preferì accantonare la questione, che infatti fu ripresa solo a luglio u.s.. Erano trascorsi nel frattempo ben 5 mesi, e di questo ritardo sono responsabili il D.G. cuor di leone e i grandi strateghi 3+1.

L’Ipotesi fu quindi sottoscritta in data 11.07.2018, e sin da subito è apparsa come un assurdo compromesso.  C’erano due strade logicamente percorribili: la prima, firmare l’Ipotesi con la distribuzione prevista nella bozza di  PERSOCIV per la riunione del 6 febbraio (15% alla performance individuale e 85% al FUS) e dunque con le vecchie regole e chiamando a sottoscriverla le OO.SS. firmatarie del CCNI 9.10.2017 (accordo FUA 2017), e noi questo avevamo chiesto; la seconda, rimodulare l’Ipotesi  in base al nuovo CCNL (performance 30% e FUS 70%), chiamando in tal caso a firmare l’accordo solo le sigle firmatarie del CCNL. E invece cosa vanno ad inventarsi il DG e i 3+1? In ottemperanza al principio dell’ “in medio stat virtus”, optano per una distribuzione vecchio tipo (15% performance individuale e 85% FUS) ma escludendo le sigle non firmatarie del CCNL (FLP e USB).

Immediata la nostra reazione, che porterà il D.G. a rispondere in Tribunale per comportamento antisindacale nei nostri confronti (prima udienza, il 9 ottobre p.v.).

Ma ora c’è stata anche la reazione degli Organi certificatori, che in sede di controllo hanno rilevato che, siccome  il nuovo CCNL fissa “minimo al 30%”  la quota destinata alla performance individuale, le quote pro capite andranno rimodulate in (minimo) il 30% per la performance individuale (€ 85,86) e il 70% per il FUS (€ 200,34) e, per questo, le Parti dovranno firmare un accordo definitivo modificato negli importi pro capite.

E menomale che gli Organi certificatori sono stati anche bravi: se avessero affermato che l’accordo dovesse essere fatto anche con le altre nuove regole dettate dal CCNL 12.02.2018 (performance organizzativa, per esempio), come si sarebbe fatto?

Nel 2017, insieme a CGIL e UIL, dicevamo nelle assemblee unitarie sull’accordo del 5 aprile che il nuovo CCNL avrebbe dovuto azzerare la performance individuale. Ammazza! L’ha invece raddoppiata, e addirittura con la stessa firma dei 3+1!. Ma si può?

Ora attendiamo la firma dell’accordo, sperando solo di essere informati dai firmatari…….

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: 11.07.2018 – Ipotesi accordo distribuzione ulteriori somme FUA 2017