Pubblichiamo il testo del Notiziario della nostra Confederazione del 27 febbraio u.s. con la quale si dà notizia della richiesta inviata alla Ministra della Funzione Pubblica di adottare ulteriori tutele a garanzia del diritto alla salute del Personale delle PP.AA. a seguito dell’emanazione della Direttiva FP n. 1/2020. Continua invece l’assenza della nostra Amministrazione che non ci risulta abbia emanato alcuna Direttiva riguardo alle misure da adottare per garantire la tutela della salute nell’ambito delle proprie articolazioni. Necessario chiarire la posizione amministrativa del Personale eventualmente interessato dalle disposizioni di quarantena precauzionale emanate dalle Autorità competenti. Evidenti anche i colpevoli ritardi dell’Amministrazione della Difesa nel dotarsi di una disciplina per il lavoro agile (smart-working) che avrebbe permesso una gestione più efficace della situazioni attuale

Notiziario FLP DIFESA n. 19 del 27 febbraio 2020 – 

Il Ministro della F.P. Fabiana Dadone

Si riporta, di seguito, il testo del Notiziario della nostra Confederazione del 27 febbraio u.s. con la quale si dà notizia della richiesta – inviata alla Ministra della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone – di adottare ulteriori misure a tutela del Personale delle PP.AA. nonché di affrontare le numerose criticità che l’emanazione della Direttiva FP n. 1/2020, pubblicata in allegato, non ha risolto:

EMERGENZA CORONAVIRUS

LA CSE  SCRIVE ALLA MINISTRA DADONE CHIEDENDO ULTERIORI MISURE URGENTI A TUTELA DEL PERSONALE

Gentile Ministra,

con la Direttiva da Lei emanata in tema di emergenza coronavirus vengono raccomandate alle Pubbliche amministrazioni una serie di azioni da adottare con particolare riferimento all’implementazione delle diverse forme di lavoro agile e a distanza, di articolazione e ampliamento della flessibilità dell’articolazione dell’orario di  lavoro, di  igiene  e  profilassi sui luoghi  di  lavoro,  di  modalità di svolgimento delle attività esterne, di afflusso del pubblico all’interno degli Uffici.

Indicazioni apprezzabili, ma che si muovono all’interno dell’attuale quadro normativo e contrattuale, che ovviamente non può regolare in modo puntuale situazioni in divenire, createsi in una situazione di emergenza sanitaria nazionale come è quella in atto.

Permangono quindi notevoli criticità legate al trattamento economico e di malattia per tutta quella parte di lavoratrici e lavoratori che per effetto delle disposizioni delle Autorità competenti in molte parti del Paese sono costrette ad interrompere la propria prestazione lavorativa in tutte quelle casistiche previste dalle Autorità sanitarie e dalle Regioni.

Le chiediamo quindi di voler prevedere all’interno del nuovo Decreto legge sull’emergenza coronavirus la cui adozione sarebbe prevista per la giornata di domani, specifiche norme che garantiscano pienamente, dal punto di vista economico e normativo queste situazioni.

Così come  dovrà  essere data adeguata garanzia a tutte quelle situazioni che, per effetto della chiusura delle scuole, comportano la necessità di assistenza ai figli minori, che  non sempre possono essere coperte da una generica indicazione alle Amministrazioni di prevedere una maggiore flessibilità nell’articolazione dell’orario di lavoro, o dall’ampliamento delle  forme  di lavoro  agile  e domiciliare che, purtroppo in molte Amministrazioni non risulta attivato, neppure con le forme  ordinarie e con i limiti previsti dalla normativa vigente.

Certi di un Suo intervento sulla questione le inviamo i più cordiali saluti.

LA SEGRETERIA GENERALE CSE

La lettera di cui abbiamo pubblicato il testo segue il Notiziario del 26 febbraio u.s. della nostra Confederazione (anch’esso pubblicato in allegato), con la quale si forniva un giudizio moderatamente positivo della Direttiva della F.P. ma, al contempo, se ne mettevano in luce le criticità, in particolare sul fronte della disciplina delle assenze legate all’emergenza in atto. Per questo la CSE ha reiterato la richiesta di intervenire, nell’ambito del preannunciato nuovo intervento normativo per Decreto Legge, per specifiche modifiche che tutelino pienamente e senza incertezze il diritto alla salute, con riferimento al trattamento economico e all’assenza dal servizio, in una situazione che è oggettivamente emergenziale.

In questo contesto continuiamo invece a registrare l’assenza della nostra Amministrazione la quale, nonostante le sollecitazioni giunte anche da FLP DIFESA con la propria lettera inviata al Gabinetto del Ministro in data 24 febbraio u.s., non ci risulta abbia emanato alcuna Direttiva riguardo alle misure da adottare per garantire la tutela della salute nell’ambito delle proprie articolazioni. A tal proposito sarebbe necessario chiarire, altresì, la posizione amministrativa del Personale eventualmente interessato dalle disposizioni di quarantena precauzionale emanate dalle Regioni o dalle Autorità di Governo competenti.

In ultimo, ma non meno importante, la vicenda Corona-virus ha messo in luce i colpevoli ritardi della Difesa nel dotarsi di una disciplina per il lavoro agile (smart-working) che interessi l’intera Amministrazione e che avrebbe sicuramente permesso di gestire più efficacemente situazioni come quella attuale.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA

Allegato 1 : direttiva FP_coronavirus

Allegato 2: NotCSE0320_Direttiva_FP_coronavirus