La situazione critica degli Stabilimenti industriali. Il riordino del 2015 non ha portato maggiore efficientamento e recupero di produttività. Alla base di tutto, le gravi carenze di personale civile, in particolare con profilo tecnico, dovute al mancato turnover di questi anni e al mancato via libera a un adeguato piano straordinario di assunzioni (autorizzate solo 294 assunzioni nel triennio). Serve un punto di situazione e una riflessione sul che fare. Partiamo dai Poli, lettera di FLP DIFESA al Capo di SME

Notiziario FLP DIFESA n. 49 del 27 maggio 2019 –

Nel quadro delle diverse criticità che vive attualmente A.D., le problematiche dell’area tecnico-industriale assumono, almeno per quanto riguarda la componente civile, un rilievo del tutto particolare.

Parliamo di quell’area convenzionalmente considerata un’ area a sé, ma di fatto collocata all’interno dell’area Tecnico-Operativa, che ha subito una prima e ampia ristrutturazione all’epoca del Ministro Andreatta (D. Lgs. 28.11.1997, n. 459), che portò ad un corposo taglio del numero degli Stabilimenti, ridotti dai 36 che erano a solo poche unità (Poli Esercito; Arsenali M.M. e Centri Tecnici)

La seconda ristrutturazione avvenne nel 2015 a seguito di quanto disposto dall’art. 12 del D. Lgs. n. 8/2014 attuativo della L. 244/2012, una legge che oggi tutti criticano e chiedono di superare, ma che a suo tempo fu apprezzata anche sul fronte sindacale, atteso che solo FLP DIFESA  ebbe il coraggio di scendere in piazza contro il DDL Di Paola (6 luglio 2012, si veda il nostro Notiziario n. 94).

L’approdo conclusivo di questa seconda fase furono i nuovi decreti di struttura degli Stabilimenti, questa volta ministeriali e non più interministeriali, che videro la luce nel 2015. Quelli relativi ai Poli dell’Esercito, furono messi a punto attraverso un lungo confronto con le OO.SS., sui cui approdi conclusivi la nostra O.S. espresse allora alcune motivate perplessità, che trovarono posto in un documento inviato a SME-RPGF che ripubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 2.  Per quanto riguarda il processo di riordino degli Stabilimenti della M.M., invece, il confronto tra SMM e OO.SS. è stato molto più accidentato e tortuoso e tuttora non risulta esaurito, almeno nella parte relativa a confronti locali.

Va detto subito che questo secondo riordino non ha portato ai risultati sperati sia in termini di maggior efficientamento che di maggiore produttività, e nel corso degli anni le criticità sono cresciute per una serie di fattori, primo fra tutti il mancato turnover delle professionalità tecniche cessate dal servizio. Come si sa, in più occasioni, il Sindacato ha denunciato questo grave stato di cose, chiedendo un piano straordinario di assunzioni, che però in questi anni non è arrivato, con i risultati che oggi vediamo.

Occorre ricordare, a tal proposito, che PERSOCIV, oltre al Piano Triennale di Fabbisogno di Personale (n. 561 unità totali, vds Notiziario n. 93 del 30.08.2018), predispose a settembre u.s., a seguito di richiesta venuta dalla F.P., anche un “piano straordinario di assunzioni” per complessive 1.227 unità, di cui 1.027 unità con profilo tecnico e le restanti 200 unità con profilo amministrativo.

Sappiamo tutti come sia poi andata a finire: la legge di bilancio 2019 ha disposto l’assunzione straordinaria per il triennio 2019-2021 solo di n. 294 professionalità civili al ritmo di 98 all’anno (10 di area 3^ e 88 di area 2^), tutte del settore tecnico (30 di area 3^ e 264 di area 2^) e tutte destinate agli Enti dell’area industriale.  Ben poca cosa, evidentemente, a fronte dei molti pensionamenti che si prevedono, atteso che ora, a quelli c.d. “ordinari”, si aggiungeranno anche quelli di “quota 100”.

Una situazione drammatica, quella legata alle mancate assunzioni negli Enti dell’area industriale, che rischia di determinare una situazione di non ritorno, evenienza questa che quotidianamente viene denunciata in tutta la sua gravità e pericolosità, sia da parte delle Rappresentanze sindacali (ultima, la nota unitaria di RSU e OO.SS. di Taranto del 21 u.s. dal titolo illuminante: “assunzioni subito”) che da parte di soggetti istituzionali (agli inizi di questo mese, il Vice Presidente della Regione Umbria ha chiesto  alla Ministra l’apertura di un tavolo tecnico per affrontare le gravi problematiche del PMAL).

Ebbene, a quattro anni data dai nuovi decreti di struttura e preso atto della grave carenza di personale sopra richiamata, pensiamo sia venuto il momento di fare un punto di situazione, e per questo abbiamo inviato in data 13 u.s. al Capo di SME la nota che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 2.

Assumeremo ovviamente la stessa iniziativa anche per gli Arsenali della M.M..

              (Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 13.05.2019 – lettera al Capo di SME per punto di situazione sui Poli

Allegato 2: 24 07 2015 – Documento conclusivo FLP DIFESA su confronti riordino 2015 dei POLI Esercito