Bando di mobilità interna volontaria ordinaria. Dopo il “non vedo, non sento e non parlo” dei giorni scorsi anche di fronte alla Ministra, il miracolo: finalmente si vede, si sente e si parla. Dopo ventuno giorni di assordante silenzio e di battaglia in solitaria di FLP DIFESA, finalmente anche i 3+1 scendono in campo. Lo fanno chiedendo un ulteriore bando, ma senza pretendere lo stop del primo e senza spiegare cosa sia successo in questi mesi, in particolare perchè A.D. abbia disatteso l’accordo politico del 13.12.2017 e perchè il “grado di scopertura zero” resista e viva a danno dei lavoratori. Attenzione a non perdere altro tempo!

Notiziario FLP DIFESA n. 16 del 19 febbraio 2019 –

Avevamo denunciato ai lavoratori, solo qualche giorno fa (Notiziario n. 13 dell’11 feb.) l’assordante silenzio che, sul fronte sindacale prima ancora che su quello di A.D., stava incredibilmente caratterizzando il “dopo” la pubblicazione del bando di mobilità interna volontaria, che PERSOCIV ha effettuato in data 23 gennaio u.s., con il seguito di problemi  che si è portato dietro, e per rappresentare al meglio questa circostanza avevamo richiamato le famose tre scimmiette giapponesi del “non vedo, non sento, non parlo”. Ora il miracolo: finalmente, si vede, si sente e si parla!

A distanza di 21 (ventuno!) giorni dalla pubblicazione del bando, che ha umiliato le attese di tante lavoratrici e lavoratori dopo oltre due anni e mezzo di vergognoso ritardo dal primo bando del luglio 2016,  CGIL-CISL-UIL + UNSA (gli oramai famosi 3+1) si son fatti vivi, inviando in data 13 u.s. una nota agli OO.PP. e  – ma solo per conoscenza – al Gabinetto, nella quale, dopo aver dichiarato “l’assoluta insoddisfazione” per il nuovo bando (era ora!!!!) arrivato dopo la “biennale inerzia” di A.D., e dopo aver denunciato “gli errori grossolani” e rappresentato il forte “malumore tra i lavoratori”, hanno chiesto che, “al termine delle procedure…venga emanato un ulteriore bando che risponda alle effettive carenze”, che non vorremmo si riferisse all’ “interpello” già previsto al punto g. della “procedura”.

Dobbiamo innanzitutto dire che siamo molto soddisfatti di questa presa di posizione critica dei 3+1 nei confronti di A.D. per l’emanazione del bando. Ma, lo confessiamo, siamo anche un po’ sorpresi.

In primo luogo, perché l’iniziativa è stata messa in moto solo dopo venti giorni di silenzio (la denuncia e l’iniziativa di FLP DIFESA sono invece del 25.01.2019, due giorni dopo la pubblicazione del bando: si veda l’allegato 1 pubblicato su questa stessa pagina, con il successivo seguito di cui all’allegato 2 sempre qui pubblicato), e perchè che la questione non è stata neanche toccata, da parte degli stessi 3+1, nella riunione con la Ministra del 5 u.s., come si evince peraltro dal loro stesso comunicato del 6 u.s..

In secondo luogo, perché non si comprende come, pur in presenza di una situazione di reale urgenza (il bando scade il 28 p.v. …), i 3+1 non abbiano richiesto, come tante volte in precedenza, un incontro urgente al Gabinetto per ottenere lo stop del bando o una soluzione urgente.

Infine, perchè non sono state date spiegazioni plausibili rispetto a quanto avvenuto (AD ha gravemente disatteso un accordo!), il che lascerebbe intendere che si voglia solo chiudere rapidamente questa partita per andare al prossimo giro.

Tutto un po’ strano, anche se comprendiamo bene le loro difficoltà (sono stati loro a chiedere di rinviare alle nuove norme del CCNL, così impedendo la riscrittura del protocollo d’intesa; le risultanze conclusive dei confronti sui gradi di scopertura recano anche le loro firme; etc. etc.).

Bisognerebbe capire cosa è successo sul c.d. grado di scopertura “0”, che in base all’accordo politico del 13.12.2017 doveva essere azzerato  e che invece nel nuovo bando fa tanta bella mostra di sé..

Questo sul piano del metodo. Sul piano dei contenuti, poi, non possiamo non esprimere riserve e perplessità ancor più convinte.

A nostro avviso, il bando del 23.01.2019 andava rapidamente stoppato; si doveva poi richiedere con urgenza al Gabinetto una “interpretazione autentica” dell’accordo del 13.12.2017 (si veda il comunicato unitario CGIL-UIL-FLP-UNSA in Notiziario n. 128 di pari data); infine, a seguire, si sarebbe dovuto sollecitare l’urgente ri-pubblicazione di un nuovo bando secondo le regole convenute. Purtroppo, nulla di tutto questo è avvenuto, e dunque parlare oggi di “una mobilitazione che deve dunque continuare” appare più uno slogan a buon prezzo che una indicazione coerente con i propri comportamenti.

Su una cosa, però, esprimiamo una totale convergenza con CGIL-CISL-UIL + UNSA: l’idea che, a fronte di quanto accaduto – e che a nostro avviso denota le permanenti e (forse) insuperabili nostalgie di molti (anche sul fronte sindacale…) per il vecchio sistema dei “pareri degli OO.PP.” – ci sia la necessità di “ripensare un’organizzazione che rappresenta un unicum nel P.I.”.

Siamo d’accordo, ad una condizione, però: che non trascorrano altri due anni e mezzo per un nuovo e più decente bando, in linea con le attese dei colleghi. Di tempo, purtroppo, ne abbiamo già perso troppo, stiamo attenti a non perderne ulteriormente.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 11 02 19 – lettera Ministra anticipazione incontro bando mobilità

Allegato 2: 25 01 19 – lettera Gabinetto richiesta incontro urgente su bando mobilità