Pubblicata sul sito intranet di Segredifesa la notizia della sottoscrizione con il Banco BPM di una convenzione per l’anticipo del Trattamento di Fine Servizio TFS al personale civile del Ministero della Difesa. L’accordo riveste potenzialmente un grande interesse per i lavoratori che intendano andare in pensione in base alla normativa sulla “Quota 100” . FLP DIFESA esprime perplessità riguardo alle modalità con la quale l’iniziativa è stata resa pubblica e auspica che venga presto pubblicato il testo integrale della Convenzione affinché i Lavoratori interessati possano conoscerne termini e condizioni

News FLP DIFESA del 17 dicembre 2019 –

E’ stato pubblicato sul sito Intranet di Segredifesa uno scarno comunicato relativo alla stipula di una convenzione con la Banca Popolare di Milano per l’anticipo del Trattamento di Fine Servizio dei dipendenti civili della Difesa.

La cosa riveste particolare interesse per i colleghi che hanno deciso di andare in pensione in base alla normativa sulla “Quota 100”. Infatti l’art. 23 del dl 4/2019 di riforma delle pensioni, convertito con L. 26/2019, ha previsto che per i dipendenti pubblici che si avvalgono dell’uscita con le modalità previste per la “Quota 100”, il termine per il pagamento delle indennità di fine servizio inizi a decorrere non dalla cessazione del servizio ma dalla data in cui il lavoratore avrebbe maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia (art. 24 della legge Fornero).

In altri termini, il dipendente pubblico che abbia scelto di andare in pensione con la “Quota 100” avendo maturato, a titolo di esempio, 38 anni di contributi e 64 anni di età, vedrà il proprio TFS differito non di 24 + 3 mesi dalla cessazione effettiva dal servizio, ma a 12 + 3 mesi dal compimento del 67° anno di età .

Lo stesso art. 23 ha inoltre previsto, per i dipendenti pubblici che accedono al pensionamento sia con la “quota 100”, sia con la anticipata per maturazione dei requisiti contributivi minimi, sia ancora con la risoluzione per vecchiaia, la possibilità di chiedere la liquidazione anticipata del TFS, sotto forma di prestito agevolato per un importo massimo di 45.000 euro, nei limiti ovviamente del TFS maturato. L’anticipo del TFS sarà finanziato da banche o intermediari finanziari, aderenti ad un apposito accordo quadro tra il Ministro del Lavoro, il Ministro dell’Economia, il Ministro della P.A. e l’ABI. Il finanziamento e i relativi interessi sono poi restituiti con trattenuta sull’indennità di fine servizio al momento in cui la medesima viene liquidata al pensionato.

Allo stato attuale non risulta che l’accordo previsto dalla norma sulla Quota 100 sia ancora operante, e dunque i colleghi che hanno investito su questa modalità di uscita confidando nella rapida acquisizione della liquidazione, almeno fino all’importo di 45.000 euro, sono rimasti al palo.

Per contro, esiste la possibilità di richiedere alle banche un prestito garantito da apposita documentazione INPS dalla quale si evinca con certezza l’importo del TFS spettante a tempo debito. Nell’ambito di quest’ultima tipologia di offerta commerciale si colloca la convenzione, sopra citata, della Banca Popolare di Milano con l’Amministrazione della Difesa, originariamente destinata al Personale militare e successivamente estesa anche a tutto il Personale civile. Allo stato, dell’estensione di detta convenzione al Personale civile è stata data notizia solamente sul sito intranet di Segredifesa.

Sulla questione FLP DIFESA esprime perplessità circa le modalità con le quali detta iniziativa è stata resa pubblica. Pubblicazione della notizia sul solo sito intranet di Segredifesa, senza rendere noti termini e condizioni della convenzione e nessuna comunicazione alle OO.SS. del Personale civile su un tema così delicato e importante per molti Lavoratori. Auspichiamo, pertanto, che venga pubblicato il testo integrale della convenzione affinché siano facilmente valutabili i potenziali vantaggi a favore del Personale interessato.

 

FLP DIFESA – Coordinamento Nazionale